Problema vocale

Buonasera.
Ho 23 anni, sono uno studente di canto e scrivo per esporre un problema che accuso alla mia voce.
E' da qualche tempo che sento una sorta di impedimento e una secchezza nella parte sinistra della laringe, come se avessi del catarro che non riesco a rimuovere dalle corde. Ciò rende la mia voce più affaticabile ottenendo a momenti "alterni" una emissione vocale un po' velata. Premetto che in questo periodo sono un po' raffreddato. Credevo che fosse qualcosa di passeggero ma data la lunga persistenza temo che possa essere qualcosa di più "grave"
Grazie per l'attenzione!
[#1]
Dr. Vincenzo Marcelli Foniatra 1.1k 30 5
Le sembrerà ovvio, ma deve sottoporsi ad una visita foniatrica per una valutazione delle corde vocali.
Ci faccia sapere.

Vincenzo Marcelli

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
La ringrazio molto per la risposta!
Ho già in mente di sottopormi ad una visita foniatrica, volevo però sapere se con tali sintomi fosse stato possibile escludere a priori qualche patologia.
Grazie di nuovo, appena scoprirò qualcosa vi farò sapere (spero vivamente che sia una stupidata :D)
Arrivederci
[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Buonasera!
Come mi ha consigliato mi sono sottoposto a visita foniatrica. Il medico mi ha confermato attraverso laringoscopia indiretta l'assenza di lesioni cordali e ha supposto come causa del disturbo una patologia da reflusso gastro-esofageo. Di conseguenza mi ha prescritto una terapia con antiacidi. Ma quanto tempo necessita questa terapia per poter essere efficace? Nel frattempo non è possibile agire direttamente sulla laringe con antinfiammatori?
Grazie per l'attenzione!
[#4]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregio, occorre sempre eseguire una diagnosi precisa.
Lei, da quanto racconta sono diversi mesi che presenta un processo infiammatorio a carico della laringe, e dei tessuti limitrofi, che è stato attribuito al reflusso gastroesofageo, ma chi crea il reflusso gastroesofageo? Questo va cercato e spiegato, altrimenti ogni intervento con sostanze chimiche può accentuare il disturbo gastrico, consideri che i farmacicosiddetti antinfiammatori, hanno come effetto collaterale, la gastrolesività, con probabile formazione di ulcere, anche se poi vengono prescritti quei farmaci che vengono definiti “gastroprotettori, così lei alla fine diventa una “pasticca”; inoltre affidarsi sempre e soltanto alla “pasticchina”, non è opportuno, senza prima aver accertato le cause che la hanno condotta alla infiammazione.
Lei dice “Premetto che in questo periodo sono un po' raffreddato.” Chi provoca questo stato un poco raffreddato?, sicuramente un virus che potrebbe appartenere a quelli parainfluenzali, che va cercato attentamente ed eliminato dall’organismo.
L’infiammazione cronica, attiva persistente che è presente nei tessuti della laringe e dell’apparato respiratorio, creano una situazione acida dei tessuti circotanti, che è incompatibile con la vita delle cellule, per cui il sistema deve alcalinizzare, la via più veloce è lo stomaco, dove è presente una pompa ionica, che fisiologicamente, funziona producendo molecole acide per acidificare lo stomaco, favorire i processi digestivi, in caso di infiammazione di una zona come la laringe e tessuti circostanti, questo processo viene accentuato, ad ogni molecola acida prodotta e versata nello stomaco, corrisponde una molecola alcalina che viene ceduta nel torrente sanguigno e portatta ella zona acida, che deve essere portata ad una situazione alcalina, questo perdura da diverso tempo, per cui l’acidità dello stomaco viene aumentata, con susseguente gastrite, reflusso gastroesofageo, ernia iatale,…….tutti i disturbi gastrici; quando questo processo diventa insufficiente, il sistema reperisce molecole alcaline dall’osso, con conseguente distruzione di questo, osteporosi e aumento della calcemia, con tutte le conseguenze di questo.
Nel caso in cui vengano utilizzati i cosiddetti invertitori della pompa, in cui molecole alcaline vengono versate nello stomaco, e molecole acide nel sangue, chiaramente l’infiammazione aumenta, con conseguente azione lesiva per aver compiuto una azione antifisioogica, quindi l’utilizzo di questi farmaci, accentua l’infiammazione e crea situazioni che possono predisporre a patologie future.
Inoltre, l’Helicobacter Pylori è un altro di quelli agenti patogeni “birichini”, la cui individuazione è particolarmente difficile, infatti è un batterio a forma di bastoncello, sulla cui superficie sono presenti diversi antigeni, fr cui quello che permette la produzione dell’ureasi, su cui sono basati tutti lgi esami che vengono effettuati in medicina convenzionale, ma il batterio, in condizioni particolari di vita, ha la possibilità di trasformarsi in cocco, e perdere l’antigene ureas, per questo è presente ma non viene individuato; inoltre nelle biopsie cercano il bastoncino, ma lui è a forma di cocco enon viene riconosciuto, la biopsia e gli esami vengono riferiti come “negativi” ed invece il batterio è presente e continua a produrre danni, per questo è molto birichino.
Come vede, gli accertamenti devono essere molto più approfonditi, per poter giungere alla diagnosi ed alla prescrizione del farmaco omeopatico, che è personalizzato, ma anche corrspondente alla diagnosi della persona in esam, le due cose coincidono.
La ricerca può essere effettuata in tempo reale, infatti l’utilizzo di esami strumentali sia di medicina convenzionale che biologica, hanno la possibilità di condurre il ragioanmento clinico diagnostico, intercetatre effettivamente i responsabili della sua infiammazione laringea e del reflusso gastroesofageo, verificare le alterazioni prodotte sul sistema immunitario, approntre la terapia idonea, effettivamente calcolata sulla sua persona e conseguente alla diagnosi eseguita.
Saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it
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