Mutismo selettivo

Mio figlio di circa 6 anni, ha un problema:
A casa parla molto e crea frasi complete e grammaticalmente corrette, tranne la pronuncia della S, F,. Il problema nasce quando deve rapportarsi con le insegnanti della scuola materna. In quell'ambiente, il bambino non parla (neanche con i compagni),esprimendosi a gesti. In tre anni che frequenta la scuola, non ha mai parlato. Partecipa attivamente alle lezioni, gioca con i compagni, si applica in tutto, ma non parla.
Appena esce fuori dall'asilo, per ritornare a casa, racconta tutto quello che succede.
Anche con altre persone, al di fuori del nucleo familiare, non parla e mostra segni di timidezza. E' un bambino che lavora molto anche a casa, con il computer, con i colori e dimostra buona volontà nell'apprendimento, con ottime capacità a detta anche delle insegnanti, che non sanno più come affrontare il problema. Secondo voi, riuscirà a sbloccarsi?. Oppure cosa ci suggerite di fare?Il bambino a Settembre andrà in prima elementare e siamo preoccupati,per la letura. In quanto sa già scrivere bene e conosce bene anche i numeri.
Grazie mille per il vostro consiglio
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
a mio parere la situazione di suo figlio deve essere valutata da uno specialista in neuropsichiatria infantile. Mi embra strano che dopo tre anni le insegnanti non abbiano già consigliato un approccio del genere.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Vedo solo ora questa richiesta, postata anche in psicologia e segnalatami dal dr Vita.
Il mutismo elettivo resta una cosa abbastanza misteriosa. Spesso si manifesta in figli di genitori immigrati, con difficoltà di contatto e comunicazione fra ambiente familiare e ambiente esterno. Il bambino sembra come vergognarsi di qualcosa e si difende non aprendo bocca fuori del suo ambiente. In famiglie non immigrate può darsi che vi siano altri motivi per una certa difficoltà di passaggio fra dentro e fuori della famiglia. L'esistenza di una lieve difficoltà di pronuncia potrebbe aggiungere un elemento di vergogna a parlare con estranei, ma è improbabile che sia solo questo. In ogni caso il bambino non va forzato, ma per così dire va facilitato con un atteggiamento tollerante e di disponibilità ad accogliere lui e le sue comunicazioni. Bene che non abbia problemi ad esprimersi a gesti: fondamentale è comunicare ed essere capiti ed accettati. Quando sarà sicuro di questo verosimilmente scoprirà il vantaggio e il piacere di esprimersi a parole. E' però indubbiamente consigliabile, come hanno detto già altri colleghi, consultare degli specialisti per essere aiutati a trovare possibili ostacoli fra ambiente familiare ed esterno e a facilitarne il superamento.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

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