Artroscopia spalla dx

Ho sempre amato il nuoto e, dopo una lunga pausa, ho ripreso gradualmente e per due anni sono stata una nuotatrice da 5km alla settimana e mai una volta la spalla mi ha fatto male. Poi sono caduta sul gomito a braccio abdotto e da lì sono cominciati i problemi, anche se radiografie e visita avevano escluso lesioni e calcificazioni. Dopo qualche giorno è cominciato il dolore nella parte anteriore (lungo il CLB) e posteriore, soprattutto con il braccio appoggiato. Quando sono tornata in piscina, ho scoperto che non riuscivo più a fare dorso per il dolore: nel momento in cui il braccio dà la spinta in acqua (abdotto ed extraruotato) avvertivo uno scatto e una fitta, come una coltellata. Anche a rana e a stile libero sentivo dolore, ma meno rispetto a dorso. Dopo tre mesi sono andata dal fisiatra:
"Sindrome da conflitto subacromiale. All’EO spalla anteposta con testa omerale in anteriorità ed elevata, ciò crea precoce conflitto in abduzione, elevazione, extra ed intrarotazione. Dolore in sede anteriore e sul trochite omerale."
Dopo terapia manuale ed esercizi a casa, ho riprovato con la piscina, ma con lo stesso risultato. Ho sospeso il nuoto e provato con esercizi in palestra che avessero lo stesso scopo di quelli che facevo a casa: sono andata avanti per 6 mesi. L'unico risultato ottenuto era di dovermi fermare una volta al mese per il troppo dolore e prendere antinfiammatori, anche se con scarso beneficio. Poi ho fatto RMN e RX:
RMN: Presenza di formazione cistica delle dimensioni di 11mm subcondrale è apprezzabile in corrispondenza della testa omerale sul margine del piccolo rotondo. La cuffia dei rotatori per quanto riguarda il tendine del sovraspinato appare di spessore pressochè normale esente a lesioni focali.
Abbastanza conservato lo spazio subacromiale. Nulla da segnalare a carico dei tendini del sottoscapolare e sottospinato. Presenza di piccola calcificazione in corrispondenza delle parti molli in prossimità dell’inserzione del tendine sovraspinato.
Il tendine del capo lungo del bicipite è normoposizionato nella sua doccia omerale, morfologicamente regolare. Abbastanza conservato il trofismo dei muscoli della cuffia. Regolari i rapporti acromion claveare e glenomerale. Non patologico il versamento endoarticolare.

RX anteroposteriore, ascellare, Y di Neer: note omartrosiche, minimi aspetti degenerativo artrosici acromio claveari, iniziale sclerosi del trochite omerale, lieve riduzione di ampiezza dello spazio subacromiale. Calcificazione di un centimetro circa si proietta in prossimità del trochite omerale.
Ho fatto un'altra visita con questo referto: non evidenti linee di frattura o lesioni tendinee della cuffia alla rmn e alle radiografie prodotte. Si segnala deposito calcifico cronico del sottospinato e del sovraspinato di tipo 1 di gartner.
La clinica è quasi silente, con dolore vas: 7 solo in rotazione esterna.
Jobe negativo e rom completo.
Pr: esercizi per i depressori della testa dell’omero e la retroposizione delle spalle, esercizi di bilanciamento dei rotatori omerali in acqua due volte a settimana. Se dolore persistente si delucida sulla possibilità di artroscopia per la rimozione della calcificazione e la sutura della cuffia.
In caso di dolore notturno contramal 15 gocce sublinguali al bisogno
In caso di dolore acuto si suggerisce lavaggio ecoguidato
Ho provato a fare gli esercizi in acqua, ma senza miglioramenti e solo dolore. A settembre secondo trauma: per evitare di cadere, mi sono aggrappata alla ringhiera, ma ho continuato a scivolare per un po' con tirata al braccio. Da allora dolore accentuato sul CLB, poca forza, impossibile sollevare pesi sia di lato che di fronte, abduzione ed intrarotazione (mano dietro schiena) dolorose, dolore notturno soprattutto dormendo sul lato sano mentre, trovata la giusta posizione, posso dormire anche tutta la notte sulla spalla incriminata. Facendo alcuni movimenti, tipo allungare il braccio per prendere un oggetto in alto, mi capita di sentire una fitta e uno scatto all'altezza del CLB quando lo abbasso, ma se metto le dita sul punto e provo, non capita niente e quasi non sento dolore. Visita di controllo in cui spiego tutto questo, ma di nuovo la calcificazione si prende la colpa di tutto e, di comune accordo con l'ortopedico, optiamo per l'intervento con questo referto:
“Lamenta persistenza del dolore nonostante le terapie. Dolore a irradiazione tendinea. Il rom è completo. I testi di cuffia, Jobe e Gerber, sono dolorosi.
Per la clinica e le immagini disponibili si concerta artroscopia chirurgica, delucidando la paziente sui rischi e sulle garanzie dell’intervento. Si ripete esame rx.”
Le nuove radiografie hanno confermato la presenza della calcificazione, invariata dopo un anno.Tra pochi giorni ho gli esami preoperatori e poi scoprirò la data dell'intervento. A questo punto ho tre domande:
1- come può essere la calcificazione responsabile di tutto se il dolore lungo il CLB e nella parte posteriore della spalla è cominciato quando non c'era alcun deposito di calcio?
2- con l'artroscopia, pur avendo già un sospetto, si dà comunque un'occhiata a tutte le strutture per controllare che non ci siano altre lesioni?
3- la presenza dell'encondroma potrebbe rappresentare un problema se dovessero essere necessarie delle ancore?
Cordiali saluti e Buona Pasqua
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Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo 2.4k 64 118
La storia clinica che ha raccontato è indefettibile per comprendere il suo problema ma, tuttavia, a noi consulenti on line, manca un dato molto importante: la visita clinica.
L'acquisizione di dati clinici è molto importante per una diagnosi precisa.
In merito alle sue domande:
1- come può essere la calcificazione responsabile di tutto se il dolore lungo il CLB e nella parte posteriore della spalla è cominciato quando non c'era alcun deposito di calcio? = bella domanda, proprio per questo la clinica, come le scrivevo, può far comprendere il perché e dare la risposta giusta
2- con l'artroscopia, pur avendo già un sospetto, si dà comunque un'occhiata a tutte le strutture per controllare che non ci siano altre lesioni? = certamente si; pensi che in molti casi si fa un'artroscopia sia diagnostica sia terapeutica nello stesso tempo.
3- la presenza dell'encondroma potrebbe rappresentare un problema se dovessero essere necessarie delle ancore? = no salvo casi particolari.
Auguri

Dr. Luigi Grosso - Ortopedico Master Spalla Gomito Polso Mano
Busto Arsizio (VA) - Rapallo (GE) - Napoli
www.luigigrosso.net

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta: per l'encondroma spero di non rientrare in quei casi particolari. Sono contenta che si dia un'occhiata a tutto con l'artroscopia e vedremo se c'è altro oltre la calcificazione. Lunedì prossimo ho gli esami pre-operatori e scoprirò la data dell'intervento: spero che sia presto perchè la tensione sale di giorno in giorno. Le farò sapere gli sviluppi.
Lo so che a voi manca la visita, ma, a volte, chi ne ha la possibilità non la sfrutta.. Ho spiegato le stesse cose all'ortopedico per ben due volte, ma niente: tutta colpa della calcificazione...
In due anni e mezzo, ne ho lette tante e ho visto che è frequente il dolore notturno, soprattutto dormendo sul lato interessato. So della presenza della calcificazione da un anno, ma non ho mai avuto un forte dolore, al massimo un leggero fastidio, anche dormendoci su. Dal terzo trauma di settembre invece il dolore notturno c'è, ma se dormo sull'altro lato: perchè?
Grazie ancora e cordiali saluti
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Utente
Ieri sono andata a fare gli esami pre-operatori e l'ultima tappa era la visita ortopedica. Ho avuto la fortuna di venire chiamata da un medico diverso da chi mi aveva già visitato due volte ed è arrivata la "sorpresa". Ha ascoltato tutta la storia, i vari traumi, le visite, gli esami fatti, le terapie, ho insistito sul fatto che avessi dolore ben prima che ci fosse la calcificazione e ho visto che era perplesso. E' passato alla visita: Yocum positivo, Jobe positivo, lift-off positivo, belly press test positivo. E' stato proprio quest'ultimo test a sorprenderlo per la pochissima forza che ho e ha detto che molto probabilmente c'è qualcosa anche al sottoscapolare. Forse adesso c'è una risposta alla mia prima domanda:
1- come può essere la calcificazione responsabile di tutto se il dolore lungo il CLB e nella parte posteriore della spalla è cominciato quando non c'era alcun deposito di calcio? = bella domanda, proprio per questo la clinica, come le scrivevo, può far comprendere il perché e dare la risposta giusta
Quadra un po' di più la situazione adesso?
Bastava che il collega mi ascoltasse un anno fa e sono sicura che sarebbe giunto anche lui alla stessa conclusione.
L'intervento sarà il 28 maggio.

Cordiali saluti
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Tre giorni fa sono stata operata con questa diagnosi: tendinopatia calcifica bifocale del sovraspinato e del sottospinato con associate lesioni tendinee spalla destra.
Asportazione dei depositi calcifici e sutura delle residue lesioni tendinee con un punto side-side in Flexidene 2 per la lesione anteriore del sovraspinato e con vite CrossFT 6.5mm a tre fili di sutura per la lesione del sovra-sottospinato in artroscopia spalla destra.
Tutore per due settimane, poi mobilizzazioni passive sul piano scapolare, attive in acqua dal 35° giorno con rotazioni esterne concesse all'inizio della terapia in acqua.
Prognosi di 90 giorni.

Mi è stato assicurato che il sottoscapolare è intatto e detto che una calcificazione ha creato osteolisi sull'osso.

Durante il giorno dolore sotto controllo, l'unico fastidio è la mano intorpidita. Il vero problema è non riuscire a stare a letto, già due notti seduta sul divano.
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Mi può togliere alcune curiosità sull'intervento?
1- cosa vuol dire vite a tre fili di sutura? Ho guardato qualche video e di solito ne hanno 4, a volte 2.
2- vite metallica o riassorbibile? non ho trovato niente a riguardo.
3- mercoledì, a due settimane dall'intervento, inizio le mobilizzazioni passive: significa abbandono definitivo del tutore? o va rimesso, magari di notte per evitare di dormirci su (nel caso riuscissi ad andare a letto)?
Grazie e cordiali saluti