Cervico-lombalgia

sono un paziente attualmente in convalescenza! ho eseguito quasi un mese fà un intervento di "nucleoplastica" 4/5 lombale. Purtroppo ancora adesso e a giorni alterni, accuso di forti dolori localizzati nel punto di presenza dell'ernia, tali a volta da non farmi muovere dal letto o di sentirmi persino "diviso in due...", mentre invece non accuso più (al momento...) dolori di sciatalgia. Mi chiedevo se questo procedere all'insegna di "un giorno da leone e 2/3 da pecorella..." rientra nella casistica; mi spiego meglio: è normale che a distanza di un mese accusi ancora di questi dolori acuti dovuti probabilmente ad un'infiammazione localizzata non facendo sforzi estremi, pur comunque deambulando con modesti movimenti di vita quotidiana?? A breve dovrei ancora eseguire altro intervento per l'inserimento di due "distrattori" ai dischi ante e post a quello in cui è stata eseguita la nucleoplastica: a questo punto ha senso l'inserimento di queste "protesi"? hanno un beneficio duraturo nel tempo, o comunque perdono la loro funzionalità col passare degli anni? inserire questi distrattori posteriormente al disco, produce comunque beneficio o potrebbe invece aggravare l'inclinazione (e quindi ridurre ancor di più lo spazio intersomatico) nella parte anteriore del disco stesso, la quale mi sembra di aver capito che non viene interessata nell'inserimento dei distrattori?
Vi ringranzio anticipatamente!
[#1]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Qualsiasi valutazione a distanza e' impossibile. Per risponderle e' necessario visitarla e prendere visione diretta dei suoi esami. Ne parli con il medico che l'ha operata ed eventualmente, come seconda opinione, si faccia vedere da un altro specialista in chirurgia vertebrale.
Posso solo aggiungere che sugli spaziatori esistono punti di vista molto diversi e non c'e consenso ne' sulle indicazioni, ne' sui risultati.
Cordialita'
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante