Brutto tarlo e mancanza di fiducia
isalve dottori.
Ho un ultimo tarlo: ho una fortissima paura che un nuovo medico non conosca gli effetti collaterali a LUNGO TERMINE dei farmaci psichiatrici, in particolare degli antipsicotici e degli SSRI (sindrome da ottundimento, discinesie).
Ho 22 anni non posso rischiare queste cose.
Ho una forte paura che possano danneggiare il mio organismo.
Invece, il medico di prima che mi ha "lasciato"le sapeva queste cose.
Ora come faccio?
I medici che so di sicuro che sanno determinate cose, si trovano al nord Italia e io sono del sud.
Sono rovinato non posso rischiare l'ottundimento emotivo, perchè già sono depresso di mio.
Anzi, dottori, io vorrei farvi una domanda per il mio bene: per togliere tutti questi dubbi, cioè avere un clinico che sa usare tutti i farmaci, sa gli effetti collaterali a lungo termine e individua la bipolarità sotto soglia, dovrei andare dalle mie parti (comunque andrò in una struttura di 3 livello dove ci sono pazienti complessi) con un professionista alla cieca o recarmi al nord dove posso trovare un clinico che ha queste caratteristiche?
Scusatemi ma sono in tremenda difficioltà, è orribile non fidarsi di un medico qualsiasi.
Ho un ultimo tarlo: ho una fortissima paura che un nuovo medico non conosca gli effetti collaterali a LUNGO TERMINE dei farmaci psichiatrici, in particolare degli antipsicotici e degli SSRI (sindrome da ottundimento, discinesie).
Ho 22 anni non posso rischiare queste cose.
Ho una forte paura che possano danneggiare il mio organismo.
Invece, il medico di prima che mi ha "lasciato"le sapeva queste cose.
Ora come faccio?
I medici che so di sicuro che sanno determinate cose, si trovano al nord Italia e io sono del sud.
Sono rovinato non posso rischiare l'ottundimento emotivo, perchè già sono depresso di mio.
Anzi, dottori, io vorrei farvi una domanda per il mio bene: per togliere tutti questi dubbi, cioè avere un clinico che sa usare tutti i farmaci, sa gli effetti collaterali a lungo termine e individua la bipolarità sotto soglia, dovrei andare dalle mie parti (comunque andrò in una struttura di 3 livello dove ci sono pazienti complessi) con un professionista alla cieca o recarmi al nord dove posso trovare un clinico che ha queste caratteristiche?
Scusatemi ma sono in tremenda difficioltà, è orribile non fidarsi di un medico qualsiasi.
"Ho 22 anni non posso rischiare queste cose."
Non ha tirato in ballo alcun rischio. Ha detto che soffre di una preoccupazione. Lei non ha bisogno di risposte a queste domande senza costrutto, che sono sintomi del suo problema, ma di seguire una cura.
Oltretutto, se un medico conosce gli effetti a lungo termine che cosa c'entra con il fatto che non ne possa avere (di qualcunque cosa parli perché non si è poi capito bene) ? Niente.
Non ha tirato in ballo alcun rischio. Ha detto che soffre di una preoccupazione. Lei non ha bisogno di risposte a queste domande senza costrutto, che sono sintomi del suo problema, ma di seguire una cura.
Oltretutto, se un medico conosce gli effetti a lungo termine che cosa c'entra con il fatto che non ne possa avere (di qualcunque cosa parli perché non si è poi capito bene) ? Niente.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Dot. Io sono preoccupato che il nuovo medico non abbia le competenze sugli effetti negativi a lungo termine dei farmaci ( discinesie tardive, sindrome da ottundimento da SSRI, depressione secondaria da benzodiazepine),sulla bipolarità sotto-soglia e che non usa tutti i farmaci. Sono preoccupato che non abbia competenze e quindi mi può danneggiare con trattamenti sbagliati e rendermi più resistente nel futuro ad altri trattamenti( ad esempio quando si danno in maniera impropria antidepressivi ai bipolari cambiandoli il decorso del disturbo),. Non posso accertarmi se sia valido dal punto di vista delle competenze, però, ho paura che posso prendere uno che non sa minimamente queste cose.
Utente
Dottore in sintesi ho paura che il clinico che mi visiterá non conosce gli effetti collaterali a lungo termine degli SSRI e degli antipsicotici potendo andare incontro a delle sindromi irreversibili.
Sono domande che si pone come sintomi del suo problema, non questioni da discutere.
Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Salve dottore. Ho capito che non bisogna rispondere alle domande quando si rimugina altrimenti si aggrava la questione.
Ora, questa è una questione importante perchè mi farà decidere se prendere delle medicine oppure no:
gli SSRI possono causare sindromi a-motivazionali irreversibili anche dopo la sospensione?
Un noto psichiatra di Pisa, metto le iniziali per non dire il nome ma secondo me lei capirà chi è, ossia Giu. Peru., dice che in alcuni casi sono irreversibili.
Quindi, il mio nuovo medico, se non conoscesse questa sindrome iatrogena, cosa dovrei fare?
Ora, questa è una questione importante perchè mi farà decidere se prendere delle medicine oppure no:
gli SSRI possono causare sindromi a-motivazionali irreversibili anche dopo la sospensione?
Un noto psichiatra di Pisa, metto le iniziali per non dire il nome ma secondo me lei capirà chi è, ossia Giu. Peru., dice che in alcuni casi sono irreversibili.
Quindi, il mio nuovo medico, se non conoscesse questa sindrome iatrogena, cosa dovrei fare?
"Ora, questa è una questione importante perchè mi farà decidere se prendere delle medicine oppure no:"
Ma ci mancherebbe.... Per come la pone Lei non fa decidere niente di niente, e sarebbe il caso che facesse uno sforzo per rendersene conto. Pone domande dalla risposta scontata, per tutti la risposta è la stessa, non solo per Lei. Se domande del genere servissero a prendere decisioni, nessuno prendere decisioni. Una parte delle persone non se le porrebbe nei termini in cui se le pone Lei. E chi se le pone può anche decidere di riformularle.
Se non si rende conto che questa non è una domanda, ma un sintomo, è comprensibile per il disturbo che ha, ma non è che diventa una domanda "informativa". Non lo è.
Ma ci mancherebbe.... Per come la pone Lei non fa decidere niente di niente, e sarebbe il caso che facesse uno sforzo per rendersene conto. Pone domande dalla risposta scontata, per tutti la risposta è la stessa, non solo per Lei. Se domande del genere servissero a prendere decisioni, nessuno prendere decisioni. Una parte delle persone non se le porrebbe nei termini in cui se le pone Lei. E chi se le pone può anche decidere di riformularle.
Se non si rende conto che questa non è una domanda, ma un sintomo, è comprensibile per il disturbo che ha, ma non è che diventa una domanda "informativa". Non lo è.
Dr.Matteo Pacini
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Utente
Dottore ho capito poco di quello che ha scritto, però, come faccio a fidarmi di un clinico nuovo se è MOLTO probabile che nono conosca i danni iatrogeni indotti dagli antidepressivi e dagli antipsciotici nel lungo termine?
Legga allora meglio quel che ho scritto, perché non ha ancora compreso che le domande che si pone non la portano da nessuna parte. Non è di una risposta a quella domanda che ha bisogno.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Dottore scusatemi ma come si fa a dire che la domanda che mi son posto non porta da nessuna parte. Dopo, se ci fosse davvero un clinico che mi procura un ULTERIORE danno, ossia iatrogeno oltre a quello della malattia, con chi me la devo prendere dopo?
Non esiste, bisogna che i clinici si informino di più, soprattutto solo nella scuola pisana ho sentito parlare di questi fenomeni a lungo termine e ciò non va bene affatto da come la vedo io. O non condividete e affermate che ciò non è reale?
Non esiste, bisogna che i clinici si informino di più, soprattutto solo nella scuola pisana ho sentito parlare di questi fenomeni a lungo termine e ciò non va bene affatto da come la vedo io. O non condividete e affermate che ciò non è reale?
La domanda che si pone non porta da nessuna parte, glielo ripeto. Una volta che prende un medico espertissimo, non si sa a detta di chi, non vedo come questo elimini il rischio di riportare gravissimi e irrimediabili danni per un errore o un evento imponderabile.
Il problema è che Lei non riconosce la natura della domanda, che non ha a che fare con il contenuto specifico, che non sussiste, ma con la forma della domanda. Sta cercando di controllare il futuro in maniera rigida e allarmata.
Lei ancora mica ha capito che non stiamo parlando degli effetti a lungo termine o di altro, è la forma della sua domanda. Potrebbe riguardare qualsiasi cosa, anche la probabilità di morire durante un intervento di appendicite, non cambierebbe nulla.
Il problema è che Lei non riconosce la natura della domanda, che non ha a che fare con il contenuto specifico, che non sussiste, ma con la forma della domanda. Sta cercando di controllare il futuro in maniera rigida e allarmata.
Lei ancora mica ha capito che non stiamo parlando degli effetti a lungo termine o di altro, è la forma della sua domanda. Potrebbe riguardare qualsiasi cosa, anche la probabilità di morire durante un intervento di appendicite, non cambierebbe nulla.
Dr.Matteo Pacini
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Utente
Dottore, uno dei più grandi clinici d'Italia, secondo me ma anche secondo molti, dice che i farmaci monoamminergici nel lungo termine possono dare fenomeni neuro comportamentali importanti e ha detto che alcuni sono irreversibili. Se vuole le metto questo link minuto 22:11, dove dice che prima o poi bisogna spenderli questi farmaci:
https://youtu.be/VfAKJC_8OVo?si=ivK8dpH5ZaLEtQN
Cavolo non è una questione "rara", poi se vogliamo soffermarci solo sulla questione delle domande perch non si sa rispondere alla domanda in maniera tecnica, non so che dire onestamente.
Per favore, non tiratemi giù il consulto solo perchè ho messo un link.
https://youtu.be/VfAKJC_8OVo?si=ivK8dpH5ZaLEtQN
Cavolo non è una questione "rara", poi se vogliamo soffermarci solo sulla questione delle domande perch non si sa rispondere alla domanda in maniera tecnica, non so che dire onestamente.
Per favore, non tiratemi giù il consulto solo perchè ho messo un link.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 519 visite dal 24/07/2025.
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