Depressione ansiosa e problemi di vita

Gent.li Dottori, vorrei delle indicazioni da parte vostra faccio presente cercando di essere meno prolissa possibile quali sono i miei problemi.
Mia madre è un soggetto con problemi maniaco – depressivi, ho trascorso la mia infanzia senza il suo affetto anzi con reazioni sproporzionate ad esempio urla e purtroppo nemmeno mio padre è stato per me un punto di riferimento perché incapace egli stesso a provvedere alla situazione. La mia infanzia l’ho trascorsa senza avere rapporti interpersonali, ero molto seria e non sorridevo mai anzi provavo dei sensi di colpa a farlo. Lo studio era il mio rifugio, allo stesso tempo avevo una grande rabbia dentro di me ed ogni tanto mi capitava di graffiare il mio viso. L’anno scorso per problemi legati ad eventi esterni ovvero delle dicerie false su di me hanno provocato in me una grave crisi a tal punto da portarmi a pensieri suicidi. Il mio psichiatra ha constatato la mia depressione ansiosa. Attualmente sono in cura farmacologica prendo il cipralex 2mg e l’haldol. Seppur mi sento meglio, le crisi di costanti in casa creano in ambiente poco sereno. Non riesco a concentrarmi, vorrei rifugiarmi nello studio ma non ci riesco per scarsa concentrazione e tra l’altro la facoltà che io frequento a me non piace perché sono stata costretta a sceglierla da mio padre. Stanno tornando a galla i pensieri negativi ed i miei sogni sono legati alla paura di ritornare nelle crisi dell’anno scorso. Penso di poter essere un peso per le persone che mi stanno attorno, perché emano negatività: ho paura dei lutti familiari, sento la pressione della situazione familiare. A volte cerco d’evadere attraverso lo shopping oppure facebook, ma dentro di me c’è qualcosa che non va sento oltre un senso di malessere anche una rabbia interiore. Tenendo conto di questi fattori, come reagire per vivere la vita con ottimismo e tranquillità? Come faccio ad essere decisa nelle scelte della mia vita?

Spero possiate darmi delle indicazioni.

Grazie anticipate e Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile utente,

da quanto afferma sembra che la terapia in corso non sia ancora pienamente soddisfacente ( difficoltà di concentrazione, pensieri negativi ), ne parli con lo psichiatra per una eventuale modifica o integrazione e se le condizioni lo permettono si potrebbe associare una psicoterapia,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Utente
Utente
Gent.le Dr. Nicolazzo, la ringazio per la sua risposta tempestiva e precisa. Vorrei aggiungere quest'altro dettaglio ieri durante lo studio mi stavo collassando e sentivo capogiri. Tale disagio nello studio e malessere generale è provocato da avvenimenti esterni (rapporto in famiglia difficile, università che non mi piace ed imposta ecc.) o vi è anche il problema irrisolto della crisi precedente non adeguatamente affrontata? Vi è la possibilità di una ricaduta o di qualcosa di più grave?
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

come può facilmente comprendere non è possibile riferire la pertinenza di un singolo episodio di malessere nè ha sostanziale importanza; ciò che è invece significativo è la distanza tra quella che è la sua attuale esisitenza e quella che vorrebbe che fosse, su questi aspetti dovrà incidere la terapia nei termini precedentemente definiti,

Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non mi è chiara una cosa. La sua diagnosi sarebbe depressione, ma nella terapia c'è un neurolettico.
Il cipralex presumo sia non a 2 mg (forse a 20 mg ?).
In ogni caso, le dicerie "false" che lei citava in cosa consistevano e come le aveva apprese ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
La ringrazio Dottore, in attesa di un colloquio con il mio psichiatra. Dagli elementi sopra indicati, vorrei chiederle quanto segue:

- è possibile definire un aggravio della mia condizione?
- Vi sono rischi di poter sviluppare una condiziona patologica come quella di mia madre ovvero affetta da disturbi bipolari?
- Vorrei condurre una vita normale e sopratutto garantire al mio fidanzato stabilità, c'è possibilità attraverso le cure di poter vivere una vita serena?

Spero possa darmi delle risposte confortarti in merito, le chiedo scusa ma sono domande che mi preoccupano in vista anche di un rapporto futuro di vita matrimoniale.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Appunto per questo le chiedevo se è stata formulata uan diagnosi definita, perché "depressione ansiosa" riguarda una fase, ma non è chiaro in questo caso il ruolo di haldol. E' stato introdotto perché il medico ha riscontrato sintomi di tipo psicotico ?

Prima di procedere in ogni ragionamento sulla prospettiva e il tipo di evoluzione è appunto necessario definire la diagnosi.

In ogni caso anche nell'ipotesi di un disturbo bipolare, si tratta in generale di un disturbo curabile.
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Utente
Utente
Devo precisare quanto segue:

- Precedentemente assumevo anche: xanax 0,5 mg; akineton 4 mg; prazene 7 gocce.
Adesso assumo di Haldol 5 gocce e 20 mg di Ciprolex.

- il mio psichiatra mi ha prescritto l'Haldol perchè: urlavo, piangevo anche solo ascoltando la musica, non riuscivo a stare ferma. Passavo da stati d'agitazione a momenti di profonda tristezza.

- Prima della crisi di questa estate vivevo una vita tranquilla, a parte le poche relazioni sociali ed un carattere serioso per cui ridere per me era una colpa. Non ho avuto mai problemi d'alcun tipo, mi sono diplomata con il massimo dei voti e la lode, svolgevo un'attività lavorativa e studiavo all'università con buoni voti.

- Questa estate, una mia relazione amicale con un ragazzo aveva scatenato delle dicerie che io avessi intrattenuto dei rapporti sessuali con lui, dipengendomi come una donna di facili costumi. Facendo scattare in me, una "morte sociale" volevo sparire e distruggermi. Appena i miei parenti, hanno saputo della malattia assieme a tutti i conoscenti si sono scagliati contro etichettandomi come "diversa" o "malata" addirittura evitandomi. Questo ha causato in me un doppio contraccolpo. Inoltre avevo paura di aver contratto malattie, vedevo il mio armadio come un sarcofago: ero completamente in crisi esistenziale.

- Inoltre il mio cardiologo in base alla misurazione del battito cardiaco ha diagnostica la mia ansia dicendomi che ci sono delle aritmie. A questo faccio presente che prendo delle pastiglie di Diana perchè soffro d'ovaio policistico.

Le mie domande sono le seguenti:

1. Le Diana sono da evitare per problemi d'assunzione con altri psicofarmaci?
2. Quale è il decorso della malattia? (faccio presente che i miei genitori sono cugini di primo grado, vi è a livello genetico maggiori probabilità che si sviluppi la malattia come mia madre?). Al momento studio (anche se in questi giorni non sono concentrata), lavoro. Ho paura che possa avere una vita come mia madre lei è inabile al lavoro e non vorrei perdere il mio fidanzato.
3. Dovrò fare uso a vita di psicofarmaci?
4. In questi giorni sono facilmente suscettibile, per esempio oggi ho avuto un'arrabbiatura al lavoro e mi sono messa a mangiare. Il cibo in questi giorni mi porta ad avere appagamento, è un sintomo da tenere in considerazione?

Chiedo scusa per le tante domande, ma vorrei avere certezze e iniziare una svolta significativa.

Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Gli aspetti che descrive non sono propri della depressione ansiosa, forse della depressione "agitata", ma allora si tratterebbe di un altro quadro clinico, e tornerebbe con la prescrizione dell'haldol.

Il decorso della malattia dipende da quale malattia è stata diagnosticata. Le domande sul futuro non sono costruttive, anche perché passa direttamente a ipotesi estreme (far uso "a vita" di farmaci), e poi spostano il problema dalla malattia alla terapia: anziché chiedersi (se mai) se la malattia va controllata a vita si chiede se deve curarsi a vita, come se il problema fosse quest'ultimo.

Riparta dalla definizione della malattia. Le "dicerie" non è chiaro in che maniera Lei le abbia apprese, e perché dovessero essere così rilevanti.

[#9]
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Utente
Utente
Quanto alla diagnosi il mio psichiatra non ha mai precisato alcunchè, si è limitato a darmi i medicinali ed il cardiologo per rilasciare esito positivo sull'assunzione dei psicofarmaci ha scritto: "Depressione ansiosa". Ritengo quindi opportunuo recarmi dal mio psichiatra per chiarimenti, da quanto ho capito però con una depressione agitata si è già in presenza di disturbi bipolari seppur non gravi come quelli di mia madre.

In attesa di un consulto preciso dal mio Dottore di fiducia, rimango preoccupata per due aspetti: come dicevo sopra quando mi sento nervosa, cerco di trovare appagamento con il cibo. Con l'assunsione dell'Haldol ho una sensazione di mente vuota, ho molte amnesie.

Quanto alle dicerie io le ho apprese in maniera diretta, il mio amico mi ha rinfacciato di essere una ragazza "strana" perchè non ho ceduto alle sue avances sessuali, al contrario la gente credeva invece che io avessi avuto rapporti. In un piccolo centro la gente parla e si è messi alla berlina, tanto più se viene messa in discussione l'onorabilità di una donna perchè si è evitate dagli altri ragazzi e sopratutto erano cose false. Io ho appreso in prima persona anche gli attacchi dei parenti ed i loro atteggiamenti precisi nell'evitarmi. Mi sono sentita tradita da parenti e amici.

La ringrazio per il suo consiglio, in settimana cercherò di parlare con il mio psichiatra per discutere di questi disturbi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Quindi la diagnosi non è chiara e non proviene dallo psichiatra.

Però continua a non specificare l'unica cosa che avevo chiesto, cioè come faceva a sapere di essere oggetto di dicerie.
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Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini, consultando il mio dottore di fiducia mi ha detto che si tratta di nevrosi - depressiva: questa sua specificazione è avvenuta telefonicamente in attesa di suoi ulteriori chiarimenti.

Quanto alle dicerie come sopra detto, vi è stato prima un attacco preciso del ragazzo che mi ha colpevolizzata in malomodo definendomi una ragazza "diversa" (con un particolare epiteto) questo lo ha fatto in una situazione in cui eravamo da soli, da qui lo hanno fatto in più occasioni i suoi parenti in maniera diretta verbalmente. Le voci ed i pettegolezzi, hanno toccato la mia cerchia di amici. Io li ho appresi in maniera diretta, perchè sentivo chi li diceva. Questo ha innescato in me, un momento di crisi. Successivamente anche i miei parenti in maniera diretta hanno cercato di evitarmi o comunque di dipingermi come "diversa", questo lo ho appreso tramite persone a me vicina che me lo hanno riferito.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Si tratta sempre presumo del medico di base. Tale diagnosi è generica, forse significa depressione nevrotica, forse semplicemente nevrosi con sintomi depressivi, ma si tratta di diagnosi vaghe. Non è molto diverso da dire depressione ansiosa, insomma.

Che significa "diversa" ? Ha detto di non aver ceduto alle sue avances, per cui tutta la cerchia delle varie parentele ce l'avrebbe con Lei per non aver ceduto alle avances di un ragazzo ?
Inoltre in che senso lo dicevano in sua presenza, lo dicevano a Lei, era davanti a loro mentre ne parlavano ad alta voce, pur senza rivolgersi a Lei che era lì a sentirli ? Non capisco esattamente in cosa consista l'accusa.

Il medico come ha commentato questi eventi ?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Si tratta sempre presumo del medico di base. Tale diagnosi è generica, forse significa depressione nevrotica, forse semplicemente nevrosi con sintomi depressivi, ma si tratta di diagnosi vaghe. Non è molto diverso da dire depressione ansiosa, insomma.

Che significa "diversa" ? Ha detto di non aver ceduto alle sue avances, per cui tutta la cerchia delle varie parentele ce l'avrebbe con Lei per non aver ceduto alle avances di un ragazzo ?
Inoltre in che senso lo dicevano in sua presenza, lo dicevano a Lei, era davanti a loro mentre ne parlavano ad alta voce, pur senza rivolgersi a Lei che era lì a sentirli ? Non capisco esattamente in cosa consista l'accusa.

Il medico come ha commentato questi eventi ?
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Utente
Utente
Gentile Dottore, il mio psicologo ha detto che ho avuto una depressione maggiore di breve periodo.

- Diversa intendeva proprio nell'accezione che non mi piacciono gli uomini. Le parentele di lui ce l'avevano con me ed in secondo luogo i miei parenti mi hanno dipinto come malata per essere caduta in depressione: mi strappavo i capelli ed ero agitata nella mia disperazione.
Le cose che riguardavano il ragazzo mi arrivavano sia via sms o email oppure direttamente in luoghi che frequentavamo entrambi.

Il mio Dottore di fiducia in merito non ha rilasciato alcun commento.

Stando alla diagnosi si possono trarre conclusioni più precise?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Sulla diagnosi non si possono trarre conclusioni più precise, però se vuole può specificare meglio questi aspetti che le dicevo, ad esempio le arrivavano quali messaggi ? I parenti del ragazzo le mandavano messaggi di insulto firmandosi con nome e cognome ? Mentre si trovava in luoghi pubblici le rivolgevano pubblicamente insulti ? E di che tipo ? Insisto su questo punto per comprendere se vi sia correlazione tra questo tipo di aspetti e l'haldol.
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Utente
Utente
La ringrazio Dottore, le faccio presente quanto segue:

- mi arrivavano messaggi di continuo sul cellulare del ragazzo che mi aveva fatto le avances arrivando a dipingermi come lesbica ed epiteti simili.
- I parenti del ragazzo erano diretti, frequentando stessi ambienti non si facevano scrupoli nello spargere voci false che io apprendevo di continuo.
- Esatto negli ambienti frequentati come le dicevo in comune per questo ho dovuto evitare di andare in certi luoghi, sopratutto perchè era davvero umiliante.
- Gli epiteti andavano dalla donnaccia alla lesbica.

Devo precisare che comunque prima della crisi estiva, avevo perso mia zia e non avevo ben elaborato il lutto. Avevo bisogno d'affetto e quel ragazzo mi dava sicurezza all'inizio, appena ho visto delle avances erotiche mi sono infastidita perchè avevo inteso che il suo vero scopo era quello di "usarmi". Come le dicevo le voci corrono ed anche la mia famiglia mi ha "colpevolizzato", dicendo che sono una malata.

Mi scusi Dottore, ma l'uso dell'Haldol è corrispondente ad una diagnosi di depressione maggiore?

Il mio psicologo mi ha detto che ho reagito ottimamente al periodo negativo, ma di solito la depressione maggiore può essere un preludio di disturbi bipolari? So che ogni storia ha uno sviluppo a sè, ma come le dicevo essendo mia mamma e le mie zie affette da disturbi maniaco-depressivi ho paura di un possibile sviluppo futuro.

Confidando in sue delucidazioni, la ringrazio nuovamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Un episodio depressivo può preludere ad un disturbo di altro tipo, quindi è una diagnosi provvisoria da confermare.
L'haldol si usa o per particolari tipi di sintomi, oppure per contrastare agitazione psicomotoria o aggressività, però in entrambi i casi la diagnosi richiama a qualcosa di diverso da una depressione semplice e classica.

L'unica cosa che non si capisce è in che senso le voci "corrono", cioè non è chiaro se sono comunicazioni dirette o interpretazioni di messaggi non diretti e non chiari, che però lei presume siano rivolti a Lei o si riferiscano a Lei. Nei messaggi di offesa la cosa è chiara, nel fatto che terze persone le vengano a riferire che parenti (che Lei non conosce personalmente) vanno in giro a sparlare di Lei su nessuna base, oltretutto per motivi privati e non di interesse pubblico, non è chiaro come meccanismo.

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