Ritardo del linguaggio

Dunque sono il papà di un bambino di 29 mesi che aimè parla poco. Le parole che pronuncia sono mamma,papà,pappa,qua,là,di là,si!,no! spesso, più raramente eccolo è perché inoltre imita i versi di un paio di animali o la loro mimica tipo la scimmia.Nel gioco alterna momenti di emulazione nelle faccende domestiche (prende la scopa e spazza, prende dei pentolini e ci mette la pasta dentro, usa dei panni e fa finta di pulire ecc ecc) ad altri che gioca con i propri giochi. Non ha particolari preferenze gioca un po con tutto, palle o macchinette (soprattutto quelle a molla), mestoli che spesso tamburella su pentole o su altri oggetti, mentre con pupazzi o peluche poco o niente. Ha un bellissimo carattere lo considero un esploratore, sorridente, creativo ma credo come tutti i bambini avvolte testardo altre capriccioso. E’ legato molto alla mamma che chiama costantemente per farli vedere quello che fa o per chiedergli cos’è ciò che in quel momento ha in mano. Spesso più volte per lo stesso oggetto ( la madre risponde ovviamente che gli ha già detto cosa è).Per quanto riguarda la sua espressività e le sue capacità psicomotorie secondo me sono idonee alla sua età nel senso che ovviamente “dissente se non è d’accordo” su un rimprovero o viceversa sorride se conquista qualcosa (tipo se riesce a raggiungere qualcosa che si trova su un tavolo come su un mobile) oppure quando vede che preparo la cena viene in cucina e comincia a indicare i fornelli esclamando pappa! Pappa!. Rincorre il cane per tutta casa divertendosi o lanciandogli la palla o viceversa scappa dal cane che puntualmente rincorre il bambino per prendergli la palla.
Usa molto l’azione di indicare con cui secondo me compensa il suo “ritardo” verbale e se non è sufficiente ti prende per mano e ti porta dove ha “covato” qualcosa o e stato interessato da qualcosa. Avvolte batte la mani sulle gambe per indicare al cane di venire, altre batte le manine quando è contento per l’inizio di un cartone animato o quando è felice.Effettua azioni complesse, del tipo metti questo in camera e vai a sederti che è pronta la pappa, o portami le scarpe che sono in bagno, o il telefonino come qualsiasi altra cosa. Se è in salone e lo chiamo per comunicargli che la cena è pronta viene in cucina scansa la sedia dal tavolo e si siede, se citofonano o suonano alla porta chiede chi è e da poco più di una settimana ha imparata a scavalcare le “transenne” del lettino, scendere dallo stesso e venire in camera nostra, alla fine ce lo troviamo sul letto. Si gira se viene chiamato tranne se sta vedendo qualcosa in televisione che attrae la sua attenzione. Le cose che mi preoccupano sono l’attuale incapacità di parlare rispetto alla sua età, avvolte mi chiama mamma (e mai la mamma papà) altre ho l’impressione che dica si perché capisce la forma interrogativa della domanda e non la domanda oppure come ho descritto sopra non si gira se sta guardando un cartone animato.Cosa ne pensate? grazie
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Dr. Marco Paolemili Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 233 6
Dal momento che risponde se lo chiamate, sente il citofono e il campanello e mi pare di capire che sia vispo e rispondente agli stimoli ambientali, non dovrebbe avere problemi di udito. L'ipoacusia, può provocare ritardi nella parola perchè il bambino non discrimina bene i suoni. Di questo se ne può accertare con una visita pediatrica.
Il ritardo nella parola è relativamente comune. Spesso è solo un ritardo e il linguaggio si svilupperà naturalmente con un po' più di tempo. Se persistono problemi di articolazione delle parole, allora con la Logopedia si potrà correggere questo problema.

Dott. Marco Paolemili
Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
www.mens-sana.biz

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie Dott Paolemili per la tempestività della risposta.
Essere o non essere questo è il problema, mi scuso se le rispondo usando un eufemismo ma credo che tale interrogativo sia il tarlo che affligge molto genitori che hanno riscontrato nel proprio bambino un “ritardo nel linguaggio”.
Ho la sensazione che alcuni disturbi abbiano dei protocolli di diagnosi troppo schematizzati che spesso portano a conclusioni errate e stereotipate soprattutto quando si ha l’arroganza di fare una diagnosi da se, utilizzando informazioni che possono trovarsi in internet.
Tutti noi genitori abbiamo bisogno di risposte immediate e pensiamo che tali risposte siano presenti in internet ma alcuni argomenti soprattutto quelli riguardanti aspetti caratteriali, umorali e comportamentali dei nostri bambini sono talmente individuali e astratti che alla fine rimane complicatissimo inserirli in questa o in quella diagnosi. Si legge veramente tutto il contrario di tutto, gli stessi Pediatri come NPI diffidano di studi pubblicati da altri Pediatri o da altri NPI. Partendo da quando un bambino deve incominciare a parlare a al numero di parole minime che un bambino deve conoscere ad una certa età, da diagnosi di ritardi del linguaggio considerati patologici a genitori che hanno avuto una diagnosi sui propri figli di autismo che si sono dimostrate errate .Tempo fa si parlava del Disturbo Bipolare , era diventata una moda, erano “tutti” Bipolari, oggi se un bambino non dice un certo numero di parole, o ha un ritardo patologico del linguaggio o peggio ancora entra nello spetto autistico. In sintesi una bolgia di genitori disperati e impauriti e soprattutto mal informati e documentati. Si può escludere un discorso di autismo? Con questa storia dei vaccini che possono creare autismo non le nascondo che mi spaventa un po!. Grazie ancora
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Dr. Marco Paolemili Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 233 6
Non esistono studi che provino che alcun vaccino possa provocare l'autismo. E' una cosa che circola spesso in rete o in televisione, ma non ha alcun fondamento di prova. E' anche vero che le diagnosi seguono le mode purtroppo. Oggi si è ricominicato a parlare di autismo, ieri di adhd, l'altro ieri di disturbo bipolare neonatale. Un ritardo nel linguaggio non è segno di autismo. Un segno isolato non è una sindrome, cioè un insieme di segni e sintomi, che può avere il nome di autismo, che a sua volta sta nella famiglia dei disturbi pervasivi dello sviluppo. "Pervasivi" appunto, non specifici. Se suo figlio ha un problema con il linguaggio si deve intervenire su quello.
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