Guance gonfie
gentili dottori
vi espongo il mio problema,sono 6 anni che mi si gonfiano alternatamente un bel pò le guance.
mi si gonfiano da quando ho messo 6 anni fa i denti del giudizio inferiori che poi ho tolto sempre anni fa.
e ancora oggi tutti i giorni mi si gonfiano le guance avendo anche dentro le stesse molto fastidio che aumenta più le guance sono gonfie.
inoltre ogni volta che mi faccio la barba aumenta sia il gonfiore che il fastidio che ho dentro le guance.
che ne pensate?quale potrebbe essere per voi il problema?
vi espongo il mio problema,sono 6 anni che mi si gonfiano alternatamente un bel pò le guance.
mi si gonfiano da quando ho messo 6 anni fa i denti del giudizio inferiori che poi ho tolto sempre anni fa.
e ancora oggi tutti i giorni mi si gonfiano le guance avendo anche dentro le stesse molto fastidio che aumenta più le guance sono gonfie.
inoltre ogni volta che mi faccio la barba aumenta sia il gonfiore che il fastidio che ho dentro le guance.
che ne pensate?quale potrebbe essere per voi il problema?
[#1]
Purtroppo, a distanza, senza un esame clinico, non posso esserti molto di aiuto. Ti consiglio, quindi, di sottoporti ad una ecografia delle ghiandole salivari e, poi, ad una visita specialistica otorinolaringoiatrica. E' possibile che la sintomatollogia descritta possa dipendere da una infiammazione delle ghiandole salivari. Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Gentile paziente, concordo sulla necessità di effettuare un'ecografia alle Ghiandole salivari: ci faccia sapere il responso.
In attesa , le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1217-parotite-ricorrente-e-calcoli-salivari-colpa-dei-denti.html
In attesa , le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1217-parotite-ricorrente-e-calcoli-salivari-colpa-dei-denti.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#3]
Ex utente
Grazie delle risposte ma le volevo chiedere una cosa dottore,in caso di infiammazione delle ghiandole salivari,cosa potrei fare e cosa potrei prendere per sfiammarle totalmente?
e nel caso che l'infiammazione fosse cronica perchè è da tanto tempo che ho questo problema,cronica vorrebbe dire che non riuscirò mai a sfiammare totalmente le ghiandole salivari oppure c'è la possibilità che io riesca a sfiammarle completamente?
attendo una risposta grazie della vostra attenzione
e nel caso che l'infiammazione fosse cronica perchè è da tanto tempo che ho questo problema,cronica vorrebbe dire che non riuscirò mai a sfiammare totalmente le ghiandole salivari oppure c'è la possibilità che io riesca a sfiammarle completamente?
attendo una risposta grazie della vostra attenzione
[#4]
Gentile paziente, la gestione farmacologica dell'episodio acuto non é un grosso problema: credo che in questi anni, seguendo le indicazioni dei Curanti, avrà individuato al terapia più efficace.
Il vero problema é la periodica ricorrenza del problema, e per questa le ipotesi terapeutiche sono pressoché inesistenti: il farmaco miracoloso probabilmente non c'é.
Personalmente ritengo che la parotite ricorrente, come tutte le patologie
ricorrenti, trovi un'indispensabile e determinante elemento patogenetico nel
terreno piuttosto che nell'agente eziologico. Per terreno intendo una
struttura sfavorevole, che in questo caso é costituita dall'ipertono del
massetere legato alla sfavorevole occlusione dentaria (ancorché, nei più
piccoli, ancora decidua). Il massetere comprime il dotto di Stenone,
causando ristagno salivare . Il ristagno favorisce l'infezione e a volte la
formazione dei calcoli. Queste, però, sono entrambe complicanze e non la
vera patologia: infatti ricorrono nonostante le terapie. Anzi, se i calcoli non vengono riscontrati dalla scialografia lasciano incompreso il caso clinico, ma se riscontrati portano fuori strada, come tutte le volte che si confonde la causa con l'effetto.
L'interlocutore tecnico in questi casi non é, a mio parere, semplicemente
l'ortodontista, ma un dentista che si occupi di disfunzioni cranio
mandibolari, cioé di quella problematica che ruota attorno all'articolazione
temporo mandibolare. La terapia, che prevede l'uso di un bite endoorale é semplice e rapidamente risolutiva se il caso é ben inquadrato, tristissima se il caso non viene compreso e il danno tissutale si ripropone troppe volte: nell'adulto prima o poi si va alla sialoectasia e alla parotidectomia, oltretutto con grave rischio di lesione
del facciale.
Cordiali saluti ed auguri.
Il vero problema é la periodica ricorrenza del problema, e per questa le ipotesi terapeutiche sono pressoché inesistenti: il farmaco miracoloso probabilmente non c'é.
Personalmente ritengo che la parotite ricorrente, come tutte le patologie
ricorrenti, trovi un'indispensabile e determinante elemento patogenetico nel
terreno piuttosto che nell'agente eziologico. Per terreno intendo una
struttura sfavorevole, che in questo caso é costituita dall'ipertono del
massetere legato alla sfavorevole occlusione dentaria (ancorché, nei più
piccoli, ancora decidua). Il massetere comprime il dotto di Stenone,
causando ristagno salivare . Il ristagno favorisce l'infezione e a volte la
formazione dei calcoli. Queste, però, sono entrambe complicanze e non la
vera patologia: infatti ricorrono nonostante le terapie. Anzi, se i calcoli non vengono riscontrati dalla scialografia lasciano incompreso il caso clinico, ma se riscontrati portano fuori strada, come tutte le volte che si confonde la causa con l'effetto.
L'interlocutore tecnico in questi casi non é, a mio parere, semplicemente
l'ortodontista, ma un dentista che si occupi di disfunzioni cranio
mandibolari, cioé di quella problematica che ruota attorno all'articolazione
temporo mandibolare. La terapia, che prevede l'uso di un bite endoorale é semplice e rapidamente risolutiva se il caso é ben inquadrato, tristissima se il caso non viene compreso e il danno tissutale si ripropone troppe volte: nell'adulto prima o poi si va alla sialoectasia e alla parotidectomia, oltretutto con grave rischio di lesione
del facciale.
Cordiali saluti ed auguri.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.3k visite dal 03/04/2012.
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