Purtroppo però due giorni fà sono inciampata

Spettabile Dott.re in data 27 03 13 mi è caduto lo spigolo di un pannello sul piede sinistro,questo ha comportato una frattura composta del terzo metatarso con lesione escoriata del collo del piede. Mi hanno applicato una doccetta di posizione, prescritto un iniezione giornaliera di Clexane 4000. Mi hanno segnalato il divieto di carico sul piede e l'utilizzo di bastoni canadesi per gli spostamanenti. Il dottore mi ha consigliato anche un paio di esercizi da eseguire distesa: alzare ed abbassare la gamba e successivamente piegarla e stenderla.Dopo alcuni giorni però ho avvertito un dolore lacerante nella zona del tallone e con l'aiuto di mia madre ho deciso di togliere la doccetta di posizione inserendo all interno della docccetta,nella zona del tallone,un quantitativo maggiore di ovatta,in questo modo il fastidio si è attenuato. Purtroppo però due giorni fà sono inciampata,non sapendo utilizzare a pieno le stampelle ed inciampando ho pigiato per terra con le dita il piede fratturato. Da quel momento avverto un maggiore dolore all collo del piede ed una sorta di scosse elettriche dolorose alle ossa del piede. Ho riaperto la doccetta per vedere lo stato del piede e mi sembra di vedere che il colore dell'ematoma inizialmente localizzato solo nella zona centrale attorno al buco della frattura si è espanso andando verso le dita. Il piede è a tratti giallogno ed a tratti verdastro. Non so cosa fare sono passati solo 15 giorni dall'incidente,non so se valutare la possibilità di fare una nuova radiografia ed ho timore di aver compromesso la mia guarigione e la saldatura dell'osso con l'urto. Le chiedo infine se puoi indicarmi la tempistica media per la risoluzione del mio problema e se è un problema che può riportare conseguenze. La ringrazio con tutto il cuore.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile signora, i tempi di guarigione di un metatarso sono di circa 30-35 giorni. Se dopo il nuovo trauma però la sintomatologia si è modificata con sensazione di scosse elettriche, conviene ripetere una radiografia per capire se la frattura può essersi scomposta.
Ci tenga informati

Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi

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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
.(aggiunto per errore)

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,la ringrazio cordialmente per la sua tempestiva risposta.
Vorrei gentilmente segnalarle un mio dubbio sul andamento della guarigione.
Oggi decorrono 22 giorni dalla frattura e circa una settimana dal mio urto sulla ferita ( Sono caduta leggermente ed ho urtato le dita).Fortunatamente,salvo i primi giorni,non avverto un forte dolore,ma solo una sensazione nel piede,simile ad impulsi elettrici ,la quale si irradia saltuariamente anche sulla gamba e nella mano corrispondente. Le chiedo cortesemente a cosa potrebbero essere dovuti questi impulsi? Ad una tardiva calcificazione dell’osso?Noto inoltre,che se rimango all'in piedi per qualche minuto in più le dita diventano violacee e per farle sbiancare devo tenere sollevata la gamba per qualche minuto. Ho pensato altresì che tali sintomi possano essere dovuti ad un metodo di cura non appropriato. Io ho immobilizzato il piede con una doccetta semi rigida e non con un gesso ed inoltre sto facendo qualche piccolo esercizio di sollevamento e piegamento della gamba per non atroffizarla.
Le chiedo gentilmente il suo prezioso supporto. Mi consiglia di attendere i trenta giorni diagnosticati originariamente per la radiografia o è opportuno anticiparla di circa otto giorni?
La ringrazio di cuore per il suo prezioso intervento. Augurandole cordialmente una buona giornata.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile signora, se rimane solo una settimana alla rimozione della immobilizzazione, conviene attendere tale data per valutare cosa possa essere successo con una radiografia e visita ortopedica di controllo. Se infatti dovesse essersi scomposta la frattura, non cambia nulla una settimana di distanza nel caso dovesse essere necessario intervenire per ridurla chirurgicamente. La sensazione di scossa elettrica potrebbe dipendere dall'interessamento di filamenti nervosi sensitivi contigui alla formazione del callo osseo. È normale che noti difficoltosa circolazione con il piede in basso perchè, non camminando correttamente, non funziona la pompa che permette il ritorno venoso.
Attenda il controllo clinico e radiografico e ci tenga informati
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Utente
Utente
Egregio dottore,le rinnovo i miei ringraziamenti per il suo intervento puntuale ed esauriente. Come da lei consigliato attenderò i trenta giorni dalla frattura per effettuare la radiografia. Nel frattempo vorrei chiederle gentilmente,un piccolo chiarimento riguardo alla sensazione di scosse elettriche che sento nel piede,in che modo sono da ritenersi causa dell'interessamento di filamenti nervosi sensitivi contigui alla formazione del callo osseo?E’ un buon segno?Potrebbe significare che si sta formando il callo osseo e la frattura sta guarendo? Ho inoltre un piccolo timore,che riguarda l’ipotesi che la frattura potesse essersi scomposta,questo potrebbe comportare un operazione e la possibilità di dover portare per altri 30 giorni la doccetta?/gesso? Posso supporre che la frattura si sia scomposta anche se non avverto forti dolori?
Le porgo infine l’ultima quesito,il dottore mi ha parlato di un periodo di riabilitazione successivo alla rimozione della doccetta,generalmente in cosa consiste? Che durata ha? Dopo quanto tempo potrei tornare a camminare e guidare tranquillamente?
Salutandola cordialmente le rinnovo i miei più sinceri ringraziamenti e le auguro una buona giornata.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile signora, la possibilità di dover affrontare un intervento di riduzione di frattura o il rinnovo del gesso ad un mese di distanza è veramente poco probabile. Che le scosse elettriche possano essere il segno che il callo osseo si stia formando non c'entra nulla, può essere solo una stimolazione del nervo per contiguità o per aderenze.
La riabilitazione, dopo un solo mese di immobilizzazione, sarà sicuramente breve (10-15 giorni) e potrebbe essere eseguita anche insieme a micromassaggio per liberare il nervo da eventuali aderenze.
La ripresa della deambulazione dovrebbe essere rapida, magari con l'aiuto di stampelle per i primi giorni.
Stia serena
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Utente
Utente
Egregio Dottore,in data 26.04.2013,decorsi i trenta giorni dalla frattura,ho effettuato una radiografia,come consigliato. Dal referto però,si evince il seguente responso:frattura medio-diafisaria del III metatarso. Ne deduco che la frattura non si è ancora sanata.Inoltre,sebbene oggi decorrano 37 giorni dalla frattura,avverto ancora dolore nella zona interessata e di frequente una sensazione di scosse elettriche nella zona del piede che talvolta si irradiano nella gamba. Le chiedo gentilmente il suo prezioso parere. E'normale che la frattura non si sia ancora saldata? Lo stesso dolore e le scosse sono da ritenersi normali per il decorso della patologia?Oppure possono ritenersi una complicanza della frattura? La causa di una tardiva calcificazione dell'osso potrebbe dipendere dal fatto che non ho ingessato il piede ma ho solo messo una fasciatura a doccetta ? Le chiedo infine di chiarire un mio ultimo dubbio,durante la giornata,oltre a tenere la gamba alzata su un cuscino,la tengo anche abbassata,senza carico,faccio bene? Le rinnovo i miei ringraziamenti e la mia stima per il suo prezioso supporto.La saluto cordialmente.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile signora, la semplice lettura di un referto radiologico rimane molto sterile e può condurre anche a false conclusioni. È necessario infatti integrare il referto scritto con la visione della "lastra" (impossibile purtroppo on-line), con l'esame obiettivo che permette di valutare la stabilità del focolaio di frattura, la sua reale dolenzia alla palpazione e la corretta pertinenza della sintomatologia che riferisce. Il tempo trascorso dal trauma giustificherebbe la ripresa del carico sul piede e pertanto le consiglio di consultare lo specialista che, visitandola, potrà trarre le giuste conclusioni e consigliarle come comportarsi, molto meglio di quanto possiamo fare con un consulto on-line. Ci tenga informati.
Cordialità
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Utente
Utente
Gentilissimo dottore,le chiedo cortesemente, il suo prezioso parere circa l'evoluzione della mia frattura. In data 06 05 13,decorsi 41 giorni dall'incidente, ho effettuato una radiografia il cui referto è stato frattura mediodiafisaria del terzo metatarso in via di consolidazione ossea. In data odierna 07 05 13 mi sono recata dall'ortopedico per effettuare una visita di controllo il quale ha deciso di procedere come segue.
Mi ha rimosso la fasciatura gessata a doccetta.Consigliato 20 sedute di magnetoterapia. Segnalato di continuare il divieto di carico abbinando a piccoli esercizi manuali di microcircolazione per il piede. Mi ha consigliato inoltre di preferire un alimentazione ricca di calcio (parmigiano reggiano,yogurt,uova,latte) .
Dopo la visita,per conoscenza personale,ho dato un occhiata on-line su quanto consigliato e ciò mi ha insinuato qualche dubbio. Le sarei profondamente grata se potesse aiutarmi.
Il mio primo dubbio riguarda la magnetoterapia. Leggevo che è possibile farla presso istituti convenzionati di riabilitazione oppure in alternativa è possibile noleggiare un apparecchio a domicilio. In alcuni forum veniva indicato che la caratteristica imprescindibile per l'efficacia della magnetoterapia è la durata del trattamento abbinata ad una prolungata esposizione giornaliera di almeno 6 ore. Per tale motivo veniva consigliato il noleggio dell'apparecchio. Sono molto confusa. Quale metodo ritiene più efficace?Come è preferibile effettuarla?
Il secondo dubbio riguarda l'assorbimento della vitamina d nella mia dieta. Leggevo che è presente in ottime quantità in capsule di olio di fegato di merluzzo,ma che esso può avere anche delle controindicazioni. Ritiene valido tale trattamento? In alternativo quale alimento/trattamento posso scegliere?
Il mio ultimo dubbio riguarda la rimozione della doccetta,tenendo il piede “nudo”. Leggevo on line che alcune persone hanno messo una fasciatura o uno stivaletto elastico tolta la doccetta ed hanno iniziato gradualmente a camminare,mentre a me è stato sconsigliato. Cosa mi consiglia? Posso mettere una fascetta per stare più tranquilla? Posso caricare gradualmente?
Ritengo prezioso il suo parere e lo attendo con”ansia”.
Augurandole una serena giornata le rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,le chiedo gentilmente scusa se le scrivo prima di aver ricevuto la sua risposta. Volevo cortesemente chiederle un parere anche riguardo la sospensione dell'iniezione giornaliera di Clexane 400 consigliatemi stamane dall'dottore. Ritiene che possa essere opportuno sospenderla anche se non ho ripreso a camminare.?
Le rinnovo la mia stima e la mia gratitudine. Sentiti ringraziamenti.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile signora, in medicina non esiste una norma che sia uguale per tutti. Esiste infatti la soggettività della risposta a terapie, della evoluzione in guarigione delle fratture... Si tranquillizzi. Non potendo visionare le sue radiografie e non potendola visitare, il mio aiuto è molto relativo e consiste nel rassicurar la che dopo tanto tempo dalla frattura può sicuramente sospendere la terapia con Clexane. La vitamina D può essere integrata con l'assunzione di diverse formulazioni in gocce o capsule che trova in commercio in diversi dosaggi, ne parli con il suo medico di famiglia. Sicuramente un corretto apporto di calcio con la dieta è da raccomandare, tenendo conto che esso è contenuto anche in alimenti diversi dal latte e suoi derivati. L'uso di fasciature ha poco senso ed io mi permetterei di consigliarle di iniziare almeno un carico sfiorante con 2 bastoni canadesi, per favorire la circolazione a la guarigione completa della frattura. La magnetoterapia è sicuramente utile e può tranquillamente affittare l'apparecchiatura eseguendo l'applicazione del campo magnetico durante il riposo notturno.
Cordialità
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Utente
Utente
Gentilissimo dottore,mi permetto con cortesia,di continuare a condividere con lei il mio percorso verso la guarigione. A tal riguardo vorrei informarla che decorsi 49 giorni dalla frattura,non ancora consolidata,da circa 5 giorni sto procedendo come segue. Ho noleggiato un apparecchio per effettuare la magnetoterapia a casa,un poket new age,che utilizzo con sedute di circa 60 minuti cadauna,con frequenza da 105 h per circa 2/3 volte al di. Ho rimosso tutte le bende al piede e lo tengo il più possibile scoperto,curandolo con una buona crema idradatante essendo la pelle aggrinzita e colma di pellicine. Sto assumendo una volta al di l'integratore Calcium Sandoz 500mg ,consigliatemi dal mio medico curante,il quale mi ha altresì consigliato in alternativa anche il natecal d 3 600mg. Lei quale ritiene più opportuno per agevolare la calcificazione della frattura? Sto procedendo inoltre,per qualche minuto al dì,ad appoggiare il piede sfregandolo dolcemente al pavimento, come da lei gentilmente,consigliato. Avverto un piccolo dolore nel farlo ma sopratutto timore di caricarlo involontariamente.
A tal riguardo dottore,ho qualche piccolo dubbio,che le sarei grata potesse chiarirmi.
Il primo dubbio riguarda la mia cura,ritiene consono quanto da me indicato:dosaggio magnetoterapia,integratore e sfioramento?
Il secondo dubbio riguarda la mia sensazione di sentire delle anomale e fastidiose scosse nel piede unite al fatto,di non riuscire a muovere bene il pollice sentendolo come atrofizzato .Muovo,anche se non al massimo,le altre dita ma con il pollice ho serie difficoltà. Ciò è nella norma?
Il terzo dubbio è di carattere pratico,vorrei chiederle se dormendo a pancia in giù o effettuando qualche movimento potrei scomporre la frattura?Posso fare qualsiasi movimento?
L'ultimo dubbio dottore,riguarda la mia tardiva guarigione. Leggevo che la frattura del terzo metatarso si sana entro 30/35 giorni,ma ciò non è accaduto nel mio caso.Da cosa può essere dovuto una non guarigione dopo 50 giorni? Ciò può produrre complicazioni? Dovrei preoccuparmi?
La saluto con affetto,gentile Dottore e le rinnovo i miei più sentiti e sinceri ringraziamenti. Ritengo questa "corrispondenza"utile,proficua e ci aiuta ad essere meno soli. Profondamente grazie.

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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile signora, rimango sempre perplesso sul fatto che la frattura possa realmente non essere ancora consolidata. Sarei proprio curioso di poterla visitare e valutare manualmente la stabilità clinica del focolaio fratturativo del suo metatarso!?!. Per quanto riguarda la magnetoterapia, può proseguire il trattamento in corso e per l'assunzione di integrazione di calcio, nel Natecal d3 è contenuta anche la vitamina D (utile per l'osso) che non è presente nel Calcium Sandoz. Il carico lo avevo già consigliato nel precedente consulto. Probabilmente si sono formate delle aderenze tendinee che non le permettono i corretti movimenti digitali e per queste si potrebbe valutare la necessità di un micromassaggio di "sbrigliamento" in tale zona. Può tranquillamente dormire in tutte le posizioni che desidera e caricare normalmente il peso del corpo sul suo piede. Concludo insistendo con la mia convinzione che la sua frattura è già guarita.
Cordialità
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore, mi ritrovo cordialmente a scriverla,in quanto l'iter di guarigione della mia frattura mi preoccupa un pò e sarei lieta se potesse indicarmi il suo parere. Oggi decorrono 66 giorni dalla frattura. Dal giorno 08 05 effettuo giornalmente con cadenza di 3/4 ore al dì,alcune sedute di magnetoterapia,dal giorno 16 05 prendo un compressa al dì di natecal d3, e dal giorno 22 05,dopo un paio di giorni precedenti dove effettuavo solo un carico strusciante,carico anche il piede della frattura, sebbene aiutata dai bastoni canadesi. Ciò che ho notato da tale data (22.05) è di avere una maggiore mobilità del pollice prima quasi bloccato,di avere il tallone e la pianta meno gonfi, ma avverto ancora dolore durante la deambulazione. Il fastidio principale è nella caviglia che sento dolente e nella zona della pianta anteriore quando effettuo maggiore pressione. Saltuariamente avverto dolore anche nel tallone. Gentile dottore,sono normali tali sintomi? Inoltre il polpaccio e la zona della gamba sono molto più morbidi e privi di tono rispetto all'altra gamba. Cerco di"svegliarli"camminandoci su e facendo riabilitazione da seduta alzando ed abbassando la punta del piede ferito. Può essere corretta come riabilitazione? Non ho effettuato altra riabilitazione ciò può essere nocivo? Le chiedo infine le possibili cause di un cosi lungo tempo di guarigione e se è possibile che io non guarisca,considerando che dalla mia ultima radiografia del 21 05 il referto diceva frattura in fase di consolidamento .Le rinnovo i miei ringraziamenti e la mia stima. Sinceri saluti.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Cara signora, rimango sempre convinto che la sua frattura sia guarita regolarmente già da tempo. Non camminando regolarmente per tanto tempo, è più che normale che i muscoli vadano incontro a indebolimento (più morbidi e privi di tono), che le articolazioni della caviglia e del piede le dolgano, per questo le raccomandò di camminare tanto possibilmente a passo sostenuto. Le ripeto, è guarita e deve tornare a fare tutto quello che faceva prima.
Cordialità
[#16]
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,la ringrazio cordialmente per la sua attenta e puntuale assistenza. In questo mio periodo di "malattia"oggi decorrono 72 giorni dalla frattura,lei è stato veramente prezioso. Mi ha dato le soluzioni corrette e ha evitato che la situazione potesse peggiorare. Purtroppo non ho trovato la stessa assistenza in ospedale,dove mi sono state fatte visite di pochissimi minuti,limitate ad una rapida lettura della radiografia. Di fatto nessuno si è premurato di toccare il piede e vedere come mai dopo tanti giorni la frattura non si sanava. Ciò che mi veniva indicato era principalmente di tenere il piede a riposo,ma ciò a lungo andare, mi ha comportato più danni che altro. Devo invece ringraziare lei che mi ha spronato a camminare,per stimolare il callo osseo e riattivare la circolazione. La mia gratitudine è grandissima. A tal proposito,mi scuso se,mi permetto ancora di chiederle chiarimenti. Le chiederei se è opportuno continuare con la magnetoterapia (ho terminato da circa una settimana i 20 cicli consigliati).Se è opportuno continuare con il natecal d3 (che prendo da circa 30 giorni).Ed infine se è necessario effettuare un ciclo di fisioterapia (che non ho mai fatto). Attualmente cammino con una sola stampella (dopo circa 10 giorni che camminavo con due). Avverto ancora dolore alla caviglia del piede "ferito",che non ha la stessa mobilità dell'altro piede. Avverto inoltre,dolore nella zona dell'anca e dell'inguine della zona non malata,dal lato destro,deduco dovuto ad una postura sbagliata.
Gentilissimo Dottore la ringrazio per avermi consigliato di ritornare alla mia vita normale. A tal proposito posso anche tornare a guidare?
Egregio Dottore è difficile per me trovare parole che possano esprimere la mia reale gratitudine nei suoi confronti e mi auguro di essere riuscita in piccolo a poterle esprimere. La ringrazio di cuore. Sinceri saluti.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Cara signora, penso che completare la riabilitazione con rieducazione motoria della caviglia e del piede insieme ad un altro ciclo di magnetoterapia potrà permettere di abbandonare completamente la stampella e ridurre i suoi dolori. Se ne ha la possibilità, appena possibile si rechi al mare e cammini in acqua immersa fino al bacino. La supplementazione con calcio e vitamina D è utile proseguirla ancora per un mese. Per quanto riguarda la guida, deve rendersi conto se ha la forza necessaria per premere adeguatamente i pedali, faccia la prova in un tratto di strada non frequentato.
Per tutto il resto, sono lieto di poterle essere dato d'aiuto.
Cordialità
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore mi scusi se chiedo ancora il suo prezioso intervento.Mi auguro di cuore di non arrecarle fastidio. Volevo chiederle un parere circa quanto mi è accaduto. In riferimento alla mia frattura,dal giorno 11.06.13 ho iniziato un percorso di riabilitazione prescritto dal fisiatra che consiste nell esposizione per 15 minuti del laser,per 15 minuti all'esposizione di un macchinario tens, e 10 minuti di riabilitazione motoria manuale. La mia riabilitazione stava procededo bene avevo quasi abbonato l'ultima stampella che usavo di rado,ma purtoppo ieri,penso di aver commesso un grande errore.Mi sono recata al mare e ho passeggiato sul bagnasciuga e dentro il mare abbinando ciò all'esposizone solare (senza protezione al piede).Temo di aver esagerato,presa dalla foga di essere quasi guarita. Il risultato è stato un piede gonfio e rosso fuoco. Il rossore non penso sia stato causa della sola esposizione perchè l'altro piede non è rosso. Ho timore di essermi compromessa e di aver compromesso il mio recupero. Il mio medico curante mi ha prescritto impacchi di ghiaccio di frequente,fortiline orto ogni 8 h e di tenere il piede a riposo il più possibile. Mi ha consigliato altresì di ripetere la radiografia tra qualche giorno per verificare se qualche segmento potesse essersi scomposto. Lei cosa mi consiglia? La cura va bene? Potrei aggiungere altro?Devo tenere il piede immobile? Pensa che abbia compromesso la mia guarigione? Perchè il piede si è gonfiato? Ho rotto qualche capillare? Ed infine è opportuno ripetere la radiografia? Dalla mia frattura in data 27 03 ad oggi (decorrono 83 giorni) ho effettuato 6 radiografie.Mi scusi se l'ho tartassata di domande e se mi permetto di chiedere ancora il suo prezioso intervento. La mia riconoscenza è sempre massima e mi viene sempre più difficile esporre con parole la mia stima,riconoscenza,dedizione e rispetto per il suo aiuto. Sentiti saluti e ringraziamenti.
[#19]
Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Cara signora, in realtà l'abuso di sollecitazione del piede dopo tanta immobilità può essere la causa della sua attuale condizione. Segua tranquillamente la terapia prescritta dal suo medico e solo se non risolvesse così il problema si provvederà ad eseguire una radiografia di controllo. Però se camminando non ha dolore, anche se il piede dovesse apparirle "gonfio", io le consiglierei di non sottoporsi ad ulteriori radiazioni. Ci tenga informati
[#20]
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore lei è sempre attento e prezioso.Attendo sempre i suoi consigli con ansia e non le nego che spesso le sue parole rassicurano il mio stato d'animo. "Approfitterei" della sua clemenza per chiarire un mio dubbio. Vorrei chiederle se è necessario data la mia condizione piede gonfio e rosso vivo,di bloccare categoricamente la deambulazione oppure di provare a camminare normalmente se non avvertissi dolore. Mi scusi inoltre se faccio una precisazione nella mia precedente comunicazione ho dimenticato di dirle che il mio medico curante oltre al ghiaccio,al fortiline orto,mi ha consigliato anche bentelan 1 mg,2 al volte al dì , e hirudoid 4000 3 volte al dì,ipotizzando forse un eritema solare abbinato ad un problema venoso. Concludo con un saluto ricco di stima e mi perdoni se oso anche colmo d'affetto e gratitudine per tutto l'aiuto ed il supporto che mi ha dato.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
La deambulazione è raccomandata! Se ne ha possibilità, cerchi di camminare in acqua immersa fino al bacino. Il Bentelan lo eviterei, l'Hirudoid dovrebbe usarlo per impacco di 20 minuti subito dopo l'applicazione del ghiaccio. Buona giornata