Disturbo bipolare tipo ii

Gentili dottori,
avrei bisogno di un consiglio urgente. Mia mamma soffre di disturbo bipolare da diversi anni, da due ha raggiunto una stabilizzazione dei sintomi,però ora come due anni fa rifiuta nuovamente le cure da una settimana (assume due compresse di Seroquel 300 al dì,3 compresse di Tolep al dì, 18 gocce di clopixol al dì), non riusciamo a convincerla più in nessun modo. Non vuole neppure andare più dal suo psichiatra. Lei dice che sta bene, e dopo due anni è guarita,anzi assumere i farmaci le crea ansia. comunque non ha mai riconosciuto appieno di avere questa malattia. Come dobbiamo comportarci? Dobbiamo aspettarci dinuovo una forte crisi per farla ricoverare e sperare che si riprenda un pò? Noi famigliari non sappiamo più come fare.
Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Dovreste mettere al corrente della situazione lo specialista di riferimento e segnalare il caso al centro di salute mentale della zona di residenza.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

il rischio della sospensione e' una ricaduta e sarebbe il caso di convincere sua madre a non interrompere il trattamento farmacologico.

Diversamente, e' possibile pensare ad una terapia iniettiva a parziale sostituzione della terapia attuale.

Contatti lo psichiatra di sua madre.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La sospensione della cura in un disturbo come quello espone semplicemente alla ripresa del disturbo, due anni di stabilità sono un terreno su cui costruire un adattamento delle cure o su cui semplicemente procedere nella propria vita.
Sospendere la cura riporta le condizioni ad un livello di rischio. Purtroppo le ricadute non sono così semplici da reinquadrare, perché la persona non va prontamente dal medico ai primi sintomi, e non è così semplice che accetti nuovamente le cure dopo averle sospese, perché magari pensa di aver fatto bene a sospenderle e di dover tener duro prima di riprenderle, ovvero un doppio errore.

Inoltre, già il fatto che improvvisamente si sospenda la cura è in genere un segno di ricaduta "eccitata", perché subentra, dopo mesi e mesi di benessere e di assunzione di una cura, improvvisamente una sorta di insofferenza alla cura stessa, dietro a cui sta l'idea che si è guariti o che volendo si guarirà definitivamente da soli. Può già questa essere una fase "ipomaniacale".

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La sospensione della cura in un disturbo come quello espone semplicemente alla ripresa del disturbo, due anni di stabilità sono un terreno su cui costruire un adattamento delle cure o su cui semplicemente procedere nella propria vita.
Sospendere la cura riporta le condizioni ad un livello di rischio. Purtroppo le ricadute non sono così semplici da reinquadrare, perché la persona non va prontamente dal medico ai primi sintomi, e non è così semplice che accetti nuovamente le cure dopo averle sospese, perché magari pensa di aver fatto bene a sospenderle e di dover tener duro prima di riprenderle, ovvero un doppio errore.

Inoltre, già il fatto che improvvisamente si sospenda la cura è in genere un segno di ricaduta "eccitata", perché subentra, dopo mesi e mesi di benessere e di assunzione di una cura, improvvisamente una sorta di insofferenza alla cura stessa, dietro a cui sta l'idea che si è guariti o che volendo si guarirà definitivamente da soli. Può già questa essere una fase "ipomaniacale".
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Ringrazio i dottori per aver risposto alla mia richiesta di consulto sul disturbo bipolare,purtroppo però mia madre, nonostante molti nostri tentativi di convincerla non ha nessuna intenzione di riprendere la cura.Per ora non manifesta ancora sintomi evidenti della malattia e finchè è lucida, diciamo così, non riusciremo ad ottenere nulla.Come si fa ad obbligarla ad ingerire le medicine, le butterebbe nuovamente nei rifiuti come ha già fatto.
In questo momento, io che sono la figlia, sono in stato di gravidanza e e pensando di smuoverla dal punto di vista affettivo, le ho persino detto che se non si cura non ci vedremo per un pò (sono figlia unica). Ho fatto male? Dopo essersi offesa,lei mi cerca ugualmente per sapere come sto, e a me dispiace rifiutarla.Devo io distaccarmi da questa situazione,e rimanere in attesa degli eventi, visto che mi trovo in un momento della mia vita che necessita senz'altro di molta tranquillità?
Grazie ancora.
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non è nostro compito dare consigli circa i rapporti familiari e affettivi.

Sul piano medico il problema è irrisolto e incombente.
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