Referto tac torace: formazioni nodulari parenchimali???

Mio padre (età 58 anni), a seguito di una bronchite cronica che nonostante le cure antibiotiche non passa, ha fatto una TAC torace alta risoluzione dalla quale emerge:

"L'indagine ha evidenziato la presenza in entrambi i campi polmonari di alcune subcentimetriche formazioni nodulari parenchimali. In particolare a destra in corrispondenza del segmento basale laterale del LID (diametro 6.2 mm circa), al segmento laterale del lobo medio (diam. 4 mm circa).
A sinistra in sede lingulare (diam. 6 mm circa), due in sede parascissurale (diam. 6 mm circa) (diam. 4 mm circa) al LSS (diam. 6 mm circa) e uno millimetrico in sede apicale. Utile controllo evolutivo a 3 mesi. Non versamenti pleuro pericardici.
Subcentimetrici linfonodi si osservano nella loggia del Barety, in corrispondenza della finestra aorto polmonare, in sede precarenale. Uno centimetrico è presente nel cavo ascellare dx.
Ateromasia parietale calcifica di grado lieve a livello dei vasi epiaortici, coronarici, e dell'aorta toracica.
Lo studio con finestra per osso non ha dimostrato lesioni ossee focali nei segmenti scheletrici esaminati.
Come reperto collaterale si segnala nodulo a bassa densità di 20 mm surrenalinico dx, verosimile per adenoma ed alcune cisti renali bilaterali."

Siccome la visita non sarà immediata, vorrei avere da Lei una spiegazione, per favore. Grazie
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Attivo dal 2001 al 2016
Pneumologo, Psicoterapeuta, Anestesista
Gentile corrispondente,

se suo padre deve aspettare del tempo per effettuare la visita specialistica intanto può sottoporre questo referto e parlarne al suo medico di base.
Il medico di base è centrale nella gestione dei problemi clinici: è la figura professionale che meglio conosce la storia del paziente e che meglio può integrare i dati provenienti dalle valutazioni specialistiche e dagli esami biologici e strumentali e può (e deve) dare chiarimenti e informazioni cliniche alla luce del rapporto di conoscenza e fiducia che ha con i suoi assistiti.
Così facendo si attenua inoltre l'ansia legata all'attesa e in più si hanno informazioni probabilmente non meno affidabili di quelle che verranno dallo specialista.

Non è comunque possibile "refertare" un referto a distanza: gli esami vanno sempre considerati a partire dalla conoscenza della persona e nel contesto di tutti idati clinici necessari, raccolti principalmente in sede di visite e consulenze dirette con il paziente.

Mi dispiace se ho deluso una sua aspettativa ma è necessario evitare il rischio gravi e dannosi equivoci e fraintendimenti con interpretazioni cliniche avventate date fuori contesto.

Un caro saluto,

Luciano Lodoli