Tonsillectomia

Gentili dottori, a seguito di visita specialistica mi sono state diagnosticate delle tonsille criptiche.
Nel corso degli altri, con la media di una volta l'anno (o ogni due anni) vado incontro a tonsillite, che talvolta non è sufficiente curare con semplici antibiotici orali, rendendosi necessarie delle iniezioni.
Mi sono rivolto da una specialista non tanto per la frequenza del problema, ma perché la gola tende ad infiammarsi spesso, anzi ad essere cronicamente infiammata, per quanto non mi faccia male.
Ma, soprattutto, mi sono rivolto da un medico per via della cadenza settimanale con cui casualmente mi ritrovo in bocca, da due mesi a questa parte, i classici detriti bianco-giallastri caseosi.
La cosa è già ributtante di per sé, se non fosse che, inevitabilmente, questa sorta di robaccia permanente tra le tonsille conduce ad uno stato di permanente alitosi, che non è pensabile poter affrontare solo con dentifricio costante e gargarismi, i quali offrono una freschezza solo temporanea.
Inutile dire che per me questa situazione appare insopportabile.
Non solo perché tengo estremamente all'igiene personale (ed orale), ma perché questo handicap può tradursi in fonte di occasioni spiacevoli o di complessi rispetto alla vita sociale o sentimentale.
Sono un bel ragazzo ed ho compiuto 30 anni a giugno, sarebbe mio desiderio liberarmi per sempre da queste maledette tonsille, per evitare di incorrere in improvvise, dolorose e fastidiose tonsilliti, ma anche e soprattutto per risolvere il problema dei rivoltanti detriti caseosi, come pure la questione dell'alito cattivo.
Ho esposto queste necessità all'otorino, il quale mi ha detto che alla mia età (NB.
30 anni) non è consigliabile procedere a tonsillectomia a meno che gli episodi di tonsillite non si presentassero con la frequenza di due o tre volte l'anno.
Mi è stato detto che la presenza vicina della carotide ed il rischio emorragico generale fanno sì che questa operazione, alla mia età, presenti un margine di rischio che è meglio non affrontare se non come estrema ratio.
Io comprendo le premure del dottore, ma da quello che mi pare di leggere in rete, non mi risulta che questa operazione sia così rischiosa.
Capisco bene che le linee guida esigano la presenza costante di episodi di tonsilliti, ma non mi pare neppure possibile che nel 2021 uno debba convivere con questo schifo di detriti o di alito cattivo se non ricorrendo a meri palliativi.
A voi risulta risulta che per un trentenne l'intervento sia così rischioso da dedurre che i possibili rischi siano superiori ai benefici?
Cosa mi consigliate di fare?
Grazie.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Il rischio di emorragia con l'intervento di tonsillectomia è pari nel bambino e nell'adulto. Importante è che venga adottata la tecnica per dissezione con emostasi mediante elettrocoagulazione. Cio' riduce notevolmente i rischi citati. Certo, prima di intervenire chirurgicamente, occorre, prima di tutto vedere, attraverso un esame obiettivo, lo stato delle tonsille e, cosa piu' importante, valutare le risposte degli esami di laboratori che vengono normalmente richiesti e che qui elenco:
tampone tonsillare per la ricerca di germi patogeni; emocromo con formula, ves, tas, pcr, azotemia, glicemia, es urine. Concludendo, la decisione di un intervento viene presa dopo la visione degli esami elencati, l'esame clinico, oltre la presa in considerazione del numero delle tonsilliti nel corso di un anno. In caso negativo, si potrà sempre provvedere a fare una terapia medica . Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

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Utente
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Grazie mille per la tempestiva ed esauriente risposta, dottore.