Le cure farmacologiche prescritte dai dai vari specialisti consultati,

Sono Lele da Perugia,
Le scrivo per un problema di salute che tormenta mio padre.
Premetto che ha 78 anni ed ha subito un intervento chirurgico in Firenze , circa 24 anni fa, per rimuovere un ernia lombo-sacrale che gli procurava lancinanti dolori alla schiena ed agli arti inferiori.
Per alcuni degli anni successivi all'intervento è stato bene; in seguito ha accusato di nuovo dolori alla schiena, lombosciatalgie ect. Ha seguito alla lettera i trattamenti e le cure farmacologiche prescritte dai dai vari specialisti consultati,( sia ortopedico che neurologo) con buoni risultati.
Da circa 2 anni accusa dei dolori " all'interno dell'osso" delle gambe in modo particolare la notte; dorme pochissimo e trova beneficio solo alzandosi dal letto appoggiando i piedi sul pavimento (" sentire il fresco ", dice, mi da sollievo ) e provando a fare qualche passo. Di giorno va un po' meglio, ma lamenta continuamente questo dolore interno " alla canna dell'osso " ; a volte dopo neanche 300 metri di passeggiata ha gia' dolore e deve sedersi.
Dagli esami effettuati ( radiografie - TAC - RMN - visite specialistiche -) sono emerse delle "protusioni a livello lombale e cervicale - ristringimento del canale midollare - schiacciamento degli anelli " pertanto il problema è stato ricondotto "alla schiena"; dopo le cure farmacologiche tradizionali - trattamenti di fisioterapia etc. ha effettuato, su suggerimento del fisiatra, alcuni cicli di " blocchi" per un numero di 12 sedute, senza alcun risultato positivo.
Non so più dove andare a parare, La prego mi dia un consiglio per aiutare mio padre.
La ringrazio per l'attenzione che vorra' riservarmi.
Lele.
NB: mi scuso ma, non essendo in grado di stabilire la specialistica di riferimento del problema esposto, trasmetto lo stesso testo alla specialita': neurologia
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
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- accusa dei dolori " all'interno dell'osso" delle gambe
- dolore interno " alla canna dell'osso "
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Mi perdoni ma tali concetti non sono chiari e non permettono a mio modo di vedere di rispondere adeguatamente.
Sarebbe utile prendere visione degli esami eseguiti.
Il dato piu' importante che emerge dalla RMN che lei cita non sono tanto le protrusioni discali bensi' il "restringimento del canale midollare".
Questa potrebbe, e sottolineo "potrebbe", essere la causa.
Il condizionale tuttavia e' d'obbilgo dal momento che non e' possibile eseguire una visita clinica per via telematica!
Visto il caso, e gli apparenti insuccessi delle cure fisiatriche, mi sembra che una visita clinica da un chirurgo ortopedico della colonna o da un neurochirurgo sia indispensabile.
Cordiali saluti.

Dr. Roberto LEO

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.le dr. Roberto leo
La ringrazio innanzitutto per la cortese e celere risposta. Le espressioni “dolore alla canna dell’osso o all’interno dell’osso” ( concetti che convengo, di difficile interpretazione), sono quelle utilizzate da mio padre per rappresentare al meglio ( secondo lui) l’intensità ed i sintomi del dolore provato. Pertanto, approfittando della Sua disponibilità, le trasmetto di seguito, fedelmente riprodotti , i referti degli esami e delle visite cui e stato sottoposto mio padre prima dei trattamenti fisiatrici .

REFERTI:

RM DEL RACHIDE LOMBOSACRALE
La tomografia a Risonanza Magnetica della colonna lombosacrale è stata eseguita con
sequenze SE e TSE, pesate in T1 e in T2, su piani di scansione assiali e sagittali.
L'esame mostra alterato segnale dei dischi per fenomeni degenerativi; segni di spondilosi e di
osteocondrosi diffusa.
Esiti di pregresso intervento per ED in L4-L5.
In L4-L5 si apprezza riduzione di altezza dello spazio intersomatico con marcata riduzione di
spessore del disco; è presente modesta spondilolistesi con protusioni osteofitiche posteriori che
tendono a ridurre l'ampiezza del canale vertebrale.
Sia in L4-L5 che in L5-S1 inoltre si evidenzia iperplasia delle articolazioni interapofisarie che
concorre a ridurre i diametri dei forami di coniugazione.
Non immagini ai vari livelli riferibili a ernie discali o protusioni significative.
Non evidenti alterazioni del segnale e della morfologia del cono midolare e delle radici della cauda.

ELETTROMIOGRAFIA :
Muscoli Esaminati: Tibiale anteriore, pedidio e gastrocnemio mediale destro e sinistro
Attività Spontanea: Assente
Attività Volontaria:: Transizione ricca fino a sub interferenziale con PUM di media ampiezza e talora polibasici e ripetitivi ai pedidi; tendenzialmente proporzionale con PUM di media
Ampiezza negli altri
Velocità di Conduzione
Motoria: N. SPE Dx. (11,3-3,8) 53,3 m/sec, CMAP ampio e regolare
N. SPE Sn. (10,7-3,3) 57,4 m/sec, CMAP ampio e regolare
Velocità di Conduzione
Sensitiva: //
Altre indagini: //

CONCLUSIONI:
Reperti elettromiografici indicativi di lieve sofferenza neurogena assonale
cronica limitata nei distretti distali degli arti inferiori (canale stretto? Polineuropatia prevalentemente assonale distale agli arti inferiori? altro?).
Utile rivalutazione EMG a distanza.

VISITA NEUROCHIRURGICA:
IN DATA ODIERNA È STATO SOTTOPOSTO A VISITA PRESSO QUESTO AMBULATORIO IL PAZIENTE…………………….PER DOLORI AGLI ARTI INFERIORI BILATERALMENTE ( ESEGUITO ESAME RMN DEL RACHIDE LOMBOSACRALE )
Consigliamo:
1. CONTINUARE CON TERAPIA MEDICA ( EVENTUALI BLOCCHI MEDICAMENTOSI) E FISICA
2. ESAME DOPPLER ARTERIOSO ARTI INFERIORI
3. CONTROLLO NEUROCHIRURGICO A DISTANZA ( IN CASO DI INSUCCESSO DELLA TERAPIA MEDICA E FISICA DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE UN TRATTAMENTO CHIRURGICO)

ECODOPPLER VENOSO DEGLI ARTI INFERIORI:

Non evidenti processi flebotrombotici in atto.
Alle prove di attivazione si evidenzia moderata insufficienza del circolo superficiale dell 'arto destro per insufficienza della safena interna
CLASSIFICAZIONE C.E.A.P.
C 0Ep As 2,3,Ad Ap
P.anat l clinico l Pinv. 0
Score s.clinica, l score s.anatomica: r l o 0
,o
CONSIGLI: Utile Valutazione Fisiatrica


Ringrazio nuovamente per l’attenzione prestatami e per i consigli che vorrà rinnovarmi.
Lele – Perugia.
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Gli esami RMN e Elettromiografico che lei ci riporta non mostrano una situazione grave e che richiede una "corsa alle cure"!
Concordo pienamente con quanto scritto nella visita neurochirurgica.!
Affidi il papa' ad un buon fisiatra e se non vi fossero risultati di alcun tipo, prendera' in considerazione con il neurochirurgo, la possibilita' di successo di un intervento chirurgico e le eventuali controindicazioni e complicanze possibili.
Cordiali saluti