Problemi d'ansia

Salve, ho 28 anni e da un mese soffro di disturbi d'ansia. Vi spiego ciò che mi è accaduto per chiedere un consiglio. Da tre anni lavoro a dei ritmi molto intensi, esco poco e ho una vita sociale molto limitata in quanto i miei colleghi (sono un insengante) sono molto più grandi di me. Per tentare di raggiungere i miei sogni mi sono privato di molti divertimenti e ho rinunciato a praticare sport che ho da sempre amato.
Nel mese di giugno alla fine dell'anno scolastico mentre dormivo -era pomeriggio- ho avuto un attacco di panico (con i soliti sintomi: sudorazione, tachicardia, sensazione terribile di morire). Era la prima volta che mi accadeva. Ho pensato avessi un male e quindi sono andato al pronto soccorso. I due giorni successivi continuavo ad avere il cuore accelerato e mi faceva male la testa. Per questo ho deciso di scendere nel mio luogo di residenza per eseguire i dovuti accertamenti. Sono tutti risulatati nella norma. A questo punto, ho compreso che il problema era puramente mentale e ho cominciato da solo ad individuare le origini di quest'ansia. Man mano che comprendevo di ciò che mi ero privato per la mia ansia del futuro, il mio disturbo d'ansia si è trasformato in un leggero stato depressivo. Infatti provavo un forte senso di colpa. Ciò questo mi consumava e piangevo quasi una volta al giorno. Quest'introspezione ha avuto una fase molto acuta in cui mi sembrava di non poter più vivere, ma successivamente nella mia mente hanno cominciato ad affiorare dei pensieiri positivi, dei momenti felici della mia vita passata che potevo rivivere nel presente cambiando semplicemente le mie cattive abitudini. Ciò sta dando dei discreti risultati: uscendo con gli amici parlando di quello che mi è accaduto con loro, ricevendo affetto, mi sento meglio. A proposito dal giorno del primo attacco non ne ho avuti più altri, ma "solo", come dicevo, stati ansia in particolare la mattina e crisi di pianto (come se stessi consumando un lutto)- inoltre ho notato una cosa strana per il momento l'ansia non mi impedisce di concentrarmi, anzi un po'di lettura mi rilassa perfino..e inoltre non ho particolari fobie se non quella di restare da solo- Negli ultimi tre giorni mi sveglio solo con l'ansia, ma durante la mattinata passa e le crisi di pianto stanno diminuendo. Ho consultato uno psichiatra e mi ha detto che una psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe farmi bene. Cosa ne pensate è secondo voi quella più efficace? Quali sono i tempi di questo tipo di terapia? Grazie mille per la vostra risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Caro utente,

lei ha avuto un disturbo di panico. Che non ha origini mentali, ma cerebrali. Se mai è vero che ha manifestazioni mentali.
Al momento si è attenuato, ma tenga presente che una serie di sintomi come la depressione spesso sono la conseguenza delle "energie" chimiche che durante le crisi si disperdono.
I sintomi però non sono assenti, quindi l'evoluzione sembra (come quasi sempre è) tendente alla persistenza.
Le abitudini non c'entrano granché. Soprattutto non sono all'origine dei sintomi. Certo che stare con amici e trovare amici è cosa buona, ma non previene gli attacchi, se mai fa sentire più al sicuro.
Se il disturbo non si attenua, o si aggrava, o anche così come stanno le cose, può farsi valutare da uno psichiatra.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Grazie,
volevo però chiederle anche qual è la psicoterapia più adatta per affrontare questo tipo di problemi. Grazie ancora per la sua gentile risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è adatta per affrontare un disturbo di panico i cui sintomi siano stabilmente controllati da una cura farmacologica, ma che abbia lasciato un condizionamento del comportamento anche in assenza di sintomi.
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