Ricaduta depressiva dopo sospensione ssri: cause e gestione

Buongiorno.
In trattamento per depressioni maggiore ricorrente da oltre 10 anni, con combinazione duloxetina 120 mg, escitalopram 20 mg e lamotrigina 150 mg come stabilizzatore, in quanto le crisi avevano assunto andamento ciclico anche ravvicinato (verso il basso).
Seguito anche da psicoterapeuta, dopo 3 anni senza episodi significativi si è deciso, sempre con la prescrizione dello psichiatra) la sospensione dell’escitalopram in circa 2 mesi.
Tutto bene per un paio di mesi.
Poi a metà agosto una breve crisi di circa una settimana con sintomi acuti, ripresa, sensazione di non essere comunque al 100%, tel tipo un’apatia residua.
Poi la settimana scorsa di nuovo crisi con sintomi pesanti tipicamente depressivi e adesso di nuovo una lenta risalita.
Sono
un po’ preoccupato da quest’andamento che non riscontravo ormai da molti anni e anche dal fatto che non ci sono stati eventi scatenanti apparenti.
Cosa può essere successo?

Grazie.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
L'interruzione dell'escitalopram può aver destabilizzato l'equilibrio farmacologico raggiunto dopo anni di trattamento, anche se la sospensione è avvenuta gradualmente e sotto controllo psichiatrico.
Le ricadute depressive, specialmente in contesti di disturbo bipolare o depressione ricorrente grave, possono verificarsi anche senza eventi scatenanti apparenti.

La predisposizione biologica e la vulnerabilità intrinseca giocano un ruolo significativo.

È fondamentale discutere questa situazione con lo psichiatra. Potrebbe essere necessario riconsiderare la terapia farmacologica.

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Grazie. Infatti ho già sentito lo psichiatra e lo vedo a breve. Credo che l’intenzione generale sia quella un po’ di alleggerire il carico farmacologico nel lungo periodo: io personalmente non avrei grossi dubbi a continuare un trattamento farmacologico anche a vita, però non so su questo quanto siano convergenti le linee guida e se ne esistano, nel senso che trattamenti anche a vita potrebbero avere effetti collaterali lungo termine gravi e quindi sarebbero da evitare. Credo che sia uno dei momenti più delicati in un quadro di stabilità raggiunta decidere la riduzione o sospensione della farmaco terapia. Qual è la sua esperienza in tal senso?
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