Rottura dolorosa: tradimento, lavoro perso, depressione e isolamento.
Salve, gentili dottori.
Scrivo perché sto cercando aiuto: sono arrivato al limite.
Da circa tre mesi la mia ex mi ha lasciato.
Ho 26 anni e siamo stati insieme per 11 anni, in un rapporto molto simbiotico.
Sono stato tradito con una persona di 20 anni più grande di lei, che era anche il nostro datore di lavoro.
Lavoravamo entrambi lì, quindi ora mi ritrovo anche senza lavoro.
Sto avendo gravi problemi psicologici.
Questa situazione mi ha distrutto, sia mentalmente che sessualmente.
Non esco più, anche perché non ho amici e non so come farmeli.
Mi ritrovo in una condizione in cui ho perso la mia unica ragione di vita: per me lei era un punto di riferimento in tutto.
Ho perso un lavoro e anche una famiglia acquisita, perché la sua famiglia per me valeva molto più della mia.
Ho perso mia madre sei anni fa e ora vivo con mio padre e i miei fratelli.
Nessuno dei due riesce ad aiutarmi: mio fratello maggiore è sempre chiuso in casa per sua scelta e conduce una vita monotona; l’altro esce, ma la sua compagnia non mi piace, non condivido il modo di pensare dei suoi amici.
Mi sento diverso.
Tutti mi dicono di provarci, ma credetemi: ci ho provato, e non sto bene.
Cerco amicizie vere, non persone che passano il tempo solo a fumare, chiusi in casa a guardare film o partite, o a tradire le proprie compagne.
Non ho hobby, non c’è nulla che mi piaccia o che mi faccia stare bene.
Sono diventato apatico, al punto che mi pesa anche solo farmi una doccia.
La faccio, ma con grande fatica.
Piango ogni giorno per i pensieri negativi che ho.
Dopo tutto il male che mi ha fatto, la penso continuamente.
I ricordi mi tormentano, ho pensieri ossessivi su lei e lui insieme.
Soffro d’insonnia: non riesco più a dormire bene, faccio fatica ad addormentarmi e, quando ci riesco, mi sveglio dopo tre o quattro ore.
Passo le giornate a guardare Netflix, ma ormai neanche quello mi fa stare bene.
A volte cerco di dormire guardando qualcosa, chiudo gli occhi ma è come se restassi sveglio.
Poi, all’improvviso, mi risveglio di colpo.
Se provo a posare il telefono e dormire, i pensieri ossessivi mi assalgono.
Sogno spesso lei: anche se non sono sogni ossessivi, compare sempre.
Ogni giorno mi chiedo come sia possibile che una persona così significativa mi abbia fatto tutto questo.
Abbiamo vissuto il meglio della nostra vita insieme.
Capisco che l’amore possa finire, ma una cattiveria del genere non me la so spiegare.
Mi sento come un cane abbandonato per strada.
A peggiorare le cose, ho una famiglia che non mi aiuta.
Ho parlato più volte con mio padre, ma nulla: mi dice solo che non è possibile stare così male per una ragazza, che non ho sofferto così nemmeno quando è morta mia madre.
Non riesce a capirmi.
Gli dico che sono depresso e lui risponde che anche lui lo è, ma che va avanti e si fa forza.
Gli dico che ognuno reagisce a modo suo, ma alla fine non mi ascolta.
Non mi incoraggia, non mi chiede mai come sto, anche se mi vede tutto il giorno buttato a letto.
Scrivo perché sto cercando aiuto: sono arrivato al limite.
Da circa tre mesi la mia ex mi ha lasciato.
Ho 26 anni e siamo stati insieme per 11 anni, in un rapporto molto simbiotico.
Sono stato tradito con una persona di 20 anni più grande di lei, che era anche il nostro datore di lavoro.
Lavoravamo entrambi lì, quindi ora mi ritrovo anche senza lavoro.
Sto avendo gravi problemi psicologici.
Questa situazione mi ha distrutto, sia mentalmente che sessualmente.
Non esco più, anche perché non ho amici e non so come farmeli.
Mi ritrovo in una condizione in cui ho perso la mia unica ragione di vita: per me lei era un punto di riferimento in tutto.
Ho perso un lavoro e anche una famiglia acquisita, perché la sua famiglia per me valeva molto più della mia.
Ho perso mia madre sei anni fa e ora vivo con mio padre e i miei fratelli.
Nessuno dei due riesce ad aiutarmi: mio fratello maggiore è sempre chiuso in casa per sua scelta e conduce una vita monotona; l’altro esce, ma la sua compagnia non mi piace, non condivido il modo di pensare dei suoi amici.
Mi sento diverso.
Tutti mi dicono di provarci, ma credetemi: ci ho provato, e non sto bene.
Cerco amicizie vere, non persone che passano il tempo solo a fumare, chiusi in casa a guardare film o partite, o a tradire le proprie compagne.
Non ho hobby, non c’è nulla che mi piaccia o che mi faccia stare bene.
Sono diventato apatico, al punto che mi pesa anche solo farmi una doccia.
La faccio, ma con grande fatica.
Piango ogni giorno per i pensieri negativi che ho.
Dopo tutto il male che mi ha fatto, la penso continuamente.
I ricordi mi tormentano, ho pensieri ossessivi su lei e lui insieme.
Soffro d’insonnia: non riesco più a dormire bene, faccio fatica ad addormentarmi e, quando ci riesco, mi sveglio dopo tre o quattro ore.
Passo le giornate a guardare Netflix, ma ormai neanche quello mi fa stare bene.
A volte cerco di dormire guardando qualcosa, chiudo gli occhi ma è come se restassi sveglio.
Poi, all’improvviso, mi risveglio di colpo.
Se provo a posare il telefono e dormire, i pensieri ossessivi mi assalgono.
Sogno spesso lei: anche se non sono sogni ossessivi, compare sempre.
Ogni giorno mi chiedo come sia possibile che una persona così significativa mi abbia fatto tutto questo.
Abbiamo vissuto il meglio della nostra vita insieme.
Capisco che l’amore possa finire, ma una cattiveria del genere non me la so spiegare.
Mi sento come un cane abbandonato per strada.
A peggiorare le cose, ho una famiglia che non mi aiuta.
Ho parlato più volte con mio padre, ma nulla: mi dice solo che non è possibile stare così male per una ragazza, che non ho sofferto così nemmeno quando è morta mia madre.
Non riesce a capirmi.
Gli dico che sono depresso e lui risponde che anche lui lo è, ma che va avanti e si fa forza.
Gli dico che ognuno reagisce a modo suo, ma alla fine non mi ascolta.
Non mi incoraggia, non mi chiede mai come sto, anche se mi vede tutto il giorno buttato a letto.
Gentilissimo,
la profonda sofferenza emotiva che la blocca dal punto di vista funzionale è conseguenza di più fattori: la rottura sentimentale traumatica, la perdita del lavoro, l'isolamento sociale. Quanto da lei riportato (pianto, apatia, pensieri ossessivi, insonnia, ecc.) è ciò che riporta chi vive situazioni importanti di stress e/o trauma come un lutto. In taluni casi si parla di disturbo post traumatico da stress.
Dato l'impatto dei sintomi riportati sulla qualità della vita è fondamentale cercare un aiuto da un professionista della salute mentale per una valutazione diagnostica e poter intraprendere un eventuale percorso che la porti ad un rinnovato benessere, se necessario anche con l'aiuto farmacologico.
Cordialmente.
Dott. Mario Canovi.
la profonda sofferenza emotiva che la blocca dal punto di vista funzionale è conseguenza di più fattori: la rottura sentimentale traumatica, la perdita del lavoro, l'isolamento sociale. Quanto da lei riportato (pianto, apatia, pensieri ossessivi, insonnia, ecc.) è ciò che riporta chi vive situazioni importanti di stress e/o trauma come un lutto. In taluni casi si parla di disturbo post traumatico da stress.
Dato l'impatto dei sintomi riportati sulla qualità della vita è fondamentale cercare un aiuto da un professionista della salute mentale per una valutazione diagnostica e poter intraprendere un eventuale percorso che la porti ad un rinnovato benessere, se necessario anche con l'aiuto farmacologico.
Cordialmente.
Dott. Mario Canovi.
Dr. Mario Canovi
Psicologo Psicoterapeuta a orientamento Psicoanalitico Interpersonale Umanistico individuale e di gruppo - Ipnologo
Trento - online
Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Utente
Sto soffrendo come un cane. Non so più che fare. Ogni giorno ho pensieri suicidari perché la sofferenza mi opprime.
Anche pensare di andare in palestra non mi aiuta: quando torno dovrei lavare i vestiti, ma la lavatrice è sempre occupata da mio fratello, che è fissato con la pulizia. Così si accumula tutto. Non riesco nemmeno a decidere cosa mettermi se devo uscire. Non ho voglia di comprare vestiti nuovi. I social mi fanno stare male. L’ho bloccata dappertutto, ma anche solo scorrere i social mi provoca noia e fastidio.
L’idea di provare a stare con un’altra ragazza mi fa stare male: mi fa paura e, sinceramente, non saprei nemmeno come fare. Mi sento come se non fossi più un uomo, come se non provassi più piacere nella sfera sessuale. Guardo pornografia ogni giorno, mi dico di smettere per capire questa mia mancanza di desiderio, ma ci ricado sempre.
Per quanto riguarda il lavoro, non so cosa fare. A volte penso di trasferirmi, ma non ne sono capace: mi sento come un bambino, confuso, senza idee, senza sapere cosa fare o valere nella vita.
Non ce la faccio più. Vi prego, aiutatemi a capire cosa posso fare. Vorrei solo un amico con cui uscire, stare bene, distrarmi un po’. Ma non so come fare. Mi sto distruggendo da solo, lo so, ma non riesco a fermarmi. È più forte di me. Sono stanco di questa vita, sono infelice, e tutte queste cose non le avevo mai provate.
Vorrei solo farla finita: credetemi, a volte mi sembra l’unico sollievo.
Anche pensare di andare in palestra non mi aiuta: quando torno dovrei lavare i vestiti, ma la lavatrice è sempre occupata da mio fratello, che è fissato con la pulizia. Così si accumula tutto. Non riesco nemmeno a decidere cosa mettermi se devo uscire. Non ho voglia di comprare vestiti nuovi. I social mi fanno stare male. L’ho bloccata dappertutto, ma anche solo scorrere i social mi provoca noia e fastidio.
L’idea di provare a stare con un’altra ragazza mi fa stare male: mi fa paura e, sinceramente, non saprei nemmeno come fare. Mi sento come se non fossi più un uomo, come se non provassi più piacere nella sfera sessuale. Guardo pornografia ogni giorno, mi dico di smettere per capire questa mia mancanza di desiderio, ma ci ricado sempre.
Per quanto riguarda il lavoro, non so cosa fare. A volte penso di trasferirmi, ma non ne sono capace: mi sento come un bambino, confuso, senza idee, senza sapere cosa fare o valere nella vita.
Non ce la faccio più. Vi prego, aiutatemi a capire cosa posso fare. Vorrei solo un amico con cui uscire, stare bene, distrarmi un po’. Ma non so come fare. Mi sto distruggendo da solo, lo so, ma non riesco a fermarmi. È più forte di me. Sono stanco di questa vita, sono infelice, e tutte queste cose non le avevo mai provate.
Vorrei solo farla finita: credetemi, a volte mi sembra l’unico sollievo.
Gentilissimo,
capisco il malessere che porta. L'amico, a cui fa riferimento, è sicuramente utile ma in questi casi è necessario rivolgersi senza indugio a un professionista che la aiuti a ritrovare quel benessere, quella gioia di vivere e quella fiducia in sé che ora le mancano e che da solo sono difficili da ritrovare. Non attenda.
In bocca al lupo!
Dott. Mario Canovi.
capisco il malessere che porta. L'amico, a cui fa riferimento, è sicuramente utile ma in questi casi è necessario rivolgersi senza indugio a un professionista che la aiuti a ritrovare quel benessere, quella gioia di vivere e quella fiducia in sé che ora le mancano e che da solo sono difficili da ritrovare. Non attenda.
In bocca al lupo!
Dott. Mario Canovi.
Dr. Mario Canovi
Psicologo Psicoterapeuta a orientamento Psicoanalitico Interpersonale Umanistico individuale e di gruppo - Ipnologo
Trento - online
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 425 visite dal 15/10/2025.
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