Uno stato depressivo lieve

Buongiorno Gentilissimi Dottori,
mi sono rivolto da uno psichiatra-psicoterapeuta che dopo la prima visita mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo accompagnato da uno stato depressivo lieve. Oltre alle ossessioni (paura di perdere oggetti per strada, ripetere più volte il controllo delle porte di casa ecc.), ho lamentato altri sintomi, quali: ansia, apatia, mancanza di obiettivi, difficoltà ad affrontare la giornata e vuoto sentimentale. Il terapeuta mi ha prescritto i seguenti farmaci: paroxetina 20 mg al mattino, elopram 20 mg e pimozide 2 mg la sera, più un ansiolitico solo al momento del bisogno. Sono consapevole del fatto che questi disturbi vanno curati, ma perchè il medico ha prescritto addirittura quattro tipologie di farmaci? Non basterebbe solo un farmaco per curarmi? Mi sono informato e ho scoperto che l'assunzione contemporanea di due inibitori serotoninergici aumenta fortemente il rischio di sindrome serotoninergica e sindrome neurolettica maligna. L'interazione tra pimozide e anti-depressivi può causare, per l'aumento dei livelli di pimozide nel plasma, gravi aritmie ventricolari o morte improvvisa!! Quindi, vi chiedo cosa devo fare? Lo psichiatra mi ha detto di stare tranquillo e fidarmi di lui. Ma io non voglio avere la paura di gravi effetti collaterali. Mi trovo nella condizione di decidere se tenermi il male e rimanere vessato dai sintomi del doc e della depressione, oppure curarmi con i farmaci e la psicoterapia con la paura dei potenziali effetti indesiderati. Inoltre vi chiedo se la sola psicoterapia può bastare per questi disturbi? Nell'attesa di vostra risposta vi ringrazio.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

il rapporto medico - paziente è un "contratto" che si basa sulla fiducia reciproca, quindi il paziente ha diritto di fare presente al proprio curante qualsiasi perplessità possa riscontrare all'inzio o nel corso della cura, in merito poi alle risposte ricevute soddisfacenti o meno decide cosa sia meglio fare,

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

i farmaci sono stati introdotti al dosaggio indicato direttamente oppure sono stati introdotti in modo graduale ed in che modo?

Il trattamento puo' essere indicato, vorrei capire meglio l'introduzione dello stesso.

La psicoterapia richiede delle indicazioni e potrebbe non bastare.

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Ruggiero,
i farmaci sono stati introdotti a quei dosaggi sin da subito. Lo psichiatra non mi ha fornito indicazioni sulla durata del trattamento e nemmeno sulla eventuale modifica dei dosaggi. Per la psicoterapia se ne occupa lui stesso e non so quanto dovrebbe durare. Ma al di là di questi particolari, non ho ragione a preoccuparmi dei potenziali effetti indesiderati dei farmaci prescritti? Poi perchè questo miscuglio di farmaci? Non basterebbe a suo avviso un solo farmaco? Le medicine servono per curarsi, ma troppe, mi passi il termine, nuociono al corpo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Di solito, per una prima diagnosi si inizia da un solo farmaco, ma la scelta e' del suo curante.

Anche l'introduzione e' un po' veloce secondo me e questo puo' comportare un aumento della sintomatologia nelle prossime settimane.

Tanto piu' che dovrebbe vederlo settimanalmente potrebbe chiarire questi aspetti da subito.
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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori, vi ringrazio per le risposte esaustive.
Sto proseguendo la mia psicoterapia dal medico psichiatra che segue il mio caso. Avrei un'altra domanda inerente alla terapia farmacologica per il disturbo ossessivo. Domanda che ho posto al mio terapeuta e ho ottenuto risposta, ma vorrei avere anche un vostro parere.
I sintomi del doc che lamento sono caratterizzati da brevi ma intensi momenti ossessivi, che provocano una reazione ansiosa che deve essere "smorzata" da numerose azioni compulsive: spingere tante volte la porta, controllare, contare, ripetere più volte una parola... Vorrei dunque sapere se per calmare queste ansie è possibile assumere solamente un ansiolitico, senza assumere i farmaci inibitori, come gli antidepressivi?
So bene che ogni caso è soggettivo, ma in generale l'ansia del doc può essere calmata con un semplice ansiolitico.
Altra domanda: l'ansiolitico (es. benzodiazepine) agisce sulla dopamina come avviene per il neurolettico? Oppure no?
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile utente,

gli ansiolitici tipo BDZ agiscono su uno stato di ansia acuto, estemporaneo, non sono curativi e se assunti per lungo tempo possono causare problemi.

Le BDZ agiscono su altri sistemi recettoriali non sulla Dopamina,

Cordiali Saluti

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Nicolazzo,
la ringrazio per la tempestiva risposta.
Sulla base di quel che ha scritto, quindi, è possibile assumere un ansiolitico BDZ per calmare queste ansie estemporanee causate dal DOC? Mi è parso di capire che si può.
Vorrei anche chiederLe se gli ansiolitici possono aumentare uno stato depressivo in chi è già affetto da depressione?
La domanda sull'uso di ansiolitici per calmare l'ansia del DOC sorge per il fatto che nelle indicazioni di uso dei farmaci SSRI (come la paroxetina) è scritto che vengono impiegati per calmare l'ansia generata dal disturbo ossessivo compulsivo, oltre che l'ansia generalizzata. Non ho letto che hanno un'azione anti-ossessiva, come mi è stato detto da altri medici, ma curano solo l'ansia provocata dalle ossessioni. E' davvero così?

La ringrazio.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

allora:

1. "estemporanea" starebbe per "una tantum", se l'assunzione "estemporanea" diventa regolare allora la terapia è da intendersi come cronica.

2. gli ansiolitici non determinano depressione ma controllano l'ansia correlata alla depressione, nei termini sopra descritti.

3. gli SSRI sono farmaci che possono contribuire a curare un DOC in modo diretto,

Cordiali Saluti
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