La mia nipotina, ho paura quando so che è

Buongiorno, vorrei un consiglio su come comportarmi con una parente di 35 anni, un compagno e una figlia di 7, che da circa una settimana dà segni di instabilità mentale, nel senso che dice cose che non hanno senso o nessun legame tra di loro, dice cose offensive senza farsi nessun problema anche davanti ad estranei; alterna momenti in cui è tranquilla ed altri in cui riversa cattiveria sui suoi parenti rivangando cose vecchie e dicendo assurdità.
Questi episodi sono capitati già per alcuni giorni anche 3 anni fa circa ed ancora l'anno scorso, e lei, passato questo periodo, aveva ammesso di non essere stata "bene" ed aveva attribuito la cosa alla ripresa della pillola anticoncezionale... Così aveva cominciato a fare sedute di agopuntura per riequilibrare un po' tutto il suo organismo da un bravo agopuntore.
In questi giorni ho paura per la mia nipotina, ho paura quando so che è in giro in macchina con lei, ho anche paura per la mia famiglia, abbiamo tutti paura che faccia qualcosa di insensato, ma nel frattempo nessuno fa nulla nei suoi confronti, standole vicina ma lasciando che passi come più o meno è sempre successo le altre volte... Anche perchè non saprei come potrebbe reagire dicendole che forse ha bisogno di parlare con uno specialista.
Cosa potremmo fare per approcciare a lei in maniera che capisca che deve essere aiutata senza peggiorare la situazione?
Ringrazio tantissimo per un eventuale consiglio e porgo i miei migliori saluti
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
visto che avete tutti paura sembra che la situazione sia abbastanza fuori dalla norma per essere lasciata priva di interventi. Piuttosto che aspettare ed elaborare strategie per presentare la situazione si potrebbe proporre un controllo medico di routine e portarla da uno specialista. Nel caso si dovesse rifiutare, il centro di salute mentale della zona di residenza può effettuare visite domiciliari urgenti su richiesta e verificare le condizioni dell'assistita, e poi elaborare un piano di trattamento se necessario. Per capire di che cosa si possa trattare, bisognerebbe avere la sfera di cristallo al posto del computer. E' essenziale la visita specialistica per fare una diagnosi. In bocca al lupo per la sua parente.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua cortese risposta. Purtroppo il suo compagno ha aspettato troppo per farla visitare a casa, sperando che i problemi passassero da soli (nonostante il parere contrario dei fratelli) e dopo una giornata di violenza da parte di mia cognata nei suoi confronti è scattato il ricovero coatto. Ora è da più di 3 settimane ricoverata in psichiatria; dopo la prima settimana di violenza verbale e confusione mentale ora sembra più tranquilla. La dottoressa ha detto che è una forma opposta all'esaurimento, ma parla solamente con il suo compagno mentre i genitori e i fratelli non sono molto aggiornati nè sulla terapia farmacologica che sta seguendo nè sull'eventuale dimissione alla fine del periodo obbligatorio. E' possibile una situazione del genere, per il fatto che mia cognata è maggiorenne e può decidere a chi far sapere le sue condizioni? Non è neppure sposata con il suo compagno, non capiamo perchè lui abbia più diritto della famiglia a sapere bene le cose. Persino la diagnosi ci sembra assurda...
Cosa ne pensa? Grazie ancora.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
"forma opposta all'esaurimento" non e' una diagnosi.

Comunque, ogni persona ricoverata puo' indicare in sede di ricovero i nomi delle persone alle quali dare notizie e le notizie verranno fornite solo a quelle persone.

E' una norma della legge sulla privacy.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, volevo aggiornare questa situazione dopo la dimissione di mia cognata; sua mamma resta da lei tutta la settimana quando il suo compagno lavora, c'è la figlia da seguire e sul foglio delle dimissioni è specificato che ci deve essere sempre una persona con lei; va una volta la settimana da una psicologa in ospedale e sembra sia tranquilla. Un giorno però, in macchina con sua sorella, mia cognata ha fumato uno spinello preparatole dal compagno e ha avuto un momento di delirio che ha spaventato sua sorella. Abbiamo perciò scoperto che mia cognata e il suo compagno non hanno mai smesso di fare uso di droghe leggere neanche dopo essere diventati genitori; ora ci chiediamo se questa cosa è stata detta alla dottoressa che l'ha seguita in psichiatria, dato che la sua famiglia non ha mai potuto parlare con lei ma aveva informazioni solo tramite il compagno, nel quale ormai si è persa la fiducia.
E' possibile che questa "psicosi" sia stata causata interamente dall'uso di droghe? Grazie per la vostra attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Si e' possibile che l'uso di sostanze possa provocare i sintomi che descrive.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Durante un ricovero coatto con la sintomatologia descritta dovrebbe essere pratica comune effettuare un esame tossicologico sulle urine, poichè molte delle sindromi simili oggi osservae sono causate dall'uso di sostanze stupefacenti. La perseverazione mette il soggetto a grave rischio di ricadute e di danni potenzialmente irreversibili.
cordiali saluti