Rupofobia e dipendenza da farmaci

Dopo il primo parto si sono accentuate le mie manie "igieniste" fino ad arrivare ad una diagnosi di Disturbo Ossessivo compulsivo. Da sette anni in cura con antidepressivi (anafranil, fluxetina, paroxetina e per ultimo wellbutrin) ed ansiolitici (alprazolam) a vari dosaggi (non sempre crescenti). Provata anche la psicoterapia "strategia breve" senza risultati. Nessun effetto benefico della terapia se non un senso di stanchezza che aumenta con l'aumentare delle dosi dei farmaci (attualmente 300mg wellbutrin e 3mg alprazolam). In sostanza ho attacchi di panico terribili per la convinzione di non poter fare tutto ciò che devo sia come moglie che come madre e per questa fissazione nessuno può aiutarmi perchè nessuno è in grado di fare le cose come voglio io. Rimpiango di aver iniziato la terapia perchè oggi mi ritrovo con lo stesso problema di prima ma con dosi di farmaci importanti. Cercare di evitare di far pesare troppo questa mia mania sui componenti della mia famiglia è l'unica strategia che riesco ad adottare con scarso successo ma un grande sforzo che aumenta con la stanchezza (dormirei sempre). Sono convinta che se fossi meno sedata avrei più possibilità di convivere con questa fobia. Secondo il vostro parere ha senso contiunare una terapia farmacologica che non ha mostrato alcun effetto ed è posibile disassuefarsi dai farmaci che ormai vedo come un inutile intralcio?
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

c'e' da dire che il trattamento con le benzodiazepine in generale deve essere prolungato per un breve periodo.
Il suo trattamento farmacologico e' certamente importante.
Attenda qualche altro tempo per valutare il funzionamento del Wellbutrin e nel caso in cui non fosse soddisfatta, puo' proporre la riduzione del trattamento al suo psichiatra curante.

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
credo che la necessità di esporre le sue perplessità circa l'eccessiva sedazione (così come altri eventuali effetti collaterali) al suo specialista di fiducia sia il passo fondamentale da porre in atto.
E' chiaro che le problematiche possono essere affrontate e risolte in un contesto specifico e con le dovute chiarificazioni inerenti ogni singolo caso.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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