Zoloft o altro?
Gentilissimi,
Ho ricevuto a giugno la diagnosi di malattia infiammatoria cronica intestinale, per la quale assumo:
-Mesalazina 1200 3 capsule/die
-Entocir 3 mg 2 capsule al mattino (3 capsule fino a qualche giorno fa)
-Pantorc 20 mg prima di dormire
-Vitamina D 4000 U.
I. a pranzo
Fino al momento della diagnosi ho assunto Medikinet 10 mg due volte al giorno con grande successo: migliorava tantissimo il disturbo dell'attenzione, canalizzava l'iperattività, non ero mai ansiosa né triste.
Tuttavia su consiglio della gastroenterologa si è preferito sospenderlo.
Ogni volta che lo riprendo effettivamente mi dà qualche effetto collaterale a livello gastrointestinale e potrebbe essere proprio il metilfenidato a causare i flare del Crohn.
In questo periodo sono molto ansiosa e lo psichiatra mi ha prescritto Zoloft 50 mg.
È una sensazione orribile: sento una forte ansia interna ma il mio corpo è completamente spento, tutto il giorno voglio solo dormire, non ce la faccio a lavorare, a studiare né a vedere amici.
Mi sto isolando molto e mi sto sregolando completamente, perdendo peso a causa di nausea e inappetenza.
Oggi sono 10 giorni di assunzione di Zoloft, so che ancora non sono arrivata al periodo terapeutico, ma sto iniziando a nutrire seri dubbi sul fatto che funzionerà.
Soprattutto, ho paura che questi effetti collaterali (astenia, abulia, inappetenza, nausea, sensazione di oppressione sulla testa e sul petto) siano imputabili al cumulo di medicinali che sto assumendo.
Assumere pantorc la sera e zoloft al mattino insieme alla budesonide è una buona idea?
Lo psichiatra mi ha anche proposto di provare con Equasym, ma io al momento sono così ansiosa (quasi come mai prima) che ho il terrore di cambiare.
Ho ricevuto a giugno la diagnosi di malattia infiammatoria cronica intestinale, per la quale assumo:
-Mesalazina 1200 3 capsule/die
-Entocir 3 mg 2 capsule al mattino (3 capsule fino a qualche giorno fa)
-Pantorc 20 mg prima di dormire
-Vitamina D 4000 U.
I. a pranzo
Fino al momento della diagnosi ho assunto Medikinet 10 mg due volte al giorno con grande successo: migliorava tantissimo il disturbo dell'attenzione, canalizzava l'iperattività, non ero mai ansiosa né triste.
Tuttavia su consiglio della gastroenterologa si è preferito sospenderlo.
Ogni volta che lo riprendo effettivamente mi dà qualche effetto collaterale a livello gastrointestinale e potrebbe essere proprio il metilfenidato a causare i flare del Crohn.
In questo periodo sono molto ansiosa e lo psichiatra mi ha prescritto Zoloft 50 mg.
È una sensazione orribile: sento una forte ansia interna ma il mio corpo è completamente spento, tutto il giorno voglio solo dormire, non ce la faccio a lavorare, a studiare né a vedere amici.
Mi sto isolando molto e mi sto sregolando completamente, perdendo peso a causa di nausea e inappetenza.
Oggi sono 10 giorni di assunzione di Zoloft, so che ancora non sono arrivata al periodo terapeutico, ma sto iniziando a nutrire seri dubbi sul fatto che funzionerà.
Soprattutto, ho paura che questi effetti collaterali (astenia, abulia, inappetenza, nausea, sensazione di oppressione sulla testa e sul petto) siano imputabili al cumulo di medicinali che sto assumendo.
Assumere pantorc la sera e zoloft al mattino insieme alla budesonide è una buona idea?
Lo psichiatra mi ha anche proposto di provare con Equasym, ma io al momento sono così ansiosa (quasi come mai prima) che ho il terrore di cambiare.
Deve attendere almeno 4-6 settimane per avere degli effetti terapeutici o per poter stabilire se è possibile effettuare una variazione della terapia in base alla risposta.
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Utente
Ok dottore, grazie. Cercherò di pazientare.
Per quanto riguarda l'interazione con pantorc, prenderli ad orari distanziati può essere utile? Nello specifico pantorc 20 mg la sera verso le 23 e zoloft 50 mg per le 8 del mattino.
La stanchezza eccessiva potrebbe dipendere da questa terapia combinata, unita anche alla budesonide?
Per quanto riguarda l'interazione con pantorc, prenderli ad orari distanziati può essere utile? Nello specifico pantorc 20 mg la sera verso le 23 e zoloft 50 mg per le 8 del mattino.
La stanchezza eccessiva potrebbe dipendere da questa terapia combinata, unita anche alla budesonide?
Le variazioni di assunzione della terapia devono essere concordate con i prescrittori
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Utente
Buongiorno Dottore,
La informo sulla evoluzione della terapia. Niente più effetti collaterali seri, ho ripreso a mangiare normalmente e niente più sonno e mal di testa.
Tuttavia non ho più spinte motivazionali a fare nulla. Non vado in palestra da 15 giorni (impensabile per me), mi stufo a camminare tanto che ho comprato una moto (unica soddisfazione di questo periodo!), non mi importa più di nulla, quindi se sono a lezione e ho qualcosa da dire, semplicemente non la dico, e non sento alcuna urgenza di dirla. Prima le assicuro che era tutto l'opposto. Sono sempre stata molto molto partecipativa in tutte le questioni della mia vita, mi piaceva lavorare, ora invece meno faccio meglio è. Sto notando un cambiamento personologico importante. Sul posto di lavoro ho un supervisore che sostituisce una maternità che, oggettivamente, è meno formata di me (ho già una laurea magistrale, due master, sto frequentando una specializzazione e insieme un'altra laurea molto impegnativa, mentre questa ragazza è appena abilitata alla professione ed è totalmente incompetente). Io non riesco a comportarmi in modo socialmente appropriato, neanche la saluto e non ho alcun interesse nel mostrarmi affabile. Non lo faccio volutamente, è come se la mia maschera sociale "funzionale" attualmente non esistesse più. È una risposta tipica per chi ha una diagnosi di ADHD e assume sertralina? Sto valutando seriamente di tornare a prendere il metilfenidato, che mi ha resa più che efficace per anni. Non ho molta ansia, ma non mi piace come sono diventata, vorrei piangere tutto il giorno perché non ho più motivazione a fare nulla e non mi riconosco.
La informo sulla evoluzione della terapia. Niente più effetti collaterali seri, ho ripreso a mangiare normalmente e niente più sonno e mal di testa.
Tuttavia non ho più spinte motivazionali a fare nulla. Non vado in palestra da 15 giorni (impensabile per me), mi stufo a camminare tanto che ho comprato una moto (unica soddisfazione di questo periodo!), non mi importa più di nulla, quindi se sono a lezione e ho qualcosa da dire, semplicemente non la dico, e non sento alcuna urgenza di dirla. Prima le assicuro che era tutto l'opposto. Sono sempre stata molto molto partecipativa in tutte le questioni della mia vita, mi piaceva lavorare, ora invece meno faccio meglio è. Sto notando un cambiamento personologico importante. Sul posto di lavoro ho un supervisore che sostituisce una maternità che, oggettivamente, è meno formata di me (ho già una laurea magistrale, due master, sto frequentando una specializzazione e insieme un'altra laurea molto impegnativa, mentre questa ragazza è appena abilitata alla professione ed è totalmente incompetente). Io non riesco a comportarmi in modo socialmente appropriato, neanche la saluto e non ho alcun interesse nel mostrarmi affabile. Non lo faccio volutamente, è come se la mia maschera sociale "funzionale" attualmente non esistesse più. È una risposta tipica per chi ha una diagnosi di ADHD e assume sertralina? Sto valutando seriamente di tornare a prendere il metilfenidato, che mi ha resa più che efficace per anni. Non ho molta ansia, ma non mi piace come sono diventata, vorrei piangere tutto il giorno perché non ho più motivazione a fare nulla e non mi riconosco.
Utente
Buongiorno Dottore,
La informo sulla evoluzione della terapia. Niente più effetti collaterali seri, ho ripreso a mangiare normalmente e niente più sonno e mal di testa.
Tuttavia non ho più spinte motivazionali a fare nulla. Non vado in palestra da 15 giorni (impensabile per me), mi stufo a camminare tanto che ho comprato una moto (unica soddisfazione di questo periodo!), non mi importa più di nulla, quindi se sono a lezione e ho qualcosa da dire, semplicemente non la dico, e non sento alcuna urgenza di dirla. Prima le assicuro che era tutto l'opposto. Sono sempre stata molto molto partecipativa in tutte le questioni della mia vita, mi piaceva lavorare, ora invece meno faccio meglio è. Sto notando un cambiamento personologico importante. Sul posto di lavoro ho un supervisore che sostituisce una maternità che, oggettivamente, è meno formata di me (ho già una laurea magistrale, due master, sto frequentando una specializzazione e insieme un'altra laurea molto impegnativa, mentre questa ragazza è appena abilitata alla professione ed è totalmente incompetente). Io non riesco a comportarmi in modo socialmente appropriato, neanche la saluto e non ho alcun interesse nel mostrarmi affabile. Non lo faccio volutamente, è come se la mia maschera sociale "funzionale" attualmente non esistesse più. È una risposta tipica per chi ha una diagnosi di ADHD e assume sertralina? Sto valutando seriamente di tornare a prendere il metilfenidato, che mi ha resa più che efficace per anni. Non ho molta ansia, ma non mi piace come sono diventata, vorrei piangere tutto il giorno perché non ho più motivazione a fare nulla e non mi riconosco.
Inoltre, ho proprio difficoltà a vedere le persone. Non vado per niente volentieri a lezione perché ci sono circa 150 persone in aula, arrivo all'ultimo per non avere contatti con nessuno. Sul lavoro siamo meno. Prima ero famosa per la facilità nel fare amicizia.
La informo sulla evoluzione della terapia. Niente più effetti collaterali seri, ho ripreso a mangiare normalmente e niente più sonno e mal di testa.
Tuttavia non ho più spinte motivazionali a fare nulla. Non vado in palestra da 15 giorni (impensabile per me), mi stufo a camminare tanto che ho comprato una moto (unica soddisfazione di questo periodo!), non mi importa più di nulla, quindi se sono a lezione e ho qualcosa da dire, semplicemente non la dico, e non sento alcuna urgenza di dirla. Prima le assicuro che era tutto l'opposto. Sono sempre stata molto molto partecipativa in tutte le questioni della mia vita, mi piaceva lavorare, ora invece meno faccio meglio è. Sto notando un cambiamento personologico importante. Sul posto di lavoro ho un supervisore che sostituisce una maternità che, oggettivamente, è meno formata di me (ho già una laurea magistrale, due master, sto frequentando una specializzazione e insieme un'altra laurea molto impegnativa, mentre questa ragazza è appena abilitata alla professione ed è totalmente incompetente). Io non riesco a comportarmi in modo socialmente appropriato, neanche la saluto e non ho alcun interesse nel mostrarmi affabile. Non lo faccio volutamente, è come se la mia maschera sociale "funzionale" attualmente non esistesse più. È una risposta tipica per chi ha una diagnosi di ADHD e assume sertralina? Sto valutando seriamente di tornare a prendere il metilfenidato, che mi ha resa più che efficace per anni. Non ho molta ansia, ma non mi piace come sono diventata, vorrei piangere tutto il giorno perché non ho più motivazione a fare nulla e non mi riconosco.
Inoltre, ho proprio difficoltà a vedere le persone. Non vado per niente volentieri a lezione perché ci sono circa 150 persone in aula, arrivo all'ultimo per non avere contatti con nessuno. Sul lavoro siamo meno. Prima ero famosa per la facilità nel fare amicizia.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 328 visite dal 16/09/2025.
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