Situazione disperata, non so a chi rivolgermi

Buonasera, scrivo qui con la speranza di ricevere un consiglio in merito a una situazione familiare sempre più grave.

Sono l'unica figlia di una coppia non coppia, mia madre è gravemente disturbata e mio padre sembra non riuscire a essere d'aiuto.

Già dall'infanzia ho subito diversi traumi, dai continui litigi tra di loro ai continui abbandoni da parte di mia madre causati da una dipendenza per le slot machines.
Non avrei mai immaginato che, crescendo, le cose sarebbero andate a peggiorare.

Mia madre, donna di 66 anni, cerca quotidianamente di esercitare il proprio controllo su di me in maniera violenta.

Non ha mai accettato nessuno dei miei partner per motivi irragionevoli (è brutto, è solo un cameriere, un fallito, è basso) attuando, di conseguenza, atteggiamenti violenti e persecutori.
Si è sempre procurata i loro contatti per minacciarli e spaventarli.

Più volte sono state svegliata nel cuore della notte con le sue urla e le sue minacce di suicidio.

Ultima volta ieri sera, in riferimento al mio attuale compagno che non le piace per ragioni estetiche, si è messa ad urlare "io lo ammazzo, lo ammazzo".

Ha cercato di impormi un uomo che le piace e che ha 18 anni più di me: si è procurata la mia password Messanger per comunicare con lui facendo finta di essere me, mi ha organizzato un appuntamento a trabocchetto ed è diventata violenta fisicamente e verbalmente nel momento in cui ho rifiutato.

Ha fatto la stessa cosa quando avevo 16 anni, e l'altro uomo ne aveva all'epoca 41... Una cosa disgustosa.

Ha anche una forma di delirio mistico, accende candele e fa rituali di diverso genere.
La situazione è diventata insostenibile, io non posso più andare avanti così.

Non ho l'indipendenza economica per andare via perché non riesco a trovare lavoro.

Se riuscissi a farlo mi minaccerebbe di suicidio e sarei comunque terrorizzata.

In più mi preoccupa lasciarla a casa con mio padre in quanto quest'ultimo ha una indifferenza nei suoi confronti allucinante, lui non è violento con nessuna delle due... Ma potrebbe sentirla urlare di dolore per ore e non soccorrerla.

La terapia non saprei neanche come considerarla in quanto lei rifiuta qualsiasi possibilità di non stare bene, e lui la asseconda perché è un "complottista" e non crede nei farmaci o nelle istituzioni.

Non so veramente cosa fare, ho tanta paura e vi chiedo un consiglio con gli occhi lucidi.