Ipoacusia improvvisa e timpanotomia esplorativa
Spett.le dr.
le scrivo per un conforto più che un consulto. Premetto di essere stato colpito, circa 40 gg orsono, da una ipoacusia improvvisa sx di tipo neurosensoriale, probabilmente dovuta ad un attacco virale. Dopo un consulto con il medico generico, sono approdato alla diagnosi descritta a distanza di circa 2 settimane dell'evento. La situazione di partenza, rilevata con visita orl, controllo audiometrico e impedendometria, è una perdita in decibel di circa 80 nelle frequenze 500 a 4000. Migliori le restanti con perdite minori (30 dai 125 ai 500 e 60 dai 4000 fino a 11000).
Dopo aver seguito una cura a base di cortisonici (bentelan intrmuscolo 4mg) ed antivirali (aciclovir 800 ogni 4 ore) per una settimana, senza aver ottenuto risultati, a venti giorni dell'evento sono stato sottoposto ad un ciclo di 8 sedute di camera iperbarica e 3 infiltrazioni intra timpaniche. A distanza di una settimana dal citato ciclo iperbarico e infiltrazioni ho eseguito l'esame audiometrico che ha rilevato i medesimi valori sopra citati, senza quasi alcun miglioramento. Oggi a seguito di un consulto ospedaliero mi è stato proposto un intervento di timpanotomia esplorativa al fine di verificare l'esistenza di una membrana che potrebbe aver impedito al cortisone di raggiungere la coclea e inserire una sorta di spugna che rilasci del medicinale nella zona cocleare in maniera costante e prolungata (circa una settimana). Mi è stato anche detto che l'intervento potrebbe non dare alcun risultato. Al di la del fatto che l'intervento propostomi possa o meno essere di aiuto alla mia condizione, la lunga lista di attesa presso l'ospedale mi costringerebbe a sottopormici non prima di ottobre/novembre. A tal punto, in considerazione del fatto che non si hanno certezze circa l'utilità dell'intervento e che una così lunga attesa (così mi è stato riferito) potrebbe ridurre oltremodo l'efficacia dell'intervento stesso, mi chiedo se sia il caso di sottoporsi a tutto questo. Chiedo inoltre se di fatto, sottoporsi nell'immediato all'intervento, potrebbe in effetti avere una percentuale di riuscita maggiore. La ringrazio.
le scrivo per un conforto più che un consulto. Premetto di essere stato colpito, circa 40 gg orsono, da una ipoacusia improvvisa sx di tipo neurosensoriale, probabilmente dovuta ad un attacco virale. Dopo un consulto con il medico generico, sono approdato alla diagnosi descritta a distanza di circa 2 settimane dell'evento. La situazione di partenza, rilevata con visita orl, controllo audiometrico e impedendometria, è una perdita in decibel di circa 80 nelle frequenze 500 a 4000. Migliori le restanti con perdite minori (30 dai 125 ai 500 e 60 dai 4000 fino a 11000).
Dopo aver seguito una cura a base di cortisonici (bentelan intrmuscolo 4mg) ed antivirali (aciclovir 800 ogni 4 ore) per una settimana, senza aver ottenuto risultati, a venti giorni dell'evento sono stato sottoposto ad un ciclo di 8 sedute di camera iperbarica e 3 infiltrazioni intra timpaniche. A distanza di una settimana dal citato ciclo iperbarico e infiltrazioni ho eseguito l'esame audiometrico che ha rilevato i medesimi valori sopra citati, senza quasi alcun miglioramento. Oggi a seguito di un consulto ospedaliero mi è stato proposto un intervento di timpanotomia esplorativa al fine di verificare l'esistenza di una membrana che potrebbe aver impedito al cortisone di raggiungere la coclea e inserire una sorta di spugna che rilasci del medicinale nella zona cocleare in maniera costante e prolungata (circa una settimana). Mi è stato anche detto che l'intervento potrebbe non dare alcun risultato. Al di la del fatto che l'intervento propostomi possa o meno essere di aiuto alla mia condizione, la lunga lista di attesa presso l'ospedale mi costringerebbe a sottopormici non prima di ottobre/novembre. A tal punto, in considerazione del fatto che non si hanno certezze circa l'utilità dell'intervento e che una così lunga attesa (così mi è stato riferito) potrebbe ridurre oltremodo l'efficacia dell'intervento stesso, mi chiedo se sia il caso di sottoporsi a tutto questo. Chiedo inoltre se di fatto, sottoporsi nell'immediato all'intervento, potrebbe in effetti avere una percentuale di riuscita maggiore. La ringrazio.
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Con tutta onestà, personalmente non penso che l'intervento proposto possa giovarle, almeno basandomi su quanto da Lei riportato. Purtroppo, non credo in un possibile recupero dell'udito. Tutte le cure effettuate sono idonee in un caso come il suo ma, ovviante, non garantiscono mai la completa guarigione.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.6k visite dal 21/06/2014.
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