Vertigine soggettiva?

buongiorno. spero di aver scelto lo specialista giusto...Da qualche mese soffro di alcuni disturbi fisici indicati tutti come sintomi da ansia, sfocianti a volte in attacchi di panico. Da "razionale" quale sono, ho comunque effettuato tutti gli esami del sangue: assolutamente a posto. Mi sentivo (e sento ancora) il "nodo in gola", da tutti identificato come "bolo isterico", ma prima ho voluto vedere l'otorino...tutto a posto anche lì. da qualche settimane sono in cura da una psicoterapeuta, che non mi ha prescritto assolutamente medicinali se non qualche benzodiazepina all'occorrenza. Ora però sono comparse le vertigini, che mi hanno un pò spaventata. Non sono invalidanti, nel senso che a lavoro vado comunque, e cerco di fare sport...ma...domani andrò anche dal posturologo, per valutare se il tutto non dipenda da tensioni muscolari (che peraltro ho). Vale la pena di fare anche un ecodoppler? non vorrei entrare in un circolo vizioso ed effettuare esami su esami, visite su visite, senza giungere a nessuna soluzione...a volte mi convinco che appunto è tutto portato dall'ansia...che fare? grazie mille..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,
Vada pure dove crede, anche se gli accertamenti specialistici finiscono per essere, dopo il primo livello, ridondanti.
Se il disturbo è già stato inquadrato come d'ansia, proceda in quella direzione ma con un medico psichiatra che tratti il disturbo di panico e le somatizzazioni associate (che per quanto strane, possono farne parte senza particolare significato) con una terapia di prima linea, e non con approcci "fantasiosi". Le benzodiazepine al bisogno in una persona ansiosa sempre o spesso sono un pessimo consiglio. Meglio allora una dose regolare per le prime settimane da togliere poi quando farà effetto il farmaco di fondo.
La psicoterapia in prima battuta non ha ruolo risolutivo sui sintomi nel trattamento nel disturbo di panico, anche se può aiutare a tranquillizzarla sul percorso da seguire.
Saluti

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
ecco...questo mi rimanda in confusione: ho chiesto a parenti e conoscenti medici. e tutti mi hanno consigliato la psicoterapia (fatta peraltro da un medico, chirurgo per anni e poi specializzatosi in psicoterapia cognitiva) e lei invece, se non sbaglio, mi dice che l'approccio deve essere di tipo farmacologico? e fatto da uno psichiatra? non capisco più bene quale sia la strada giusta...dispostissima ad incontrarla se, come leggo, visita anche a torino.

cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Nel disturbo di panico (ammesso che la diagnosi sia quella, ovviamente), la psicoterapia da sola come approccio di prima linea al disturbo, quando questo è in fase attiva (cioè ci sono gli attacchi) non è la scelta migliore. Non discuto l'abilità dello psicoterapeuta per quanto concerne la sua tecnica, e certo che la terapia cognitiva trova applicazione in forme di panico in cui c'è una distorsione cognitiva, o aiuta a gestire gli attacchi evitanto l'ipocondria, o aiuta a gestire l'agorafobia. Ma che gli attacchi cessino è un altro discorso.
I miei recapiti se vuole sono nella mia scheda, scriva eventualmente alla mail corrispondente.
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