coxalgia tipo CAM

buongiorno
mi e' stata riscontrata una coxalgia una coxalgia di tipo cam anca sx
e mi è stata proposta una infiltrazione con cellule prelevate dal tessuto adiposo
Volevo chiedere se questa terapia ,visto anche i notevoli costi, puo' dare risultati apprezzabili e durevoli in modo
da ritardare il più possibile l'interventi di protesi ed eventualmente di quanto
ho 66 anni alto 186cm per 85kg
ho sempre praticato sport ciclismo e alpinismo e vorrei continuare a praticarli
grazie
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

anzitutto vorrei provare a farLe chiarezza: "coxalgia" significa "dolore all'anca", quindi probabilmente la Sua diagnosi è un'altra.

"Cam" generalmente si riferisce al conflitto femore-acetabolare, una entità fisiopatologica che può essere di tipo "piacer", "cam", per l'appunto, oppure "misto".

Troverà la spiegazione di questi termini e di che cosa sia un conflitto qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/622-conflitto-femoro-acetabolare-femuro-acetabular-impingement-fai.html

Quanto alla terapia che Lei ha menzionato, posso solo rispondere in generale: si tratta di una metodica giovane, che ancora ha pochi riscontri scientifici, ma sembra essere in effetti promettente.
Tuttavia, dobbiamo domandarci se l'indicazione sia corretta.

Ovviamente, come leggerà dall'articolo, essendo il "cam" una deformità del collo femorale, un'iniezione di cellule autologhe NON la può correggere in alcun modo. Esistono alcuni interventi che possono correggere la deformità, ma La devo avvisare che è raro che possano dare risultati soddisfacenti alla Sua età.

Qualunque terapia infiltrativa (sia essa a base di farmaci o di cellule autologhe) avrà solo un ruolo palliativo nell'attesa di un possibile intervento protesico.

Tuttavia, al fine di comprendere correttamente il Suo quadro Le consiglierei una valutazione approfondita del Suo caso presso un entro di chirurgia dell'anca in cui si possa valutare sia se Lei possa essere candidato ad un eventuale intervento correttivo, sia quale sia la reale prospettiva di miglioramento con delle terapie sintomatiche quali quelle che Lei cita.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it