Dipendenza da ipnoinducenti

Salve, da circa cinque anni faccio uso, spesso per lunghi periodi, di ipnoinducenti. Nel corso degli ultimi dieci mesi, a causa di forti stati d'ansia connessi alla mia vita lavorativa e a problemi familiari, assumo quotidianamente farmaci per dormire.
Da allora alterno cicli di MINIAS, in un numero di gocce compreso tra le 4 e le 12, a capsule da 10 mg di SONATA; questo regime ciclico mi fu suggerito alcuni anni fa da un neurologo, che mi sconsigliò di aumentare le dosi degli ipnoinducenti, ma di cambiare di volta in volta farmaco nel momento in cui avvertissi una diminuzione dell'efficacia. Lo psichiatra ha confermato la bontà di questo schema, consentendo anche sul fatto che, nei casi più gravi e isolati, io associ le due molecole aggiungendo qualche goccia di Minias all'acqua in cui sciolgo il contenuto della capsula di Sonata.
Il problema è che ho ormai sviluppato dipendenza fisica, che si manifesta nel momento in cui tento di non assumere farmaci (in questo momento il Minias). Coricatomi, avverto rigidità muscolare e bruschi sussulti nel momento dell'addormentamento: quando il pensiero incomincia a uscire dal controllo della volontà per entrare nella dimensione onirica (perdonate il tono più romanzesco che clinico!) all'improvviso ripiega verso l'incubo, così da "svegliarmi" con tachicardia e movimenti incontrollati degli arti.
Ho tentato, e anche con una certa efficacia uno schema di disassuefazione che vorrei sottoporre alla vostra attenzione: ho sostituito il Minias con gocce di DEPAS, farmaco più usato come ansiolitico che come sonnifero, e che mi risulta avere un'eliminazione molto rapida dall'organismo. Dopo alcuni giorni di Depas sono riuscito a passare a due compresse di VALERIANA DISPERT (125 mg) per quattro giorni, trascorsi i quali è bastato fare tardi una sera con gli amici per ripiombare nella situazione precedente. Ciò che vi chiedo è se, comunque, io abbia adottato uno schema corretto (dovrebbe esserlo dato che si è rivelato efficace) o se in luogo del Depas vi siano molecole migliori per fare un percorso che, almeno per l’estate, mi consenta di evitare l’uso di ipnoinducenti che non siano la valeriana. In tal senso preciso che per ora non me la sento di assumere neurolettici. Grazie
[#1]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Gentile Utente,

avendo già problemi di ansia e insonnia è normale che per una sera in cui fa più tardi il sonno risulti perturbato, non dovrebbe preoccuparsene troppo.
Per la disuassefazione da benzodiazepine e altri ipnoinducenti di solito si usa sostituire questi farmaci con molecole simili ma a più lunga durata d'azione che permette di diminuirle gradualmente.
Lei non usa dosi troppo elevate di farmaci per cui lo schema da lei usato può aver funzionato per questo.
Le sconsiglio di ricorrere troppo agli ansiolitici e ipnoinducendi senza controllo medico, in genere sono farmaci da usare per brevi periodi. Prima di utilizzare farmaci per dormire occorre adottare una corretta igiene del sonno. Può continuare con la valeriana se la aiuta, altrimenti si rivolga nuovamente allo psichiatra.
Cordiali saluti
ML

Massimo Lai, MD

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Grazie! Tenterò soprattutto di mantenere una buona igiene del sonno, ache se non posso invidiare le persone della mia età che riescono a coniugare una buona vita sociale (cioè serale) con un rapporto non problematico col sonno. Ma di questo nessuno ha colpa...
[#3]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Nessuno ha colpa, ma se si individuano i problemi si può tentare di risolverli. Per questo il consiglio di cercare una mano da uno psichiatra esperto del sonno.
Saluti
ML
Allergia ai farmaci

Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.

Leggi tutto