Fame d'aria

Buonasera dottori,
Vi scrivo per mio padre 84enne che in gioventù ha spesso sofferto di fame d'aria/respiro corto essendo stato sempre un soggetto molto ansioso.
Questo disturbo fastidioso è ritornato prepotentemente nelle due ultime estati.
È iniziato sempre nel mese di maggio e l anno scorso spari nel mese di ottobre.
Abbiamo consultato 2 neurologi, uno psichiatra, un medico curante (pneumologo) un otorino, un geriatria.

I medici hanno tutti seguito la strada tracciata dai neurologi trattando papà con tavor e levopraid in piccole dosi ma la situazione è altalenante.
Lui vive male la cosa quando non riesce a caricare bene i polmoni e questo gli fa perdere appetito, interesse sociale ecc.
Noi figli temiamo molto la cosa perché vive da solo (pur venendo noi tutti i gg) e non riusciamo a trovare una soluzione.
Da premettere che ha parametri normali, pressione e cuore a posto e non prende farmaci tranne quelli per ipertrofia prostatica.
Riusciamo a capire di cosa si tratta e soprattutto sapere perché gli è subentrata a primavera inoltrata, esplosa d'estate e in discesa (speriamo) durante autunno?

Grazie mille per la disponibilità
[#1]
Dr. Anton Maria Mussini Pneumologo, Oncologo, Geriatra 48 2
buon giorno
la fame d'aria descritta è poco probabile che corrisponde all'asma bronchiale (che pure era sospettabile dato l'esordio primaverile - in quanto suo padre è stato già valutato da uno pneumologo.
si tratta con tutta probabilità di un comune disturbo d'ansia somatica, il "respiro sospiroso" che consiste nella sensazione di non aver riempito a sufficienza i polmoni e costringe a inspirazioni sempre più intense fino a essere anche dolorose e sfinenti.
il trattamento sintomatico con calmanti ha un senso ma in questi casi in genere non basta - inoltre le benzodiazepine alla lunga non fanno bene all'anziano -
sarebbe indicato introdurre farmaci attivi contro i disturbi d'ansia, ad esempio la paroxetina o simili, che nell'arco di un mese circa in genere danno ottimi risultati e non fanno male al cervello, anzi, hanno un effetto trofico e protettivo sui neuroni.
sono a disposizione per chiarimenti
buona giornata

Dr. Anton Maria Mussini

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