Il controllo audiometrico, se mi rendo conto anch'io che non sento bene,
Nell'anno 1986 ho avuto una otite su entrambe le orecchie, con una sensibile diminuzione dell'udito alle frequenze al di sopra dei 6 Khz.
Nel 1997 il calo uditivo era leggermente aumentato, ma non in misura apprezzabile.
Da circa 3 anni ho invece notato un abbassamento della capacità uditiva che mi impedisce, ad esempio, di comprendere, durante la conversazione, tutte le parole pronunciate dall'interlocutore, in modo variabile dal suo timbro di voce, in misura tale che alle volte devo fingere d'aver compreso quello che ha detto, oppure ricostruire le parti “mancanti del dialogo” intuendole.
In sostanza, in una conversazione a bassa voce e a distanza di due metri, arrivo a non comprendere dal 10 al 30 % delle parole pronunciate.
La sordità poi aumenta ulteriormente, passando da una quota alta ad una bassa, e poi si ristabilisce gradualmente ai livelli "normali" solo dopo qualche giorno.
Due anni fa ho fatto una visita di controllo nella quale è stata riscontrata un'evoluzione dell'ipoacusia sulle medie ed alte frequenze; ho quindi effettuato l'esame dei potenziali evocati che ha dato l'esito di “latenza nella norma”.
Mi è stato infine consigliato di effettuare un controllo audiometrico ogni 6 mesi.
A questo punto però, a cosa serve il controllo audiometrico, se mi rendo conto anch'io che non sento bene, e se non mi viene proposta alcuna soluzione terapeutica?
Periodicamente, anche se molto raramente (circa due volte all'anno e per pochi minuti) le orecchie (nella maggior parte dei casi da un solo lato) “si aprono”, e sento tutti quei suoni che generalmente non sento, ad un volume che mi dà anche fastidio.
Ciò avviene soprattutto quando tappo il naso e vi immetto forzatamente dell'aria; in tal caso ho alle volte sentito una specie di gorgoglio all'interno delle orecchie ed un leggero dolore sulla parte posta immediatamente dietro le stesse.
Chiedo quindi, se possibile, quale possa essere la natura del problema, quali siano le possibili terapie ed, eventualmente di indicarmi a chi posso rivolgermi per porvi rimedio.
Ringrazio per l'attenzione prestatami e porgo cordiali saluti.
Nel 1997 il calo uditivo era leggermente aumentato, ma non in misura apprezzabile.
Da circa 3 anni ho invece notato un abbassamento della capacità uditiva che mi impedisce, ad esempio, di comprendere, durante la conversazione, tutte le parole pronunciate dall'interlocutore, in modo variabile dal suo timbro di voce, in misura tale che alle volte devo fingere d'aver compreso quello che ha detto, oppure ricostruire le parti “mancanti del dialogo” intuendole.
In sostanza, in una conversazione a bassa voce e a distanza di due metri, arrivo a non comprendere dal 10 al 30 % delle parole pronunciate.
La sordità poi aumenta ulteriormente, passando da una quota alta ad una bassa, e poi si ristabilisce gradualmente ai livelli "normali" solo dopo qualche giorno.
Due anni fa ho fatto una visita di controllo nella quale è stata riscontrata un'evoluzione dell'ipoacusia sulle medie ed alte frequenze; ho quindi effettuato l'esame dei potenziali evocati che ha dato l'esito di “latenza nella norma”.
Mi è stato infine consigliato di effettuare un controllo audiometrico ogni 6 mesi.
A questo punto però, a cosa serve il controllo audiometrico, se mi rendo conto anch'io che non sento bene, e se non mi viene proposta alcuna soluzione terapeutica?
Periodicamente, anche se molto raramente (circa due volte all'anno e per pochi minuti) le orecchie (nella maggior parte dei casi da un solo lato) “si aprono”, e sento tutti quei suoni che generalmente non sento, ad un volume che mi dà anche fastidio.
Ciò avviene soprattutto quando tappo il naso e vi immetto forzatamente dell'aria; in tal caso ho alle volte sentito una specie di gorgoglio all'interno delle orecchie ed un leggero dolore sulla parte posta immediatamente dietro le stesse.
Chiedo quindi, se possibile, quale possa essere la natura del problema, quali siano le possibili terapie ed, eventualmente di indicarmi a chi posso rivolgermi per porvi rimedio.
Ringrazio per l'attenzione prestatami e porgo cordiali saluti.
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Gent Utente,
bisognerebbe classificare esattamente la sua ipoacusia, cosa che può essere fatta solamente tramite esami audiometrico ed impedenzomentrico. In tutti i casi una soluzione terapeutica esiste.
Nel Suo caso pare d'intuire che vi siano problemi a carico della tuba uditiva e dell'orecchio medio, sovrapposti ad un'ipoacusia di vecchia data. Un esame impedenzometrico può mettere in evidenza eventuali problemi di questo tipo, solo successivamente si può pensare al trattamento.
Risolto tale eventuale disturbo un esame audiometrico permette di valutare la Sua ipoacusia e decidere il tipo di soluzione più appropriata.
Cordiali saluti.
bisognerebbe classificare esattamente la sua ipoacusia, cosa che può essere fatta solamente tramite esami audiometrico ed impedenzomentrico. In tutti i casi una soluzione terapeutica esiste.
Nel Suo caso pare d'intuire che vi siano problemi a carico della tuba uditiva e dell'orecchio medio, sovrapposti ad un'ipoacusia di vecchia data. Un esame impedenzometrico può mettere in evidenza eventuali problemi di questo tipo, solo successivamente si può pensare al trattamento.
Risolto tale eventuale disturbo un esame audiometrico permette di valutare la Sua ipoacusia e decidere il tipo di soluzione più appropriata.
Cordiali saluti.
- Stefano Brambilla -
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 21/09/2005.
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