Frattura femore e coxartrosi

Gentile dottori, ho 45 anni ed ho subito un intervento per frattura sottocapitata composta al femore nel dicembre 2010. Mi sono state applicate 3 viti cannulate che ancora oggi ho e che per fortuna non mi provocano nessun problema se non un piccolo dolorino, sin da allora, all'inguine quando piego la gamba al limite verso il torace.
Mi sono sempre chiesto se è opportuno rimuoverle o meno; i pareri dei vari medici che ho consultato sono però discordandi: alcuni ritengono che sia meglio toglierle, alcuni consigliano che se non danno fastidio conviene tenerle.
Dagli ultimi raggi si rileva però: "Esiti di frattura del collo femorale trattato chirurgicamente con tre viti metalliche. Frammenti regolarmente aposti, saldati. Iniziali segni di coxatrosi". A questo punto cosa devo fare? Questi "inizi di segni di coxatrosi possono dipendere dal fatto che ho queste benedette viti per cui è consigliabile ora, più di prima, rimuoverle al più presto? Grazie.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

la coxartrosi non è dovuta alle viti, bensì agli esiti della frattura.
Anche il dolorino che avverte credo sia legato a questo, e non alle viti.
Naturalmente è però necessaria una valutazione diretta per darLe informazioni più precise e per dare una corretta indicazione alla rimozione o meno dei mezzi di sintesi.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

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Utente
Utente
Grazie mille dottore, quindi potrebbe dipendere dal maggior attrito che il femore ha con l'acetabolo (spero si dica così correttamente la parte del bacino nella quale il femore è inserito) a causa delle viti che ho ancora inserite? Magari rimuovendole potrò scongiurare eventuali peggiori danni?
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Utente
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Grazie mille dottore, quindi potrebbe dipendere dal maggior attrito che il femore ha con l'acetabolo (spero si dica così correttamente la parte del bacino nella quale il femore è inserito) a causa delle viti che ho ancora inserite? Magari rimuovendole potrò scongiurare eventuali peggiori danni?
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Come Le ho già detto, l'artrosi non è dovuta normalmente alle viti, ma al trauma. Delle viti ben posizionate sono lontane dall'articolazione. Lei confonde due fenomeni diversi.

Le faccio un esempio:

Supponiamo che Lei fa un piccolo incidente in macchina, e rompe il paraurti (che rappresenta il femore).

Decide di ripararlo da sè, mettendo una vite che lo tiene insieme.

La riparazione funziona, e con la sua auto riparata fa altri 20.000 Km.

Dopo 20.000 km, si accorge che una gomma (che rappresenta la cartilagine dell'anca) si è consumata.

Ora possiamo magari supporre che l'urto dell'incidente abbia "sballato la convergenza" quel tanto che basta per causare un'usura anomala.
Non sappiamo se davvero sia così, ma è una supposizione palusibile.

Un conto è dover cambiare la gomma perché consumata, un conto è doverlo fare perché la vite si è staccata dal paraurti ed è finita sotto la ruota bucandola.

Se la vite continua ad essere salda nel paraurti, la supposizione che possa essere questa ad aver bucato la gomma è del tutto NON plausibile.

Il consiglio è quello di curare l'artrosi, e lasciar perdere le viti, che se ben posizionate e non mobilizzate non c'entrano nulla con l'articolazione dell'anca.

Se un domani il trattamento dell'artrosi dovesse rendere necessario un intervento, in quel caso Le verranno anche rimosse le viti.

Distinti saluti
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Utente
Utente
Gentili dottori come già scritto in precedenza, ho subito, a causa di un incidente, una frattura al femore due anni orsono. Operato con l’applicazione di 3 viti cannulate, poco tempo fa ho fatto una risonanza magnetica il cui referto recita: Postumi di frattura del collo femorale dx trattata con infibuli metallici, In fase di stabilità. Non si documenta locale distensione fluida del margini capsulari. Lungo la convessità femorale da questo lato, sono evidenti piccole aree di alterato segnale, compatibili con rimaneggiamento strutturale della trabecolatura da sofferenza vascolare meta-traumatica o metachirurgica -osteonecrosi a zolle. Localmente si osserva anche un Iniziale assottigliamento dello strato cartilagineo, senza distensione fluida del margini capsulari. Nessun rilievo al lato sinistro. Come dovrei regolarmi in conseguenza di ciò. E’ necessario ricorrere subito alla protesi oppure, considerata l’eta’ (cc. 40 anni) e la situazione, si può attendere e quanto, tenendo conto che le protesi – secondo alcuni – hanno una durata di cc. 15 anni?
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

il referto descrive dettagliatamente l'immagine per come si presenta, con gli esiti dell'intervento, ma non è utile nel farci capire se serva già ora una protesi: per capirlo è necessario visitare il paziente, ed effettuare un'accurata anamnesi per capire quanto la Sua qualità della vita risenta a causa dell'anca.

Esistono pazienti con un'artrosi molto avanzata che hanno però una discreta mobilità e poco dolore, e pazienti invece con quadri meno avanzati che soffrono invece molto e hanno dovuto rinunciare alle loro attività sportive per via del dolore.

La decisione finale spetta quindi al paziente, sulla base della sintomatologia.

La dichiarazione che le protesi durano 15 anni è invece una FALSA VERITA'.

Anzi, è proprio una falsità.

15 anni è circa la MEDIA (grossolana e molto imprecisa, a dire il vero), di durata di TUTTE le protesi.

Ma questo non vuol dire che TUTTE le protesi durino 15 anni!

Alcune protesi si sono rivelate difettose o fallimentari, e sono durate pochissimo (e magari oggi non sono neppure più in commercio), ed hanno abbassato notevolmente la media.

Altre protesi sono durate moltissimo (io due anni fa ne ho rimossa una che ha servito il suo paziente per quasi 50 anni!).

Naturalmente non è possibile dire a priori quanto durerà la singola protesi che Le sarà impiantata, ma la speranza è che le protesi che si impiantano oggi, con le nuove tecnologie e le conoscenze derivanti dall'esperienza, possano durare almeno 30 anni.

Le segnalo un link che potrà essere di Suo interesse: https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html

Distinti saluti
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Utente
Gentile dottore, un plauso per la sua spiegazione che trovo confortante ma soprattutto disinteressata. In effetti, per mia fortuna, a parte il risultato della diagnosi non ho ancora particolari problemi nè di deambulazione nè di dolori. La ringrazio di cuore poichè, nonostante i vari consulti, non ero riuscito a capire ciò che in poche parole Lei è riuscito a spiegarmi.
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Utente
Gentile dottore, torno a scriverle poichè sono giunto alla conclusione di non volermi sottoporre, per ora, ad interventi operatori. Però, per l'ennesima volta, mi è stato consigliato, perlomeno, di togliere le viti poichè sarebbe comunque necessario se si dovesse intervenire per applicare la protesi, anche perchè ciò potrebbe giovare a rivitalizzare la parte interessata riducendo l'attrito e possibilmente irrogando meglio la stessa. Il chirurgo che mi operò si è reso disponibile alla rimozione quindi mi chiedevo se consigliabile rimuoverle ed eventualmente procedere dopo con TEKARterapia, ossigenoterapia, ozonoterapia e/o altro che vorrà gentilmente indicarmi.
La ringrazio e le auguro buon lavoro.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Egregio signore,

a meno che le viti non protrudano in articolazione (ma se ne accorgerebbe, perché quasi non potrebbe camminare!) trovo assurdo sottoporsi ad un intervento in più. Se un domani dovrà fare la protesi, le toglieranno anche le viti. Noi abitualmente facciamo così. Organizzare un intervento -con un ricovero- apposta per togliere le viti non ha assolutamente alcuna utilità. Non è neppure affatto necessario "rivitalizzare" la parte, perché un intervento di protesi è decisamente più... rivitalizzante (in quanto più cruento) di qualunque rimozione di viti.

Distinti saluti
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Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio ancora di cuore. Ho capito. Lei è davvero molto professionale e disponibile. Buon lavoro e ottime cose.