Bimbo di 19 mesi: 10 giorni di febbre alta, nessuna diagnosi.

Gentili dottori,
mio figlio ha poco più di 19 mesi, da 10 giorni, in maniera quasi continuativa ha febbre alta, da 38.5 a 39.
Inizialmente, i primi 2-3 giorni la febbre passava da 37.6 ad un max di 38.5 e la trattavamo con paracetamolo in supposte (con febbre che tornava giù) su consiglio del pediatra che visitandolo non trovava nulla di anormale se non un lieve arrossamento alla gola e, soprattutto, il tutto sembrava legato alla nascita di un canino.
Dopo 5 giorni di febbre il pediatra ci consiglia di iniziare un trattamento con ISOCEF e tachipirina all'occorrenza. A questo punto la febbre, nell'arco della giornata, non è più costante ma si presenta con dei picchi, 2-3 volte al giorni ma arriva anche a 39.6-39.8. All'ottavo giorno, preoccupati, siamo andati in ospedale dove hanno subito fatto effettuare analisi del sangue, urine, ves, verifiche mononucleosi etc... (ovviamente sapevano benissimo che fosse sotto antibiotico).
Le analisi del sangue hanno dato valori molto "alterati" (queste sono le loro parole) e subito, pensando ad un focolaio nascosto, è stata fatta una lastra al torace che però è risultata negativa: torace e polmoni tutto ok.
Siamo al 9 giorno di febbre e dopo queste analisi l'ospedale/pediatria ci prospetta l'ipotesi di ricoverare il bambino per tenerlo in osservazione e trattarlo con iniezioni intramuscolare.
A questo punto però, considerando che il piccolo, febbre e leggera inappetenza a parte, non ha altri sintomi ma gioca ed è abbastanza vispo, considerando anche il clima di questi giorni consultiamo il nostro pediatra.
Intanto la febbre non ha più picchi, è tornata quasi costante nel giorno fino ad arrivare a max 38.8.

Il pediatra è del nostro parere e cioè che non è necessario il ricovero ma che possiamo fare una terapia da casa con delle inizioni di Rochefin.
Ieri abbiamo iniziato le iniezioni.

Chiedo scusa per la lungaggine ma ho cercato di sintetizzare gli eventi di una decina di giorni.

Volevo chiedere un vostro parere sulla vicenda e sopratutto un commento sulle iniezioni prescritte per sapere se, magari, esiste un antibiotico alternativo somministrabile per altra via che non sia un'inizione che abbiamo visto essere dolorosa e un pò traumatica per il piccolo (con tanto di "tozzetta" post-puntura nel sederino).

Grazie per l'attenzione.
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Dr. Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 72 13
Gentile Signora
sono francamente contraria a qualunque terapia antibiotica "a casaccio". Prima di somministrare antibiotici e poi per via iniettiva, occorre fare diagnosi. Detto questo credo che anche un esame urine ed urinocoltura andavano fatte.
Inoltre il caldo di questi giorni, specialmente intorno alla prima settimana induce anche a considerare che di aumento della temperatura corporea in relazione all'ambiente caldo, si possa trattare.
Quindi idratate innanzitutto il bambino. Dieta leggera a prevalenza liquida e dopo questi antibiotici dategli un pò di vitamine.

MI piacerebbe sapere questi "valori molto alterati" perchè se il sangue era concentrato per scarsa idratazione, tutto è possibile in alterazioni. Occorrerebbe sapere se hanno fatto specifiche ricerche anticorpali.

Mi dispiace il ritardo ma sono fuori sede e dispongo raramente di un computer.

Cordiali saluti
Agnesina Pozzi

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la gentile risposta.

Il bimbo, subito dopo la prima iniezione di Rochefin è subito stato meglio, niente più febbre.

Il pediatra ha comunque prescritto altre analisi per assicurarsi che i valori siano rientrati nella norma.

Mi scuso se non le so dire quali siano questi valori ma sono fuori sede.

Di nuovo grazie.