Eft tapping: come professionisti di settore, conoscete questa pratica?
Buongiorno,
scrivo perché sono interessato a una tecnica (chiamata emotional freedom technique) da usare in autonomia, apparentemente semplice e di cui compaiono molti tutorial gratuiti. Come professionisti della salute mentale, ne avete mai sentito parlare? La applicate, nel caso, in modo (immagino) più ritagliato sulla persona nel vostro lavoro?
Ormai sui social network compaiono molti tutorial di persone che affermano di sperimentare dalla autosomministrazione di questa tecnica un apporto benefico nella riduzione dello stress e dell'ansia, con benefici anche durante stati di depressione (ho letto le conclusioni di una review a riguardo). Ho letto su nature che in due gruppi di anziani, si sono registrati risultati positivi anche per il miglioramento della loro insonnia, anche se in tal caso è risultata più "efficace" una buona igiene del sonno.
Molte persone sui social, dicono che li abbia aiutati nell'accettazione di parti un pò "spinose", in tal senso uno studio afferma che questa tecnica, su cui non c'è tanta letteratura scientifica per ora, combina qualche elemento proprio della terapia cognitivo comportamentale (anche se da esterno al settore, non ho presente bene quale... da pz suppongo "l'esposizione") con la stimolazione ripetuta di punti di pressione usati in agopuntura e affermano che sono concordi sugli effetti benefici anche della "autostimolazione".
E' chiaro che a una persona che sta male o che vuole risolvere dei problemi, non si può indicare questa "autonomia", però mi chiedevo se la ritenete effettivamente valida da applicare, mentre uno segue il suo percorso di psicoterapia. In tal senso, tra pochi giorni inizierò un corso di Mindfulness MBSR. Sto sentendo l'esigenza di lavorare non solo sul piano della "parola", ma anche su quello più "corporeo", per poi avere più consapevolezza e strumenti per affrontare la vita e la psicoterapia.
Attualmente sono in trattamento anche presso psichiatra con una terapia di zoloft 150mg e lyrica 150mg, il quale ritiene che abbia problemi che dipendono da una mia ansia sociale, e stati di "insicurezza" che producono pensieri ossessivi o intrusivi.
Ad Agosto sono stato molto male per ansia e attacchi di panico, ma ad ora sento che con la terapia farmacologica e le esposizioni, ho recuperato molto. La terapeuta a maggio mi disse che avevo la tendenza a essere sospettoso e diffidente e pronto ad aspettarmi un danno dagli altri o dall'ambiente, un atteggiamento disprezzante legato a un senso di maggior valore e superiorità e di essere meno diretto e più passivo-aggressivo a volte.
Abbiamo messo a fuoco che tendo a dissociarmi quando mi stimolano forti emozioni di vergogna e che in modo più "attenuato" accade più spesso di quanto io non creda.
Grazie
scrivo perché sono interessato a una tecnica (chiamata emotional freedom technique) da usare in autonomia, apparentemente semplice e di cui compaiono molti tutorial gratuiti. Come professionisti della salute mentale, ne avete mai sentito parlare? La applicate, nel caso, in modo (immagino) più ritagliato sulla persona nel vostro lavoro?
Ormai sui social network compaiono molti tutorial di persone che affermano di sperimentare dalla autosomministrazione di questa tecnica un apporto benefico nella riduzione dello stress e dell'ansia, con benefici anche durante stati di depressione (ho letto le conclusioni di una review a riguardo). Ho letto su nature che in due gruppi di anziani, si sono registrati risultati positivi anche per il miglioramento della loro insonnia, anche se in tal caso è risultata più "efficace" una buona igiene del sonno.
Molte persone sui social, dicono che li abbia aiutati nell'accettazione di parti un pò "spinose", in tal senso uno studio afferma che questa tecnica, su cui non c'è tanta letteratura scientifica per ora, combina qualche elemento proprio della terapia cognitivo comportamentale (anche se da esterno al settore, non ho presente bene quale... da pz suppongo "l'esposizione") con la stimolazione ripetuta di punti di pressione usati in agopuntura e affermano che sono concordi sugli effetti benefici anche della "autostimolazione".
E' chiaro che a una persona che sta male o che vuole risolvere dei problemi, non si può indicare questa "autonomia", però mi chiedevo se la ritenete effettivamente valida da applicare, mentre uno segue il suo percorso di psicoterapia. In tal senso, tra pochi giorni inizierò un corso di Mindfulness MBSR. Sto sentendo l'esigenza di lavorare non solo sul piano della "parola", ma anche su quello più "corporeo", per poi avere più consapevolezza e strumenti per affrontare la vita e la psicoterapia.
Attualmente sono in trattamento anche presso psichiatra con una terapia di zoloft 150mg e lyrica 150mg, il quale ritiene che abbia problemi che dipendono da una mia ansia sociale, e stati di "insicurezza" che producono pensieri ossessivi o intrusivi.
Ad Agosto sono stato molto male per ansia e attacchi di panico, ma ad ora sento che con la terapia farmacologica e le esposizioni, ho recuperato molto. La terapeuta a maggio mi disse che avevo la tendenza a essere sospettoso e diffidente e pronto ad aspettarmi un danno dagli altri o dall'ambiente, un atteggiamento disprezzante legato a un senso di maggior valore e superiorità e di essere meno diretto e più passivo-aggressivo a volte.
Abbiamo messo a fuoco che tendo a dissociarmi quando mi stimolano forti emozioni di vergogna e che in modo più "attenuato" accade più spesso di quanto io non creda.
Grazie
Buongiorno,
L'EFT è una pratica che combina elementi di esposizione cognitiva con stimolazioni fisiche su punti specifici del corpo, mutuati dall’agopuntura. Alcuni studi ne indicano potenziali benefici nella riduzione dello stress e dei sintomi ansiosi, ma la letteratura scientifica è ancora molto limitata e, a parare mio, non univoca. Ad oggi mancano delle metanalisi strutturate e dei protocolli condivisi che ne validino pienamente l’efficacia clinica. In un percorso terapeutico può essere considerata una tecnica di supporto da integrare in modo coerente con il lavoro psicologico già in corso. Non sostituisce né la psicoterapia né il trattamento farmacologico, ma può rappresentare un complemento se usata con consapevolezza e sotto supervisione.
L'EFT è una pratica che combina elementi di esposizione cognitiva con stimolazioni fisiche su punti specifici del corpo, mutuati dall’agopuntura. Alcuni studi ne indicano potenziali benefici nella riduzione dello stress e dei sintomi ansiosi, ma la letteratura scientifica è ancora molto limitata e, a parare mio, non univoca. Ad oggi mancano delle metanalisi strutturate e dei protocolli condivisi che ne validino pienamente l’efficacia clinica. In un percorso terapeutico può essere considerata una tecnica di supporto da integrare in modo coerente con il lavoro psicologico già in corso. Non sostituisce né la psicoterapia né il trattamento farmacologico, ma può rappresentare un complemento se usata con consapevolezza e sotto supervisione.
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 186 visite dal 12/10/2025.
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