Iperattivatà e capricci

Ho un grosso problema a gestire il comportamento di mio figlio di soli 18 mesi...e un bambino molto vivace e molto capriccioso ...sono sfinita dal suo modo di fare...ogni giorno e una lotta...sta con me tutto il giorno e qualsiasi cosa devo fare sono costretta a portarlo con me e sono arrivata al punto di avere paura a portarlo in giro...ovunque si trovi e con chiunque si trovi mi mette in difficoltà cominciando a piangere urlare e a dimenarsi come se fosse posseduto... Si sveglia al mattino piangendo piange e si innervosisce mentre gioca per farlo dormire e una tragedia, non mi ascolta praticamente fa quello che vuole, ho provato in mille modi a fargli capire che alcuni suoi atteggiamenti sono sbagliati me sembra non fregarsene in alcun modo...questa situazione e per me straziante a tal punto che mi viene da piangere...cosa devo fare? Sono davvero disperata...in più stavo leggendo qualche articolo sul disturbo dell'attenzione e mi ha fatto riflettere...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
per il momento lascerei da parte "etichette" diagnostiche e consiglierei di soffermare la sua attenzione sulla linea educativa utilizzata fino ad ora con il suo bambino.
Suo figlio sta crescendo e sta giustamente iniziando a voler affermare se stesso: è necessario però che questo avvenga senza uscire troppo da "binari" che voi adulti dovete stabilire. Questo, al di là dei risvolti immediati, proprio per il suo bene di persona inserita in un contesto sociale che sarà via via più ampio. e che gli richiederà di possedere determinate abilità e capacità.
Non è mai troppo presto per porre regole di comportamento ai bambini, mentre capita spesso (non so se sia il suo caso) che, con la scusa che sono piccoli, li si lascia fare un po' troppo e ad un certo punto non si riesce più a gestire la situazione.
Quali sono i modi in cui ha cercato di fargli capire che così non va bene?
Il papà del bimbo che ruolo ha nella sua educazione?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Bhe... all'inizio ho provato con la calma e la pazienza mettendomi alla sua altezza, cercando di parlare con semplicità con frasi tipo : questo non si fa , questo non si tocca , fai il bravo...ho provato anche con il metodo della distrazione oppure a farmi aiutare da Lui tipo quando sto spolverando, do a Lui uno strofinaccio e dico di aiutare la mamma...funziona ma in rare se non uniche occasioni....principalmente mi occupo io della sua educazione poiché il Mio compagno Sta fuori tutto il giorno per via del lavoro e passa con il bambino un oretta la sera... Ma questo poco tempo che passa insieme al figlio non lo frena assolutamente da fargli vincere ogni capriccio ...anzi quando ci vuole ci scappa anche Una sculacciata...sul da Farsi siamo sempre in sintonia e anche se a volte capita di avere Una differente opinione non ne discutiamo davanti al bambino...l Unica cosa che sembra calmarlo e la punizione....ma dura poco ...
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Come è cominciata questa fase? e in precedenza? Forse si capisce un po' di più se descrive un po' l'organizzazione familiare e i tempi di vita e l'evoluzione del bimbo fino ad ora, e l'andamento della giornata, nelle varie fasi, le modalità usate per i pasti, l'addormentamento, ecc.

La sua frase "...a fargli capire che alcuni suoi atteggiamenti sono sbagliati me sembra non fregarsene in alcun modo" fa pensare che lei si aspetta che il bambino 'capisca' le sue parole e le sue richieste: le cose non funzionano così. Non è 'spiegando' le cose a parole che i bambini imparano a stare al loro posto e a obbedire agli adulti. Qualsiasi bambino cerca di fare a modo suo ed è l'adulto, mettendogli limiti e regole, che gli fa prendere abitudini utili per andare avanti tutti quanti.
Non è tanto questione di 'punizioni', ma di sentire le 'redini' ben salde nelle mani del guidatore: altrimenti il 'cavallino' non sa più dove andare e si imbizzarrisce. Come sembra fare il suo...
Bisogna riprendere le redini, con pazienza e resistenza. Il bambino avrà ben chiaro il suo posto e la differenza fra adulti e bambini se ce l'hanno chiara i genitori. Quindi non si perda d'animo, e si ricordi che è lei l'adulto, che stabilisce le giuste regole e i giusti limiti, ma deve esserne convinta e sicura per prima Lei stessa.

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
E cominciato tutto forse per colpa mia...da quando ho scoperto la relazione del mio compagno con un altra donna sono molto più nervosa lo ammetto...ho cercato di non far pesare a mio figlio la situazione che vivevo e che sto tuttora vivendo con suo padre...sono pero sempre stata attenta alle esigenze di mio figlio e ai suoi orari...la mia giornata ruota attorno al bambino e fin da piccolino gli ho travirgolette imposto degli orari in cui mangiare e in cui dormire e giocare....cerco di sgridarlo quando devo mq anche di lodarlo quando mi ascolta....ma capitamolto spesso che a volte non riesco proprio a gestirlo e questo oltre che a mettermi in difficolta mi fa sentire un totalefallimento come mamma....sembra che a volte lo fa apposta...e in quei momenti mi viene voglia di andarmene...24 ore sono troppo e premetto che ho molta pazienza...ma orasono sfinita
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
non è questione di attribuire colpe, ma di cercare di migliorare ciò che non va.
Non pensi di dovercela fare da sola ad ogni costo: un bimbo di quell'età è senza dubbio molto impegnativo, Lei è giovane e la situazione attuale un po' complicata.
Anche nella quotidianità cerchi di appoggiarsi a qualcuno che ogni tanto possa badare al piccolo per qualche ora, in modo che Lei possa ritrovare un suo spazio per poter fare qualcosa che le piace o le interessa. Vedrà che probabilmente potrà bastare poco per "rigenerarsi" e recuperare la pazienza e le energie.
In base anche ai particolari che ha aggiunto, ritengo che la cosa più opportuna che possa fare sia quella di rivolgersi ad uno psicologo di persona (presso i Consultori Familiari delle ASL gli incontri sono gratuiti), in modo da poter soprattutto prendersi cura di sé in questa delicata fase della sua vita. Se recupererà un po' di serenità, sarà più facile comprendere quali siano le decisioni e i comportamenti migliori anche con il suo bambino.

Cordiali saluti.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
E' evidente che Lei è sovraccarica di troppi pesi e la sua fatica è quindi comprensibile.
La sua attenzione è ovviamente presa dalla vicenda col suo compagno che in questo momento la occupa molto e probabilmente il bambino se ne accorge, in qualche modo, è inquieto anche lui e lo manifesta a suo modo.
Difficile badare a 'due barche' contemporaneamente, o a una 'barca' in cui il co-pilota ha comportamenti inadeguati e forse irresponsabili. Il pilota che rimane è comprensibile che non ce la faccia a fare turni di 24 ore.
Il consiglio è di cercare di chiarire le cose con il copilota-compagno in modo da poter organizzare bene il lavoro sulla 'barca' e dividere le responsabilità, o comunque mettere in chiaro la situazione, in modo da ritrovare una 'navigazione' più sicura.
In bocca al lupo
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Sembra facile ....purtroppo sono sola qui...e non mi posso affidare a nessuno per concedermi un paio d ore ...la Mia famiglia vive a 100km di distanza....la famiglia del Mio compagno non ne parliamo proprio...piuttosto ti danno problemi...e ora insieme al Mio compagno stiamo gia seguendo Una terapia...anche se e molto difficile perche cmq anche se l errors non e stato mio mi sto impegnando il doppio per portare avanti questa famiglia...
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Non è per niente facile, ma almeno si ha un'idea dei motivi del comportamento del suo bambino e delle cose da fare. Solo rinforzando gli adulti e la situazione ambientale il bambino starà meglio. Come dei passeggeri di una nave nel mare in burrasca: il mal di mare passerà quando saranno in acque più calme....
Il bambino va al nido, o è iscritto per il prossimo anno?
Può prendere una baby sitter per farsi aiutare?

Il bimbo è di tutti e due, e il padre dovrebbe partecipare alla gestione, dandole il cambio. E' anche un suo (di lui) diritto/dovere tenere il bimbo per dei periodi durante la settimana, così lei avrebbe dei momenti di riposo. Dalle sue parole anche i rapporti con la famiglia di lui le sono difficili.
Siete in fase di mediazione familiare? Avete intenzione di stare insieme o di separarvi?

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
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Adesso stiamo insieme ma purtroppo vivo con Una persona molto egoista...e ad essere sinceri sto valutando l ipotesi di lasciarlo davvero...per quanto Riguarda il bimbo non va al nido Sta con me tutto il giorno tutti I giorni...non ho tempo nemmeno di andare al bagno per farla breve....sono distrutta e esaurita...mi trovo sola con un compagno che non mi capisce e un bambino che mi FA impazzire... Mi viene da piangere...non so come uscire da questa situazione...credevo che andare in terapia mi aiutasse ma non riesco a vedere Dei miglioramenti...
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Credo che il bambino percepisca la situazione critica, e si aggrappa al suo unico appiglio, che è Lei. Non sopporta di lasciarla nemmeno per il bagno....
Cerchi di resistere e di lasciar passare questo periodo con pazienza e resistenza.
Le cose a volte si chiariscono da sole, è importante avere la forza di farle 'maturare' e di non forzarle, almeno fino al momento che si vedono più chiare. Bisogna lasciare che la nebbia si diradi e si alzi, così si torna a vedere meglio. Nel frattempo è utile stare fermi e attendere....
Cos'è che non va nella 'terapia'?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Non saprei dirle con certezza cos'è che non va...mi sento ferita e umiliata dal comportamento del mio compagno...ogni discussione si trasforma in una tragedia...non riusciamo a trovarci su nulla...il nostro terapista dice che manca la comunicazione tra noi...ed e vero ma purtroppo in una coppia si e in due...non posso prendermi sempre e solo io la responsabilità di tutto...perche devo essere sempre io quella che cerca di mandare avanti questo rapporto per giunta con una persona che se ne frega totalmente...lui ha rovinato tutto evnon io...non devo recuperare io ma lui...io sono qui e gli sto dando l opportunità di farsi perdonare...ma lui e ormai convinto che devo dimenticare e si aggrappa a questa cosa...come posso farglielo capire...sto perdendo le speranze...
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Non avevo visto la sua replica, mi scusi il ritardo.
Dovrebbe portare questi suoi sentimenti e questi pensieri nella terapia di coppia, per poter affrontare con una guida temi che altrimenti non sono affrontabili, come dice....
Non è questione di "far capire" all'altro qualcosa, ma di vedere se è possibile capirsi e capire e accettare le rispettive posizioni. Lei sicuramente ha subito una grave ferita. Comprensibilmente sta ancora sanguinando e anche la coppia, pur se ricostituita apparentemente, mi par di capire, non è certo ristabilita. Ci vuole forse anche molto tempo.
Questo aiuta a capire il bambino, che non si fida della situazione ed è molto inquieto...
Non ho capito se il padre si occupa del bambino oppure no, se si accorge dell'inquietudine del figlio...