Epitrocleite da tennis

Dopo 35 anni di tennis (senza alcun problema al braccio), lo scorso anno sono stato operato per una epicondilite ribelle a qualunque terapia: riposo, infiltrazioni, onde d'urto etc.
Sei mesi dopo l'intervento ho ripreso a giocare con ogni precauzione, fisica e tecnica (attrezzo adatto), senza problemi.
Dopo pochi mesi è comparso un dolore prima di indolenzimento ai muscoli flessori dell'avambraccio e poi nettissimo all'epitroclea, quasi che le vibrazioni non trovando più sfogo epicondiloideo dovessero incanalarsi verso un altro "terminale di scarico".
Mi hanno fatto un'infiltrazione che ha avuto temporaneo successo, ma ho la sensazione che mi stia incamminando verso una storia molto simile alla precedente.
Seppure l'epitrocleite sia molto meno invalidante dell'epicondilite per la vita di tutti i giorni, non vorrei rinunciare alla pratica sportiva anche se non più agonistica.
Desideravo sapere se vi sono casi simili oppure se le due patologie sono indipendenti e quale potrebbe essre lo schema teraputico di massima.
Grazie.

La mia domanda
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Gentile utente,
in genere tali patologie nascono da una ipersollecitazione tendinea (come avviene nel tennis, nel golf o in alcune attività lavorative).
La terapia prevede antinfiammatori e riposo assoluto per almeno 15 gg (alcuni colleghi per esempio sono soliti fare un'immobilizzazione in gesso). Se tale trattamento non trova beneficio si procede con un ciclo di infiltrazioni (in genere 3).
Se anche con le infiltrazioni il problema permane l'unica soluzione è l'intervento chiururgico.
Tanti auguri

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale