Sindrome post-SSRI: cosa dice la scienza?
Salve buongiorno a tutti.
Recentemente mi sono imbattuto in alcuni post che parlano di questa sindrome post SSRI (coinvolge in alcuni casi anche altri farmaci come SNRI).
Ebbene, il problema di questi forum è che le persone lamentano problematiche sessuali, ma, penso che solo una piccola fetta abbia effettivamente questi problemi.
Ebbene vorrei sapere la scienza a che punto sta con questa sindrome e chi ne è coinvolto, a quali protocolli terapeutici deve sottoporsi?
Volevo avere una risposta scientifica alla questione, poichè sui forum sono le persone che scrivono e non specialisti.
Grazie per l'attenzione e buona giornata
Recentemente mi sono imbattuto in alcuni post che parlano di questa sindrome post SSRI (coinvolge in alcuni casi anche altri farmaci come SNRI).
Ebbene, il problema di questi forum è che le persone lamentano problematiche sessuali, ma, penso che solo una piccola fetta abbia effettivamente questi problemi.
Ebbene vorrei sapere la scienza a che punto sta con questa sindrome e chi ne è coinvolto, a quali protocolli terapeutici deve sottoporsi?
Volevo avere una risposta scientifica alla questione, poichè sui forum sono le persone che scrivono e non specialisti.
Grazie per l'attenzione e buona giornata
Gentile Utente,
la sindrome post-SSRI è un termine che si usa per descrivere una serie di sintomi sia sessuali (perdita della libido, problemi di erezione o eccitazione, anorgasmia) che non sessuali (anedonia, astenia). E' importante considerare che al momento non è una condizione ufficialmente riconosciuta da tutte le linee guida cliniche, bensì oggetto di crescente interesse e di ricerca.
Le cause ipotizzate sono varie, la durata è piuttosto variabile (alcune persone hanno miglioramento nel tempo, altre sintomi più persistenti). Attualmente non abbiamo a disposizione un trattamento approvato ed efficace, per cui quello che sembra utile fare è la gestione dei sintomi, il trattamento di un eventuale ansia e depressione associata, modifiche dello stile di vita e una psicoterapia e/o terapia sessuale.
Cordialità
la sindrome post-SSRI è un termine che si usa per descrivere una serie di sintomi sia sessuali (perdita della libido, problemi di erezione o eccitazione, anorgasmia) che non sessuali (anedonia, astenia). E' importante considerare che al momento non è una condizione ufficialmente riconosciuta da tutte le linee guida cliniche, bensì oggetto di crescente interesse e di ricerca.
Le cause ipotizzate sono varie, la durata è piuttosto variabile (alcune persone hanno miglioramento nel tempo, altre sintomi più persistenti). Attualmente non abbiamo a disposizione un trattamento approvato ed efficace, per cui quello che sembra utile fare è la gestione dei sintomi, il trattamento di un eventuale ansia e depressione associata, modifiche dello stile di vita e una psicoterapia e/o terapia sessuale.
Cordialità
Dr. Roberto Di Rubbo
Utente
Quindi, da come ho capito, non esiste al momento nessun protocollo valido scientificamente, ma, una serie di interventi "empirici". Ma prima di prescrivere questi farmaci, il medico dovrebbe informare di questa eventualità al paziente? Mi sembra davvero scorretto non avvisare i pazienti di questo danno che può essere anche irreversibile?
La questione é dibattuta ma non deve essere lei a discuterne che non é un operatore del settore.
Ha diversi post in cui il suo intento é solo quello di fare polemica mascherandola con una modalità di tipo interlocutorio.
Il suo trattamento, come ripetutamente indicato, non é adatto alla sua situazione.
Ora intavola discorsi su come gli altri debbano comportarsi nello svolgimento della propria attività.
Non esiste nessun danno irreversibile né tantomeno ci sono studi scientifici appropriati al riguardo.
Una amplificazione continua di fake news é sempre presente, alimentata da persone che creano solo confusione.
Accade per questo argomento come attualmente per la continua associazione vaccini/morte.
Ha diversi post in cui il suo intento é solo quello di fare polemica mascherandola con una modalità di tipo interlocutorio.
Il suo trattamento, come ripetutamente indicato, non é adatto alla sua situazione.
Ora intavola discorsi su come gli altri debbano comportarsi nello svolgimento della propria attività.
Non esiste nessun danno irreversibile né tantomeno ci sono studi scientifici appropriati al riguardo.
Una amplificazione continua di fake news é sempre presente, alimentata da persone che creano solo confusione.
Accade per questo argomento come attualmente per la continua associazione vaccini/morte.
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Utente
Io sono un paziente e ho il sacrosanto diritto di chiedere tutto quello che collegato con i farmaci psicotropi. Il mio trattamento è adeguato, infatti ora sto molto meglio,non sono più ossessivo come settimane fa. Vorrei sapere da specialisti del settore sulla questione perchè sono diffidente verso le auto segnalazioni.
Poi se non si può fare nemmeno un domanda su un effetto collaterale che potrebbe capitarmi, è davvero il colmo
Poi se non si può fare nemmeno un domanda su un effetto collaterale che potrebbe capitarmi, è davvero il colmo
Ha il diritto di chiederlo al suo psichiatra, se ne ha uno, senza commentare in modo retorico sul comportamento che egli (l’ipotetico psichiatra) dovrebbe tenere secondo il suo parere
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 585 visite dal 03/12/2025.
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