Modi di dialogare e malattie psichiche

A seconda di tutto in inseme di fattori che neanche io ho capito bene,che potrebbero
anche ricondurre ad una sorta di insicurezza o quant'altro,quando parlo con le persone,
a volte tendo a diramare troppo il discorso,senza perderne il filo,a meno che io non
sono interrotto più volte,oppure tendo a frastagliare il discorso in più aspetti,
prima di "prenderne il capo" ed esplicarlo in modo lineare,forse anche per eccesso di
esuberanza,per iperattività emotiva,o chissà per quali aspetti ancora...
Nella stragrande maggioranza dei casi mi esprimo in modo lineare,essenziale,più
o meno conciso,a seconda dei casi.
Tali caratteristiche di dialogo da parte mia possono necessariamente ricondurre ad
una patologia psichica grave,oppure sono necessari ulteriori approfondimenti
per stabilire ciò?
Cordiali saluti e grazie per la probabile attenzione prestatami.
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Quello che riferisce non necessariamente deve rientrare Nell ambito di un disturbo psichico. Tuttavia per escludere qualsiasi problema sarebbe opportuna una visita diretta da parte di uno specialista.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
La ringrazio tantissimo per il suo intervento dottore.
[#3]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile signore,
ho dato una rapida letta ai suoi consulti, ne ha scritti parecchi, l'ultimo anno, tornando sempre sugli stessi argomenti, più o meno.
Mi sembra appunto che torni spesso sui vari aspetti della sua situazione, dedicandosi a cercare di capire le diagnosi e discutere se corrispondono a come lei si sente, autoanalizzandosi con le sue modalità di dialogo, ecc.
Ho come l'impressione di una persona che si è ritrovata in un labirinto, e stia cercando di osservare di che materiale è costruito questo labirinto e di come lui funziona e si comporta dentro questo labirinto, senza però muoversi, senza cercare di ricordare come c'è entrato e come fare a uscirne.
Ora io credo che una persona non è soltanto le sue diagnosi e le sue osservazioni su se stesso. Ha mai provato a fare un lavoro psicoterapico, ovviamente con una guida esperta, per muoversi, esplorare il labirinto e se possibile uscirne?

Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
La ringrazio tantissimo per le sue osservazioni profonde dottore...
Entro alcuni giorni dovrò andare a ritirare il
certificato medico con la diagnosi,e gliene parlerò.
Grazie per la risposta