Decimi di febbre con paroxetina
Buongiorno vorrei chiedervi gentilmente come mai a massimo una settimana dall'esordio di terapia con paroxetina mi compaiono decimi di febbre fino a 37. 5 tanto che sono costretto a sospendere terapia (lentamente per evitare sintomi da astinenza) e attendere che la paroxetina venga eliminata dal corpo mentre osservo i miglioramenti della temperatura.
Al termine di tutta questa pulizia la temperatura torna normale.
Non è la prima volta che succede e da maggio ho provato tante volte a fare cicli con farmaco ma questo mi è impossibile.
In passato non ho avuto problemi con la paroxetina.
Il mio psichiatra non sa spiegarsi il perché di tale sintomatologia. Ho chiesto anche a un neurologo e nemmeno lui sa spiegarmi il xk ma ritiene che effettivamente quella possa essere una lieve sindrome serotoninergica.
Io temo trattasi di lieve sindrome serotoninergica come lui dice.
Anche la duloxetina mi ha fatto questo... inizio ad avere paura di non poter utilizzare gli antidepressivi. In questo momento difficile della mia vita ne avrei bisogno.
Al termine di tutta questa pulizia la temperatura torna normale.
Non è la prima volta che succede e da maggio ho provato tante volte a fare cicli con farmaco ma questo mi è impossibile.
In passato non ho avuto problemi con la paroxetina.
Il mio psichiatra non sa spiegarsi il perché di tale sintomatologia. Ho chiesto anche a un neurologo e nemmeno lui sa spiegarmi il xk ma ritiene che effettivamente quella possa essere una lieve sindrome serotoninergica.
Io temo trattasi di lieve sindrome serotoninergica come lui dice.
Anche la duloxetina mi ha fatto questo... inizio ad avere paura di non poter utilizzare gli antidepressivi. In questo momento difficile della mia vita ne avrei bisogno.
Gentilissimo,
Quanto descrive non è comune, ma potrebbe effettivamente riflettere una lieve forma di sindrome serotoninergica, come ipotizzato dal neurologo: la paroxetina aumenta i livelli di serotonina, e in rari casi, anche in monoterapia, può causare febbre bassa, agitazione o altri sintomi lievi entro i primi giorni, dovuti a ipersensibilità individuale allo sviluppo di una lieve sindrome serotoninergica.
Anche la duloxetina, seppur sia anche un noradrenergico, ha un'azione serotoninergica e ciò potrebbe potenzialmente spiegare la presenza di tali sintomi.
E' ovviamente impossibile esprimersi con certezza senza una visita diretta, ma l'ipotesi avanzata dal suo neurologo sembra essere plausibile; se così dovesse essere, potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di utilizzare farmaci antidepressivi che non abbiano un meccanismo d'azione serotoninergico, se vi sono le indicazioni terapeutiche per la prescrivibilità degli stessi.
E' dunque fondamentale un'accurata visita psichiatrica diretta per valutazione di tale sintomatologia al fine sia di inquadrarla correttamente, che di mettere a punto una eventuale alternativa farmacologica che possa essere scevra dalla presenza di tali effetti collaterali.
Resto a disposizione per eventuali necessità, cari saluti
Quanto descrive non è comune, ma potrebbe effettivamente riflettere una lieve forma di sindrome serotoninergica, come ipotizzato dal neurologo: la paroxetina aumenta i livelli di serotonina, e in rari casi, anche in monoterapia, può causare febbre bassa, agitazione o altri sintomi lievi entro i primi giorni, dovuti a ipersensibilità individuale allo sviluppo di una lieve sindrome serotoninergica.
Anche la duloxetina, seppur sia anche un noradrenergico, ha un'azione serotoninergica e ciò potrebbe potenzialmente spiegare la presenza di tali sintomi.
E' ovviamente impossibile esprimersi con certezza senza una visita diretta, ma l'ipotesi avanzata dal suo neurologo sembra essere plausibile; se così dovesse essere, potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di utilizzare farmaci antidepressivi che non abbiano un meccanismo d'azione serotoninergico, se vi sono le indicazioni terapeutiche per la prescrivibilità degli stessi.
E' dunque fondamentale un'accurata visita psichiatrica diretta per valutazione di tale sintomatologia al fine sia di inquadrarla correttamente, che di mettere a punto una eventuale alternativa farmacologica che possa essere scevra dalla presenza di tali effetti collaterali.
Resto a disposizione per eventuali necessità, cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
Utente
Dottore intanto grazie per la risposta che mi ha dato.
Quindi esistono farmaci che non riguardano il sistema serotoninergico ma il mio psichiatra non ne ha mai parlato, tantomeno il neurologo.
So che sarebbe tanto chiedere questo ma ha dei colleghi nel barese ai quali mi posso rivolgere e di cui si fida? Vorrei tanto risolvere questo problema a quanto pare immenso perché effettivamente la paroxetina mi fa stare meglio ma se devo rischiare di finire in ospedale meglio evitare.
La ringrazio anticipatamente.
O nel caso sarebbe disponibile per un consulto online?
Quindi esistono farmaci che non riguardano il sistema serotoninergico ma il mio psichiatra non ne ha mai parlato, tantomeno il neurologo.
So che sarebbe tanto chiedere questo ma ha dei colleghi nel barese ai quali mi posso rivolgere e di cui si fida? Vorrei tanto risolvere questo problema a quanto pare immenso perché effettivamente la paroxetina mi fa stare meglio ma se devo rischiare di finire in ospedale meglio evitare.
La ringrazio anticipatamente.
O nel caso sarebbe disponibile per un consulto online?
Gentilissimo,
Si, esistono farmaci antidepressivi che non riguardano il sistema serotoninergico, ma vanno valutati con cautela perché possono causare un aumento dell'ansietà; il loro utilizzo va dunque ponderato attentamente nel caso in cui sia depressione siano associati sintomi ansiosi.
È di primaria importanza, tuttavia, innanzitutto chiarire se si tratti di lieve sindrome serotoninergica o meno.
Io non effettuo consulti online, ma ricevo presso il mio studio di Roma indicato nella mia scheda personale.
Rinnovo cari saluti restando a disposizione
Si, esistono farmaci antidepressivi che non riguardano il sistema serotoninergico, ma vanno valutati con cautela perché possono causare un aumento dell'ansietà; il loro utilizzo va dunque ponderato attentamente nel caso in cui sia depressione siano associati sintomi ansiosi.
È di primaria importanza, tuttavia, innanzitutto chiarire se si tratti di lieve sindrome serotoninergica o meno.
Io non effettuo consulti online, ma ricevo presso il mio studio di Roma indicato nella mia scheda personale.
Rinnovo cari saluti restando a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 225 visite dal 13/09/2025.
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