Suocera interrompe terapie, aggressiva e diffidente: cosa fare?

Salve! Scrivo perché mia suocera di 67 anni ha interrotto bruscamente l'assunzione di qualsiasi medicinale.
Lei era in cura da anni per depressione con zoloft.
Inoltre poco più di un anno fa ha avuto un ictus ma non ha mai fatto una visita da un neurologo.
Non assume più neanche i medicinali per la pressione e cardioaspirin perché dice che i medici sono tutti ciarlatani.
Oltre a non avere fiducia per i medici, accusa chiunque le è intorno di qualsiasi cosa affermando che lei ha fatto di tutto per gli altri e nessuno le è riconoscente.
Ci sono stati casi di aggressività contro il marito e il figlio anche abbastanza gravi.
Il marito non vuole parlare con nessun medico perché sa che la reazione della moglie potrebbe essere grave.
Ma io non credo che si possa andare ancora avanti così... Per questo vi scrivo, per sapere cosa si può fare in questi casi.
Ho accennato, in modo informale, la situazione ad una psichiatra che mi ha detto che l'avrebbe visitata ma solo se fosse andata mia suocera di sua spontanea volontà.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
L'interruzione brusca di farmaci per depressione, pressione e cardioaspirina comporta rischi significativi, tra cui sindrome da astinenza, ricaduta depressiva, crisi ipertensive e ictus.

È necessario un intervento medico, possibilmente tramite il medico di base per valutare le conseguenze e gestire i rischi acuti.

Il consulto psichiatrico è fondamentale, ma la sua efficacia dipende dalla volontà dell'utente.

Il medico di base può svolgere un ruolo cruciale. Potrebbe essere in grado di stabilire un rapporto di fiducia con l'utente e convincerla a riprendere i farmaci essenziali o a sottoporsi a una valutazione psichiatrica. Potrebbe anche fornire supporto e informazioni al marito.


Data la difficoltà di accesso alla valutazione psichiatrica diretta, iniziare coinvolgendo il medico di base potrebbe essere il primo passo più praticabile.

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Gentilissimo Dottore,
È stato avvisato il medico di base che prontamente si è recato a casa di mia suocera la quale, però, si è rifiutata di farlo entrare dicendo che lei si sta curando con l'alimentazione e rimedi naturali. Ha la pressione sempre sui 190-200/110 e la situazione con noi familiari peggiora sempre di più. Sentendosi "minacciata" dall'arrivo del medico di base ha coinvolto le forze dell'ordine che hanno appurato la situazione e ci hanno consigliato di rivolgerci o al centro di igiene mentale o agli assistenti sociali. Cosa mi consiglia? Sono veramente disperata perché viviamo sotto le sue minacce quotidiane
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Gentilissimi dottori! Purtroppo a mia suocera è stato applicato un tso durante il quale le hanno diagnosticato una demenza. È stata dimessa da pochi giorni ma la situazione è identica a prima con lei che rifiuta i medicinali..
Io però vi scrivo per un'altra situazione: mia suocera ha iniziato a dare questi segnali di aggressività dopo un diverbio col figlio (mio marito). Contemporaneamente mio marito ha iniziato ad avere attacchi di panico e la sua ipocondria si è accentuata sempre più. Lui diceva di stare male a causa del lavoro e nel frattempo la mamma lo cercava continuamente rinfacciandogli l'impossibile. Per farla breve, pochi giorni dopo le dimissioni di mia suocera è stato ricoverato anche mio marito in psichiatria. Adesso io mi chiedo, anche se razionalmente non trovo spiegazioni e sono affranta, se è possibile che in psicologia ci sia un collegamento tra il malessere di un genitore e quello di un figlio.
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