Risentimento anca e gamba dx

Salve,
il mio problema risale al 2003 quando, a seguito di un contrasto a calcetto, ho riportato un trauma all'articolazione dell'anca che mi provoca dolore localizzato all'inserzione con il pube ogni qualvolta compio movimenti di apertura della gamba (sia flessa che tesa). L'anno successivo ho sofferto di pubalgia curata con sedute fisioterapiche. Da allora accuso un risentimento doloroso all'interno dell'anca localizzato alle inserzioni del pube in particolare nella zone del perineo e, dopo attività sportiva, corsa calcetto pallavolo, coivolgono anche il ginocchio ed il mignolo del piede.
Ho eseguito negli anni risonanza dell'anca, del ginocchio e della zona lombosacrale nonchè radiografie alla colonna vertebrale, al bacino e specificatamente all'anca (i risultati sono stati tutti negativi e non evidenziano alcun problema osseo articolare). Ad oggi convivo con questo dolore che si acutizza dopo l'attività fisica (in alcuni casi zoppico per qualche ora) e che mi limita, anche dopo prolungati periodi di riposo, nei movimenti articolari delle anche (limitata apertura delle gambe a causa di dolore).
Oggi ho eseguito l'elettromiografia degli arti inferiori e la diagnosi è stata "lieve sofferenza neurogena stabilizzata nei territori muscolari di pertinenza radicolare L5, S1 di destra" che comunque, a detta del medico esaminatore, non è legato al problema dell'anca.
Tutto ciò premesso, essendo da anni soggetto a visite mediche specialistiche senza alcuna diagnosi (ho sotenuto notevoli sforzi economici ma non ho ottenuto risposte concrete in quanto tutti i dottori sostengono solamente che gli esami non evidenziano problemi), vi chiedo cortesemente di suggerirmi, qualora sia possibile, la causa di tale problema indirizzandomi ad uno specialista valido che sappia indicarmi una soluzione. Premetto che ho 32 anni, pratico sport regolarmente e vorrei imparare a convivere serenamente con tale problema svolgento attività fisica adeguata.
Vi ringrazio anticipatamente per quanto vogliate suggerirmi.
Cordialmente,
Simone
[#1]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signore
mi sembra strano che una pubalgia di così lunga durata non abbia trovato un riscontro diagnostico adeguato.
Posso solo dirle che di fronte alla persistenza di un quadro doloroso con diagnostica (apparentemente) negativa, sul un piano metodologico clinico va ripreso da capo l'intero caso e rivisitato accuratamente prima di tutto CLINICAMENTE (ebbene sì ancora una volta...).
Se poi ci si trova di fronte alla evidenza clinica di un quadro infiammatorio o di altra natura va allora riconsiderato il percorso diagnostico per IMMAGINI, rivedendo accuratamente tipo di esami eseguiti e modalità di esecuzione degli stessi.
Posso dirle che purtroppo proprio nel campo della diagnostica delle patologie delle parti molli in campo muscoloscheletrico tutt'oggi ricorre con una certa frequenza il "falso negativo".
Cordialità
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gent. dott. Valassina,
innanzi tutto grazie per la risposta.
Desideravo solo aggiungere che il medico di famiglia, visti i risultati dell'elettromiografia, mi ha prescritto una visita da un neuro-chirurgo.
Potrebbe suggerimi, in considerazione delle osservazioni da Lei poste in merito agli esami eseguiti ed alle modalità di esecuzione, a quale specialista devo rivolgermi per avere una diagnosi!?
Grazie in anticipo,
Simone
[#3]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Direi che per il tipo di sintomi e per storia clinica una valutazione adeguata potrà essere fatta in ambiente ortopedico.

A parte le segnalo che in mani esperte l'ecografia delle lesioni/patologie mio-tendinee dà risultati superiori per sensibilità e specificità diagnostica rispetto alla RMN...

Cordialità
Dr. A. Valassina