Acufene somato-sensoriale
Salve a tutti, sono un ragazzo disperatissimo. Il giorno 4 febbraio inizio ad avvertire un fastidio all orecchio sx che si faceva sempre più intenso fino a raggiungere un dolore. Contemporaneamente al dolore sopraggiunge un fischio all inizio debole poi sempre più forte. Raramente ho avvertito un battito cardiaco nell orecchio sx . Esito delle visite: otite catarrale prontamente Curata ! Il fischio altissimo è durato circa 20 giorni attenuandosi lentamente. Finita la cura resta un fischio che di mattina era calmo poi la sera verso le 18 si alzava prepotentemente....dopo 20 giorni mi rivolgo all otorino il quale mi prescrive flunagen 5mg; il fischio si attenua ma nn scompare e aumenta in queste circostanze : quando guido l auto , cammino ,mangio , serro i denti , inclino la testa in avanti. A volte è un fischio a volte sopratutto di sera è un ronzio. Ci tengo a precisare che il mese precedente ho subito un colpo di frusta e dalla radiografia del rachide emerge una quasi inversione della curva lordotica. Sono stato anche da uno gnatologo il quale mi ha prescritto un byte e ha potuto constatare una deglutizione atipica prescrivendomi anche la terapia miofunzionale. Come ultimo consulto è stato riscontrato , tramite eco color doppler , una riduzione del deflusso vena vertebrale a sinistra.
Riporgo le mie speranze in un vostro utile consulto; sono ormai 4 mesi che ho smesso di vivere. In attesa di risposte . Distinti saluti
Riporgo le mie speranze in un vostro utile consulto; sono ormai 4 mesi che ho smesso di vivere. In attesa di risposte . Distinti saluti
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Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali forse si è già rivolta, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Va anche sottolineato che una conseguenza poco considerata nei casi di incidenti con colpo di frusta é il fatto che, oltre alla colonna cervicale, anche la mandibola viene interessata dalle forti sollecitazioni . Queste, agendo su strutture di massa diversa (cranio, mandibola, vertebre), provocano dislocazioni anomale. La mandibola articola con il cranio, a sua volta fortemente sollecitato, attraverso le Articolazioni Temporo Mandibolari, che possono subire forti distrazioni anche disomogenee fra loro. il rapporto fra ATM e orecchio é un argomento non ancora ben chiarito, ma, come conferma la letteratura scientifica, é giusto pensare ad un ruolo dell'ATM quando un problema all'orecchio non trova giustificazioni di pertinenza otorinolaringoiatrica: credo sia opportuno considerarlo (ed eventualmente escluderlo) anche nel suo caso.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: in particolare se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. D'altra parte, il fatto che lei riferisca di aver subito un trauma non può che rinforzare il mio sospetto.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, che deve però essere allestita con specifiche caratteristiche adatte a rimuovere il conflitto fra ATM e orecchio. Personalmente lo prescrivo da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
E' molto importante che il dentista sia esperto in problemi dell'ATM e nei rapporti fra questa e l'orecchio.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Va anche sottolineato che una conseguenza poco considerata nei casi di incidenti con colpo di frusta é il fatto che, oltre alla colonna cervicale, anche la mandibola viene interessata dalle forti sollecitazioni . Queste, agendo su strutture di massa diversa (cranio, mandibola, vertebre), provocano dislocazioni anomale. La mandibola articola con il cranio, a sua volta fortemente sollecitato, attraverso le Articolazioni Temporo Mandibolari, che possono subire forti distrazioni anche disomogenee fra loro. il rapporto fra ATM e orecchio é un argomento non ancora ben chiarito, ma, come conferma la letteratura scientifica, é giusto pensare ad un ruolo dell'ATM quando un problema all'orecchio non trova giustificazioni di pertinenza otorinolaringoiatrica: credo sia opportuno considerarlo (ed eventualmente escluderlo) anche nel suo caso.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: in particolare se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. D'altra parte, il fatto che lei riferisca di aver subito un trauma non può che rinforzare il mio sospetto.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, che deve però essere allestita con specifiche caratteristiche adatte a rimuovere il conflitto fra ATM e orecchio. Personalmente lo prescrivo da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
E' molto importante che il dentista sia esperto in problemi dell'ATM e nei rapporti fra questa e l'orecchio.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Grazie mille per l'attenzione e la disponibilità ...
Ma secondo lei l'ultimo responso riguardante la riduzione del deflusso della vena vertebrale a sinistra non ha correlazione con l'acufene?
Per quanto riguarda la cefalea , a volte ho avvertito tale dolore in parti specifiche e variabili della testa.
Infine il mio acufene è variabile in quanto aumenta alla guida dell'auto, dopo i pasti , se cammino...
Ma secondo lei l'ultimo responso riguardante la riduzione del deflusso della vena vertebrale a sinistra non ha correlazione con l'acufene?
Per quanto riguarda la cefalea , a volte ho avvertito tale dolore in parti specifiche e variabili della testa.
Infine il mio acufene è variabile in quanto aumenta alla guida dell'auto, dopo i pasti , se cammino...
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Non so dirle: la correlazione fra la circolazione attraverso vene e , sopratutto, arterie vertebrali e orecchio è però descritta.
Consideri che , i vasi vertebrali decorrono attraverso una serie di forami presenti nei processi laterali delle vertebre cervicali: un atteggiamento scorretto del collo potrebbe sostenere una diminuzione di flusso
Veda la pagina "vertigini" di questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.
Sottolineo che il suo acufene presenta ancora una caratteristica favorevole: la variabilità nell'intensità ("quando guido l auto , cammino ,MANGIO; SERRO I DENTI, inclino la testa in avanti").
Un obiettivo ancora ipotizzabile sarebbe mantenerlo all'intensità minima.
Tenga presente che , tendenzialmente, un acufene cronico non migliora, ma....
Cordiali saluti ed auguri.
Consideri che , i vasi vertebrali decorrono attraverso una serie di forami presenti nei processi laterali delle vertebre cervicali: un atteggiamento scorretto del collo potrebbe sostenere una diminuzione di flusso
Veda la pagina "vertigini" di questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.
Sottolineo che il suo acufene presenta ancora una caratteristica favorevole: la variabilità nell'intensità ("quando guido l auto , cammino ,MANGIO; SERRO I DENTI, inclino la testa in avanti").
Un obiettivo ancora ipotizzabile sarebbe mantenerlo all'intensità minima.
Tenga presente che , tendenzialmente, un acufene cronico non migliora, ma....
Cordiali saluti ed auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.6k visite dal 22/05/2015.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.