Asia generalizzata e dap

Cari Dottori ho avuto 5 anni fa un forte AP ,e mi sono recato da un neurologo che mi ha dato la paroxetina in modo graduale fino il raggiungimento di 40mg + xanax da 0,25 al bisogno, sono stato peggio di prima anche dopo 4 set ,esasperato sn andato da un neurologo prof anche lui e mi ha dato la paroxetina nome farmaco diverso ma principio attivo uguale con stessi dosaggi, sono stato bene per 2 set dopo di che l'ansia mi batteva forte.
Stando sempre male dopo 6 mesi mi rivolgo a un altro neurologo specializzato in DAP che mi prescrive anafranil e rivoltril +ativita fisica e per 1 anno e magicamente sto bene.Dopo un evento traumatico in famiglia vado in crisi parlo con il neurologo e lui mi risponde in modo superficiale "prenda 20 goccie di rivoltril come se fosse acqua.Degli amici mi mandano da un psichiatra che mi prescrive sempre il solito ssri Eutmil fino il raggiungimento delle dosi di protocollo 40mg +gabapentin 300mg mattina e 300mg notte +terapia cognitiva comportamentale interpersonale.passo un periodo bene stabile e poi sto male peggio di prima.Non so cosa fare più! sono arrabbiato con la medicina ,con la superficialità dei medici forse non hanno mai sofferto di questo brutto male.nessuno è mai stato in grado di darmi una risposta,non è possibile.Sono 2 anni in psicoterapia, mi è stato utilissimo per tutto,al lavoro con le persone con me stesso, ho fatto una crescita che da solo era impossibile,ma sto cavolo di male mi sta ammazzando non riesco ad uscirne fuori.Di rabbia sto pensando in studiare prendermi la seconda laurea solo per trovare la cure e aiutare come si deve tutti quelli che soffrono come me e non trovano risposte.Sempre le solite"e l'ansia,prenda le ferie,e genetico.....".

Grazie a tutti e scusate per lo sfogo nella parte finale.
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
1) da quando l'ultima volta Lei ha iniziato la terapia farmacologica (due anni fa ?), la sta assumendo continuitivamente ? a secondo della Sua risposta sono possibili ipotesi diverse;

2) nel corso dei disturbi d'ansia sono possibili le oscillazioni anche importanti dello stato di malattia; per la psicoterapia queste oscillazioni sono un materiale importante su cui lavorare; come avete affrontato l'ultimo peggioramento in psicoterapia ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Utente
Utente
sono 5 anni che assumo sempre i farmaci senza interruzione,ho cambiato cura in questo periodo ma gradualmente ho abbandonato dei farmaci per prendere altri sempre sotto cure mediche.

non lo so come ho affrontato parlo sempre con la dssa e dico che sto male e lei mi risponde: coraggio forza ci riuscirai sei pieno di risorse.
Perché nonostante tutto ciò vado al lavoro anche quando barcollo ,loto arte marziale 3 volte a settimana e quando faccio la doccia dopo l'allenamento sto bene.
Alcune volte lei mi ha richiesto di prendere appunti della mia giornata ,ogni ora dovevo scrivere come mi sentivo.Scrivo diverse mail e lei si prende nota di tutto.poi lavora assieme al mio psichiatra e ogni 2 mesi faccio una visita di controllo da lui.
Da lei vado una volta a settimana a volta nei periodi più citrici anche 2.

Non nascondo che appena ho un evento delicato che mi sconvolge psicologicamente lo supero e dopo una settimana mi viene il conto.Forti attacchi d,ansia.

Affrontavo bene la vita ora sono sensibile a tutto pure ai cambi climatici e di stagione.

Grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
se ha sempre continuato la cura con la Paroxetina a dosaggi da Lei indicati prima (che sono dosaggi validi), e nonostante questo ha avuto la ricaduta, le ipotesi (che non escludono completamente una l'altra) possono essere:

- la malattia ha avuto il suo decorso indipendentemente dalle cure farmacologiche (a sostegno di ciò potrebbe essere il fatto che Lei faceva anche la psicoterapia e forse è stato meglio più grazie a quest'ultima; se il peggioramento ha coinciso con un evento ambientale sfavorevole, questo sarebbe un altro elemento a sostegno di tale ipotesi); in questa ipotesi non bisogna abbandonare subito la farmacoterapia (vedi i punti successivi), ma bisogna ottimizzare la psicoterapia (vedi in seguito);

- è possibile che la cura farmacologica abbia avuto effetto, ma si sa che i farmaci antidepressivi non possono garantire al 100% contro le ricadute; in tali casi è possibile anche la remissione spontanea, ma se la situazione richiede, talvolta si è costretti ad aumentare ulteriormente la dose, e, se non funziona, cambiare l'antidepressivo; anche in questo caso la psicoterapia ha un ruolo importante, soprattutto nei disturbi d'ansia, minimizzando il rischio delle ricadute;

- è possibile che si tratta di un disturbo di umore più che di un disturbo d'ansia (i disturbi di umore, sia bipolari sia puramente depressivi, hanno una maggiore propensione a manifestarsi "a cicli"); in tale ipotesi è stata corretta la prescrizione di Gabapentin, se l'intento è stato di darlo a Lei non solo come un ansiolitico, ma anche come uno stabilizzatore di umore, ma il Gabapentin è uno stabilizzatore di umore meno efficace di alcuni altri farmaci che a Lei non sono stati ancora prescritti, e in tale ipotesi la soluzione potrebbe essere ricorrere all'associazione con tali ultimi farmaci (stabilizzatori di umore più classici)

Riguardo alla psicoterapia, andrebbe ottimizzata, magari tramite una maggiore iniziativa da parte Sua. Il metodo cognitivo-comportamentale prevede che la persona apprenda le tecniche (con le quali lavora prima con l'aiuto dello psicoterapeuta), e che la persona possa applicarle anche alle situazioni nuove. Nel Suo caso, vista la frequenza con con la quale Lei va dalla psicologa e la modalità tramite le e-mail, posso ipotizzare che Lei riesce a lavorare soprattutto quando è a contatto con la psicologa e ancora non abbastanza nei periodi di pausa fra le sedute. Penso che può aver senso di chiedere alla psicologa ad esempio di spiegarLe come "prende nota" delle Sue mail per poter imparare a farlo anche Lei stesso. Non sottovaluto affatto il contato con la psicologa, ma la vera prova della Sua stabilità emotiva si fa quando deve Lei stesso affrontare le situazioni. Ma attenzione, non intendo di riuscire ad affrontarle da solo a tutti i costi, anche senza sentirsi ancora in grado di affrontarle. Lei scrive, ad esempio degli eventi delicati che La sconvolgono.., allora sarebbe il caso di imparare a riconoscergli precocemente e di anticipare il lavoro psicoterapeutico su di essi con la psicoterapeuta: in realtà sarebbe già qualcosa che richiede un maggiore apprendimento (non lasciare che la situazione si evolva così come è, sperando che non succeda niente e che la sorte La lascia in pace, ma riconoscere precocemente le difficoltà, i vissuti feriti).
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore a ingrazio per a tua preziosa spiegazione,preciso che lavoro molto su me stesso ,scrivo alla psicologa più per tenerla aggiornata anche perché magari non mi ricordo precisamente di tutto quello che succede al 100% tra le sedute.

Non cambierò squadra, ora intensificherò il lavoro su me stesso e parlerò con il psichiatra per una revisione della cura farmacologica.


Una domanda:Sono nella strada giusta?

E possibile uscire da questa situazione o lo squilibrio ormonale che accade su mio cervello dovrà essere supportato dai farmaci a vita?

Grazie veramente grazie.
Buon lavoro
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Se gli specialisti che La seguono e Lei riuscite a collaborare, allora siete sulla strada giusta. La psicoterapia potrebbe essere fondamentale. Il sentirsi male o peggiorato non sempre significa di essere sulla strada sbagliata.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Volevo ringraziare ancora sia Il Dr.Alex che il sito Medicitalia.


Grazie
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