Haglund, tendinopatia inserzionale, fascite plantare e talalgia.

Salve. Sono un ragazzo di 27 anni, alto 1,78, 79 kg. E' dallo scorso Novembre, quindi da 8 mesi, che giro ospedali e ortopedici senza venire a capo del mio problema. Non sono uno sportivo professionista anche se ho giocato a calcio a livello agonistico fino a 5 anni fa. Ho poi continuato a praticare corsa, bici e nuoto a livello amatoriale. Dallo scorso ottobre ho iniziato a provare un fastidio nello stare in piedi e camminare ad entrambi i talloni e nella zona inserzionale dei tendini d'achille, notando anche una "gobbetta" dell'osso del calcagno nel punto in cui ho maggior dolore. Ho smesso subito di praticare sport ma la situazione è peggiorata drasticamente, hanno iniziato a farmi male anche le piante dei piedi, dal tallone fino a circa metà piede, tanto da costringermi a spostarmi in stampelle. Mi ha visto un podologo che mi ha diagnosticato: tendinopatia inserzionale t.a. bilateralmente, tallodinia, fascite plantare, algia tibilale consigliandomi delle talloniere Tuli's, scarpe con 3/4 cm di tacco, ghiaccio. La situazione è migliorata solo lievemente: l'autonomia in piedi è di pochi minuti. Mi ha anche realizzato un plantare semifunzionale con sostegno della volta e compenso per avampiede varo, ma non riesco a tenerlo perchè il dolore invece che diminuire, aumenta. Nei mesi seguenti ho chiesto il parere di altri due ortopedici; entrambi mi hanno diagnosticato: INIZIALE MORBO DI HAGLUND BILATERALE E TALALGIA e mi hanno detto che non ho bisogno di plantari.
Questi sono gli esiti degli esami fatti:
- RMN caviglia DX e SX: a DX modesto ispessimento e disomogeneità di segnale del terzo distale del T.A. dove si apprezzano minute aree di degenerazione vacuolare entesite; a SX ispessimento del terzo distale del T.A. per entesite con tenue edema dei tessuti molli adiacenti e lieve ipertrofia dello sperone calcaneale.
- ECG tendini di achille: T.A. dx lievemente più spesso del controlaterale (3,3 mm contro 3mm) con ecostruttura lievemente ridotta a dx come da tendinopatia; non calcificazioni all'inserzione sull'apofisi posteriore del calcagno.
- elettromiografia: asimmetria di ampiezza prossimale e distale del MAP del nervo peroneo DX minore di SX.
- visita reumatologica e esami del sangue reumatici: test reumatici negativi; non patologie reumatiche in atto.
- RX piede DX e SX in carico: bilateralmente ridotta l'ampiezza della volta plantare, in particolare a SX. No lesioni ossee nè calcificazioni sulla proiezione del T.A..
Ho eseguito fisioterapia, 4 onde d'urto per parte senza benefici e infiltrazioni cortisoniche che mi han provocato solo dolore. Mi è stato detto di stare a riposo, fare pediluvi, usare ghiaccio, pomate (dolout, calendula, voltaren), perdere peso (ma non potendo fare sport è difficile). La situazione è diventata insostenibile. Fatico a guidare, stare in piedi, camminare, guidare. Mi fanno male le gambe, immagino perchè cammino male. Al lavoro devo portarmi uno sgabello perchè non posso stare in piedi. Aiutatemi, Sono DISPERATO!
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Dr. Nicola Fredella Ortopedico 101 5
e' necessario valutare bene il tipo di dolore, cmq sia per l'huglund che per la fascite plantare, in assenza di risposta alla terapia medica, è possibile procedere con l'intervento chirurgico

Dr. Nicola Fredella

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dopo
Utente
Utente
Buonasera e grazie innanzitutto per la risposta. Gli ortopedici che mi hanno visitato mi hanno detto che per l'Haglund non si più fare nulla chirurgicamente a meno che non si tratti di casi gravi, perchè l'intervento è molto delicato in quando bisogna "staccare" il tendine, limare l'osso e "riattaccare" il tendine. Per farle capire meglio, il dolore è molto forte non tanto alla "palpazione", ma quando mi trovo in piedi, sia camminando sia da fermo. Il dolore è iniziato come una specie di "parestesia": ho iniziato ad avvertire un forte intorpidimento nella zona retrocalcaneare che poi si è irradiato anche alla pianta del piede, dopo 15 giorni non riuscivo a più ad appoggiare i talloni. Ultimamente il dolore/fastidio alla pianta del piede è diminuito, ma nella zona dell'inserzione del tendine d'achille è sempre molto forte da 7 mesi purtroppo.
Secondo lei hanno ragione gli ortopedici che dicono che non si può operare o mi devo rivolgere a qualche centro specializzato nella chirurgia del piede?
Un ultima cosa: circa 1 mese uno di questi due mi hanno fatto una infiltrazione cortisonica nel tallone. Ho avvertito subito un forte dolore, tanto che non riuscivo ad appoggiare minimamente il piede a terra. Adesso il dolore è un po' diminuito ma avverto ancora dolore nella zona dell'infiltrazione che, nei primi giorni successivi, si era anche leggermente gonfiata. Mi domando: può essere che mi abbia toccato qualche muscolo, nervo o tendine? Lui dice che non è possibile ma non sa spiegarsi il perchè di questo dolore che mi ha procurato...
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Dr. Nicola Fredella Ortopedico 101 5
l'intervento chirurgo dell'Huglund non consiste affatto nello staccare il tendine e reinserirlo ma soltanto della rimozione della porzione di osso che crea il problema; se si esegue un corretto regime post-operatorio il rischio di distacco del tendine d'achille è molto basso.
Le consiglio di evitare le infiltrazioni sul tendine d'achille che sono invece estremamente dannose per il tendine e ne possono provocare la rottura spontanea
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dopo
Utente
Utente
Proverò a chiedere il parere di un altro ortopedico, per capire se è il caso di procedere con un'operazione visto che quelli a cui mi sono rivolto mi hanno fatto capire che un'operazione in questi casi è da fare solo nei casi gravi visto che mi è stata descritta come estremamente difficile . Mi è stato diagnosticato Haglund in fase INIZIALE però ormai è da novembre che non riesco più a camminare e stare in piedi. Ma l'haglund può causare anche dolore al tallone e alla pianta del piede quindi e non solo alla zona dove è presente la "sporgenza" dell'osso (zona retrocalcaneare)? Comunque l'infiltrazione cortisonica (col farmaco Kenacort) non mi è stata fatta direttamente sul tendine d'achille ma nel calcagno e da quel momento ho dei dolori fortissimi proprio in quella zona dove appoggia il piede (l'ho fatta circa un mese e mezzo fa). Il mio medico dice che quella zona è anch'essa molto pericolosa per eseguire infiltrazioni in quanto sono presenti diversi nervi, quindi spero non mi sia stato toccato proprio uno di questi nervi.. Può essere? L'ortopedico che mi ha fatto l'infiltrazione mi ha detto di mettere ghiaccio e pomate alla calendula, ma non passa e non so cosa fare.. mi sembra che invece che aiutarmi questi medici stiano addirittura peggiorando la mia situazione!