Psicologia infantile

Buon giorno,
mio nipote ha quasi 3 anni, figlio di mia sorella.
Faccio una lunga ma chiarificatrice premessa, necessaria a mio parere per capire in che contesto sta vivendo e crescendo questo bambino.
Il bimbo è nato dalla relazione (molto contrastata) tra mia sorella e un uomo che non sa nemmeno di essere padre e che dopo il matrimonio durato una settimana è tornato di corsa nel suo paese Natale, l'Egitto (i miei hanno lasciato un appartamento a mia sorella proprio perchè si doveva sposare, io, che vivevo con lei ho dovuto cercare casa e cominciare a pagare un mutuo) : la gravidanza è stata sofferta, accompagnata da depressione e spesso resa ancor più difficoltosa da mia madre con la quale tutta la famiglia ha avuto sempre un rapporto molto conflittuale.
Quando il bambino è nato si è dimostrato subito molto vivace e sveglio, la sua voglia di vivere ha riportato un po' di serenità e gioia (ha tamponato un po' una grossa e infinita ferita che ha lasciato mio fratello quando è mancato 12 anni fa).Memore della severità, possessività e insicurezza che mia mamma ha sempre avuto nell'educarci mia sorella ha deciso di lasciargli fare tutto ciò che vuole, al contrario di mia mamma che fa di tutto per imporre il suo modo di educare: gli compra tanti giocattoli, non gli dice mai di no....
Mio papà, sportivo accanito, lo porta sempre a giocare all'aria aperta, al parcogiochi con gli altri bambini, mia sorella, che lavora part time, lo piazza davanti alla televisione, lo imbottisce di merendine, caramelle e cibi grassi e pieni di zuccheri.Quando lo porta fuori lo fa solo con l'automobile anche se deve percorrere un chilometro e spesso quando esce con suo figlio mi chiede di accompagnarla. Lo trascura anche igienicamente.Di fronte, il bambino, ha una mamma che non ride mai, trascurata, viziata, in notevole sovrappeso, sempre stanca e affannata, che litiga con tutti (il bambino spesso assiste a litigate furibonde tra mia sorella e mia mamma), che quando è in sua compagnia lo tiene sempre o in braccio o comunque vicino a se, che non fa altro che piangersi addosso, che da la colpa a tutti della sua situazione (ha sposato un uomo che ha conosciuto in vacanza e che ha visto due volte in tutto, quando l'ha incontrato per la prima volta e quando è venuto in Italia a spese dei miei genitori), che non si sa assumere le proprie responsabilità.Morale: il bambino non parla, farfuglia o fa il verso dei dinosauri che vede in tv, alza le mani (spesso poi si pente subito dopo e cerca di riparare con un bacino o una carezza) con tutti, non sopporta di sentirsi dire di no (urla e parte con gli schiaffi)o di sentir cantare, quando vede un giocattolo lo vuole a tutti i costi, fa scenate isteriche, piange, si butta per terra o alza le mani, si impossessa dei giochi degli altri bambini con la forza.
Vi chiedo un parere e un aiuto perchè quel bimbo non può contare nè su sua madre nè sui nonni che ormai hanno una certa età e hanno diritto ad un po' di pace.grazie
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Dr. Antonio Cutrupi Chirurgo pediatrico, Urologo 623 29 3
gentilissimo utente,

certo la situazione è leggermente ingarbugliata.

da una parte la depressione materna, l'assenza di figure di riferimento( materna-paterna), la pronta litigiosità e rabbia che si respira in casa non fanno certamente bene al piccolo.

che dire, come diceva il mio maestro... curate i genitori ed avrete figli sereni.

in primis, anche se non esperto in neuropsichiatria infantile o in psichiatria, credo che sia da non sottovalutare la depressione materna, che forse è il caso di iniziare a curare, forse scoprendo dopo un pò di terapia un'altra sorella, ed una nuova madre per il lei e per il piccolo.

cerchi di convincere la sorella a curare le sue rabbie e frustrazioni, a non scaricarle sul piccolo, e allontanate la rabbia anche fra adulti, coinvolgendo il piccolo in un percorso di vita sano e salubre.

ci tenga informati

cordilamente

Antonio Cutrupi
Spec. Chirurgia Pediatrica
Dirigente Medico S.S.D. Urologia Pediatrica
Dipartimento Materno Infantile Ospedale F. Del Ponte, VA.

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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile 'zia',

se la situazione è come descrive Lei, non c'è molto tempo da perdere. Non è chiaro lo stato di sua sorella, ma potrebbe essere preoccupante (anche come si è sposata lo è...), quindi forse non è in grado di badare al bambino, che sta mostrando segni di difficoltà di evoluzione psicoaffettiva abbastanza marcati. Al contempo la patria potestà è della madre, quindi non vedo cosa potrebbe fare lei. In caso di trascuratezza di solito interviene il servizio sociale, ma le cose sono piuttosto complesse e delicate. Se il bimbo va all'asilo e le insegnanti notano segni di difficoltà, possono consigliare di rivolgersi ai Servizi di zona di neuropsichiatria infantile o psicologia evolutiva, o in alternativa fare loro stesse una segnalazione al servizio sociale. Stessa cosa forse potrebbe fare lei, consigliando sua sorella di far vedere il bambino e di farsi seguire lei stessa.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie delle vostre risposte, non speravo in tanta celerità e disponibilità.
Ho la speranza che questa situazione si possa risolvere.
Buona giornata