Crisi post-rottura: tornare all'ex o seguire il nuovo amore?

Buongiorno,
ho chiuso da 1 mese e mezzo una relazione di 5 anni (1 di convivenza) con un ragazzo che avrei pensato fosse il padre dei miei figli.
Le cose non andavano da un po', non ero più innamorata (o almeno lo credevo) ed ero molto annoiata e appesantita dalla relazione.
Non è stata comunque una scelta a cuor leggero, anzi, ma ci siamo lasciati in buoni rapporti (con stima e rispetto) e tutt'ora a volte ci sentiamo.
Appena l'ho lasciato ho cominciato una frequentazione con un collega (per cui già da un po' provavo "interesse", reciproco), che è stato diciamo il pretesto per lasciarlo (mi ha dato attenzioni in un momento in cui ero già fragile e dubbiosa).
Con questo collega tutto bellissimo (come è sempre all'inizio di una relazione), anche se so che fra poco dovrà trasferirsi lontano per lavoro.
Mi ha chiesto se andrò con lui, ma al momento ho detto che non me la sento, che prima voglio lavorare su me stessa e che dopo un mese non posso, senza conoscerlo bene, prendere una decisione così importante.
Da una parte però ho sempre voluto trasferirmi in un'altra città, e questa forse potrebbe essere un'occasione, anche se sono consapevole che se dovessi farlo dovrebbe essere una mia scelta personale e non una scelta legata alle decisioni di qualcun altro (in poche parole devo trovare il coraggio di farlo da sola).
Comunque con lui al momento non ci sono piani sicuri, nel senso che ho deciso di vivermela senza farmi troppe domande o troppi programmi e poi in base a come andranno le cose si potrà valutare un trasferimento o meno.

Andava tutto benissimo fino a quando due giorni fa ho rivisto il mio ex ragazzo: abbiamo parlato tranquillamente, del più e del meno, anche se ovviamente con tanta agitazione da parte di entrambi.
In quel momento volevo abbracciarlo, baciarlo e comunque mi sembrava bellissimo (cose che quando stavamo insieme non provavo più).
Da quel giorno sono entrata in crisi: continuo a piangere, a chiedermi se ho fatto la scelta giusta, se sono ancora innamorata, se le cose si potranno sistemare tra di noi e a chiedermi se forse la mia decisione di lasciarlo non sia dipesa dall'attrazione verso il nuovo.
Dall'altra parte però non dimentico neanche le sensazioni che provavo negli ultimi mesi, quanto stavo male e quanto ho pensato a questa decisione.

Devo dire che mi trovo anche in una fase di cambiamento di me stessa, che è cominciata già mesi fa (ed è proprio lì che ho iniziato a chiedermi se fossi ancora felice in quella relazione).
Comunque sono davvero confusa, non so cosa voglio, cosa provo: voglio il mio ex o il nuovo?
e se fossi ancora innamorata di lui?
é come se da una parte fossi attratta dalla mia nuova versione (che potrebbe resistere se tornassi nella vecchia relazione?) e dall'altra mi fa paura.
Non so proprio come muovermi, come capirlo, perchè mi fa provare quelle sensazioni rivederlo?
e se dovessi ritornare con lui ritornerebbe tutto come prima?
è solo la paura che non mi permette di vivermi questa nuova situazione?
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.9k 203
Gentile utente,
una parte della sua lettera è perfettamente comprensibile, ma c'è una parte oscura che non permette di darle una risposta prima di aver chiarito cosa realmente le sta accadendo. Mi riferisco a queste sue frasi:
"Devo dire che mi trovo anche in una fase di cambiamento di me stessa, che è cominciata già mesi fa (ed è proprio lì che ho iniziato a chiedermi se fossi ancora felice in quella relazione)"; e più oltre: "é come se da una parte fossi attratta dalla mia nuova versione (che potrebbe resistere se tornassi nella vecchia relazione?) e dall'altra mi fa paura".
Cosa sta cambiando, e in che modo?
Restiamo in attesa.

Prof.ssa Anna Potenza
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Difficile da spiegare cosa intendo. Comunque ci provo. La mia vecchia relazione ha cominciato ad incrinarsi quando ho cominciato a farmi delle domande, come se mi stessi chiedendo chi volevo veramente diventare:
- è davvero questo che voglio per tutta la vita?
- potrò mai essere veramente felice con lui dato che abbiamo interessi diversi al momento (lui costruire la sua/nostra casa, io i viaggi)? sono davvero disposta a rinunciare ai miei sogni per i suoi?
- dato che l'intimità tra noi non c'era più perchè per me dolorosa (mi sono rivolta ad uno specialista per il pavimento pelvico), mi sono chiesta da cosa dipendeva il non desiderio e se avrei potuto fare una vita così
- tutti questi dubbi/domande e l'interesse per il mio collega sono campanelli d'allarme perchè non sono più innamorata?
Poi ho deciso di lasciarlo senza forse avere delle risposte chiare, ma basandomi sulle mie sensazioni (nelle ultime settimane stavo davvero male). Era come se sentissi che non eravamo più compatibili, che eravamo distanti e che stavo rinunciando a quello che avrei voluto essere per quella relazione.
Parlo quindi di una nuova versione di me perchè è come se per una volta avessi messo davanti a tutto i miei desideri, ciò che voglio diventare, ciò che voglio essere veramente (cosa che prima non ho mai fatto). è come se fossi cambiata io, più che la relazione che avevamo e i sentimenti. E questo da una parte mi piace, ma dall'altra mi fa paura perchè diventare ciò che voglio essere veramente porta con sè scelte difficili (come ad esempio trasferirmi dal luogo in cui sono nata e cresciuta perchè non lo sento più mio, quindi la lontananza dalla famiglia, dagli amici, dalle sicurezze di sempre).
Spesso poi mi chiedo anche se i miei nuovi desideri possano essere compatibili con la mia vecchia relazione. Se tornassi indietro, mettendo ovviamente impegno da entrambe le parti, potrebbe funzionare?
Spero di essermi spiegata bene e di averle fatto capire cosa intendo. La ringrazio.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.9k 203
Gentile utente,
provo ad interpretare la sua situazione.
Lei ha iniziato giovanissima una relazione con un uomo che aveva un quarto in più dei suoi anni, quindi forse lui aveva avuto il tempo di esplorare la vita e definire i propri obiettivi, cosa che a lei è mancata, forse per età, forse per formazione, forse per chissà che altro, infatti scrive: "è come se per una volta avessi messo davanti a tutto i miei desideri, ciò che voglio diventare, ciò che voglio essere veramente (cosa che prima non ho mai fatto)".
Sembrerebbe che qualcosa abbia inceppato la sua crescita, e il suo sbocciare, quando è avvenuto, ha travolto tutto: specialmente il castello di carte di una relazione da adulti che lei aveva scelto ancora bambina e quindi non sentiva sua. Molte cose che dice, infatti, più che una incompatibilità tra lei e il suo ex potrebbero indicare che state attraversando due diverse fasi della vita: lui ci tiene a costruirsi una dimora stabile, lei vorrebbe viaggiare; lui le offre l'amore maturo che è diverso dal corteggiamento, lei invece vuole ancora l'attenzione dei primi mesi; insomma, forse avete scambiato le preferenze personali, non allineate a motivo di due diverse esperienze di vita, per una incompatibilità di fondo.
Si può ipotizzare che il suo disturbo sessuale sia una muta ribellione al vedersi chiusa tra quattro mura che ha avvertito come invalicabili, relegata in una relazione senza slancio né avventura, forse scambiando una fase della vita del suo ex per una tendenza permanente. Dovrebbe dirci se con il nuovo partner il suo disturbo sessuale si è prodotto, e se ha avuto la stessa natura invalidante.
La condizione ideale delle relazioni consiste nel reciproco supporto alla realizzazione e alla crescita, ovviamente nella direzione congeniale a ciascuno e altrettanto ovviamente mediando tra i rispettivi desideri.
Per ottenere questo occorre essere disponibili, non rigidi, e avere la maturità di ascoltare, chiedere, adattare e adattarsi, per tornare spesso a mediare nelle varie fasi della vita.
Chiedersi se ama ancora il suo ex è meno importante di altre domande:
- saprebbe affrontare la vita con lui cambiando ruolo, ossia portando nella coppia una sé stessa molto più consapevole e determinata?
- questo potrebbe avvenire nel riprendere subito la convivenza, o richiede un nuovo incontro, un nuovo conoscersi?
Spero di averla aiutata almeno un poco. Le suggerisco anche l'aesercizio di Scrittura Espressiva che trova nella mia risposta ad un'altra utente, al link https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1122827-dovrei-trasferirmi-la-mia-e-solo-paura-del-cambiamento-oppure-dovrei-ascoltare-me-stessa.html
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza
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