Adolescenza e sessualità

Gentile staff di Medicitalia
sono un ragazzo di 21 anni e dopo anni mi sono deciso con "rammarico" di discutere dei mei problemi con un professionista, in quanto non ho saputo trovarvi io stesso una soluzione. I veri problemi sono nati da quando ho iniziato il liceo: sono stati i 5 anni più bui della mia vita, mi sono rinchiuso in me stesso con tanta determinazione da non suscitare paradossalmente in nessuno dei miei familiari (padre madre e fratello)il sospetto che ci fosse qualcosa che non andasse sul serio, e quel qualcosa io ancora non ho capito cosa sia e da cosa derivi, so solo che ho sempre ripudiato i rapporti con gli altri, seppur nel tentativo di imitarli, e non ho mai voluto accettarmi per come potrei essere. Non so come spiegarlo, è come se in quel periodo avessi vissuto in un'altra dimensione all'infuori di quella che mi appartiene, e fossi rimasto un bambino, come se avessi creato un bozzolo difensivo contro il mondo esterno forse proprio per paura di formarmi per quello che effettivamente sono. Ad ogni modo di questo ho incolpato i miei genitori, perchè non hanno mai notato nulla. Mio padre è una persona riservata, quasi autoritaria, l'ho sempre visto più come un impiccio per me che come un aiuto (la stessa cosa la pensa mio fratello), io lo reputo un genio, lui lo pensava di me, ma questo forse non ha importanza; non parlo praticamente mai con lui, è scorbutico, non ti toglie il saluto dalla bocca, lo odio e lo prendo ad esempio. Mia madre è dolcissima mi ascolta sempre, in netto contrasto con mio padre, mio fratello convive da qualche anno.
Mi sono iscritto all'università e dopo varie vicissitudini, inizio ad andare bene. Allo stesso tempo è come se questa fase adolescenziale repressa fosse in un certo senso esplosa: ho deciso di fare tutto quello che mi passasse per la testa, sempre ovviamente con criterio. Ho deciso di essermi letteralmente scocciato di tutte le cose che fa la gente tipo il calcio, la discoteca, le uscite le vacanze, ho deciso di dedicarmi con passione e a tempo pieno al mio lavoro, l'unica cosa che mi interessa. Sono rimasto solo abbastanza solo, ma non mi interessa, troverò gente più adatta a me...
Esposta così la situazione sembrerebbe risolta, ma in realtà non ho risolto un bel niente. Venendo al punto più grave, diciamo il colpo di grazia che mi ha convinto a scrivere qui, è che oggi, anche se è un pò di tempo che ho notato qualche anomalia, sentivo una specie di attrazione per gli altri ragazzi, non propriamente sessuale, ma un qualcosa che non mi è affatto piaciuto. Premetto che fino ad ora non ho mai cercato una ragazza, ma a me le donne sono sempre piaciute! Devo aggiungere che ho avuto anche diversi problemi legati al feticismo, ed ancora li ho. La mia situazione da come avrete capito è fin troppo complessa, ma la cosa che mi preme è capire se rischio di divenire andando avanti così omosessuale; e soprattutto come posso acquistare una vita "normale" come quella di cui godono tutti gli altri?
grazie!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

ma quando dice di aver deciso di parlare con un professionista vuol dire che ha uno specialista reale?

L'omosessualità non e' una malattia che viene o non viene e' una preferenza sessuale verso persone dello stesso sesso, se ha questo desiderio può accettarlo o meno ed andrebbe discusso in appropriata sede.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
non ho mai sentino nessuno psichiatra o psicologo fino ad ora, se è questo quello che intende. Per quanto riguarda il discorso sull'omosessualità, vorrei domandarvi se è una questione passeggera oppure se è una cosa radicata, e semmai cosa potrei fare per tornare completamente normale, grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Se proprio vogliamo considerare il suo racconto la sua sessualità ha qualche problema ad essere "normale". Non so come può definirsi feticista se non ha avuto una diagnosi clinica.

Il punto e' che lei considera l'omosessualità una non normalità, invece e' legata alle pulsioni ed ai desideri sessuali.

Ciò che in qualche modo la spinge verso il sesso e' per lei un problema che dovrebbe risolvere in una sede appropriata.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
la ringrazio Dr. Ruggiero, saprebbe consigliarmi una sede opportuna, magari nell'ambito della Asl?
grazie nuovamente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Deve cercare nella sua zona di residenza.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

aggiungo a quanto già detto che nel su caso vedrei opportuna una figura professionale di uno psichiatra con competenza psicosessuologiche.

Magari chieda consiglio in merito al suo medico di base.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com