Otite esterna persistente

Buonasera, vi scrivo in merito ad una otite diagnosticata dopo episodio di raffreddore molto forte a fine luglio. Sono stata visitata dal medico di base che mi ha prescritto Augmentin e gocce cilodex per una settimana, ma a causa della persistenza dei sintomi dolorosi (senza otorrea) in seguito mi ha prescritto winclar 500mg per 6 giorni, con medifolx in terapia locale. Anche questa terapia ha fallito, così mi ha prescritto isocef per 10 giorni. Al quinto giorno della terapia, però, a causa del dolore e del senso di tappo persistente mi sono recata da un otorino, che ha aspirato una pellicola desquamativa adesa alla membrana timpanica e al condotto uditivo interno.A suo dire la sintomatologia sarebbe scomparsa dopo questo trattamento e 3 giorni di gocce auricolari Doricum. A distanza di quasi 2 settimane però la sintomatologia si è acuita nuovamente e mi sono recata ancora dal medico di base. La diagnosi è sempre otite esterna emorragica; mi è stato detto solo di insistere con le gocce prescritte per un'altra settimana e valutare poi. Vorrei chiedervi gentilmente, l'iter terapeutico è corretto? Quali sono le gocce più "forti" da prendere? Inoltre, ho come l'impressione che le gocce introdotte nel condotto si fermino "a metà strada", senza effettivamente raggiungere la zona interessata dall'infiammazione. In linea teorica questo è possibile oppure può essere solo una mia suggestione? L'otorino mi ha diagnosticato anche una infiammazione alla gola che persiste ma che sembra in miglioramento, e una rinite subacuta che persiste nonostante trattamento con biorinil spray. In sostanza, dottore, come dovrei comportarmi nei confronti di una terapia, e come mai non si è mai nemmeno parlato di eseguire un tampone auricolare o a questo punto faringeo? Comprende anche che ottenere una visita da uno specialista in tempi brevi sia un costo non indifferente, e vorrei sapere se a questo punto io debba essere rivisitata o possa provare, appunto, una terapia locale senza rivolgermi di nuovo da un otorino. La ringrazio per la disponibilità. Buona serata
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, poiché il suo disturbo permane nonostante le indagini e le cure del caso le suggerirei di non trascurare una possibile causa di vertigine spesso dimenticata: la disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) . Del resto anche la letteratura scientifica riferisce che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatria non sono sostenuti da problemi otologici, o non se ne trova la soluzione , è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio
Se si infilano i mignoli nei Condotto Uditivo Esterno (CUE) , con i polpastrelli verso l’avanti e si battono i denti, è possibile sentire come il condilo mandibolare “picchia” contro il CUE. Può picchiare così forte che in letteratura ci sono alcuni articoli che descrivono addirittura lo “sfondamento” della parete posteriore della Cavità articolare Glenoide e l’invasione del CUE da parte del condilo. .In realtà il condilo può entrare in conflitti anche più leggeri con l’orecchio: se interessa la tuba ne soffre quello medio, se interessa il CUE PREDISPONE ( non causa) la patologia del CUE, che va da una ipersecrezione di cerume fino all’Otite Esterna. Tra l’altro questo spiega perché ad alcuni bambini il medici fa fatica a introdurre l’otoscopio.
Quell’orecchio tenderà ad andare incontro ad otite esterna quando subentrerà una causa scatenante, come la piscina, che un orecchio non cronicamente irritato può in vece affrontare senza danni. Inoltre , il prurito può indurre il paziente a cercare sollievo nel grattamento, con il rischio di peggiorare la situazione.
Per questo, oltre ad approfondire le problematiche di specifica pertinenza otorinolaringoiatrica, le suggerisco di consultare anche un dentista –gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare, e soprattutto nei rapporti fra ATM e Orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Se il dentista riscontrasse un legame fra il tipo di malocclusione dentaria, la posizione del condilo mandibolare a bocca chiusa e l’orecchio o le orecchie interessate, potrebbe e rimuovere con idonei dispositivi il conflitto condilo-orecchio e condilo –Tuba: dovrebbe così cessare sia l’iperproduzione di cerume sia la predisposizione all’otite esterna.
Le suggerirei di dare un'occhiata, in questo stesso sito, agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1416-laringospasmo-e-laringite-ipoglottica.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, si deve clikkare su: "continua e apri il sito.."

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
La ringrazio per la cortese risposta, non tralascerò di esporre il problema anche al mio odontoiatra. Buona giornata
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