Insonnia resistente ai farmaci

Salve.
Il mio fidanzato i primi di settembre ha attraversato un periodo nero in cui faceva fatica anche ad alzarsi dal letto la mattina per andare a lavoro, mentre prima ne era dipendente.
In più aveva costantemente mal di testa e non aveva voglia di vedere gente ecc; lo faceva sforzandosi.
Poi si è recato da un neurologo che nonostante gli abbia detto che è solo troppo emotivo e si tratta di un periodo gli ha prescritto:
Samyr (1 la mattina)
depakin 300 (1 la mattina e una la sera)
Adepril 10mg (1la mattina e una la sera)
Magnesio
E gocce di en perché la notte non dorme.

I sintomi legati all’umore li ha risolti già dopo una settimana dall’assunzione dei farmaci.
È rimasto però il grande problema dell’insonnia.
Ogni notte si sveglia alle 2 e non riesce più a dormire nonostante assuma EN da un mese.
Come risolvere?
Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissima,

L'insonnia non è quasi mai una "patologia a sè stante", bensì molto spesso la conseguenza di una condizione di base non trattata (in questo caso, da quello che descrive, potrebbe essere una condizione legata ad alterazioni del tono dell'umore).

L'insonnia è generalmente uno dei primi sintomi di un'alterazione del tono dell'umore, ma richiede un tempo maggiore per risolversi. La terapia a base di EN non è mai indicata per un periodo di tempo prolungato, perchè è solo sintomatica ma non risolutiva della condizione di base.

Sarebbe fondamentale chiarire se persiste ancora una componente ansiosa che possa essere alla base di tale disturbo del sonno, ed in tal caso trattarla appropriatamente.

Le scrivevo comunque che, se la sintomatologia umorale è migliorata, è anche possibile che l'insonnia si risolva nel corso delle seguenti settimane.

Per tali considerazioni saranno fondamentali le visite di controllo da effettuare presso il suo specialista, sia per valutare l'efficacia della terapia, che la sostenibilità della stessa nel tempo.

Spero di aver chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione per eventuali necessità. Cari saluti

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506

https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?

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Ma lei crede che si sia trattato di un episodio di depressione maggiore? O è veramente solo un periodo causato dallo stress? Perché la terapia farmacologica mi sembra eccessiva,piena di antidepressivi. Ho paura che poi si abitui ai farmaci e non ne possa più fare a meno per stare bene
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Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissima,

E' impossibile esprimersi a riguardo senza aver visitato direttamente, unicamente sulla base di una descrizione.

La terapia comprende un farmaco antidepressivo (Adepril), un integratore con funzione antidepressiva (il Samyr) e due stabilizzatori dell'umore (il Depakin e il Magnesio).

Sulla base di questa terapia, posso immaginare che l'orientamento dello specialista sia stato quello di un disturbo dell'umore con prevalenza antidepressiva.

Come le scrivevo, sarebbe fondamentale chiarire se vi sia anche la presenza di una sintomatologia ansiosa o meno; l'ansia si associa spesso alla depressione, e questa terapia non comprende un farmaco che possa agire direttamente sull'ansia (ad eccezione dell'EN il quale tuttavia è sconsigliato da assumersi nel lungo periodo).

dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Diciamo che io inizialmente avevo attribuito l’adepril anche a una risoluzione dell’emicrania oltre che del miglioramento dell’umore. Quello che non mi spiego è il depakin. Il mio ragazzo infatti non ha mai presentato sintomi di bipolarità. E soprattutto volevo chiederle è vero che considerato questo primo episodio che ha avuto,è molto probabile che nel corso della vita ne avrà altri?
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Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissima,

L'Adepril ha indicazione sia nel disturbo depressivo che eventualmente nella cefalea e/o dolore neuropatico; è fondamentale chiarire con lo specialista per quale motivazione sia stato prescritto.

In merito alla sua domanda, è impossibile sbilanciarsi sulla base di un singolo episodio, che potrebbe restare isolato, dunque "molto probabile" è una considerazione troppo prematura.

Aver avuto un episodio aumenta il rischio che ce ne siano altri, ma questo rischio non è non modificabile , molto dipende dalla gestione positiva dell'episodio attuale e l'assunzione di una terapia che sia preventiva di eventuali ricadute.

Spero di aver chiarito i suoi dubbi, cari saluti

dott. Tortorelli Fabio M.P.
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