Ematofagia, ossessione per il sangue

Fin da quando ero bambino sono stato molto attratto dal bere sangue, non l'ho mai trovato disgustoso ma anzi particolarmente buono. Con gli anni ho conosciuto altre persone con questa mia particolare propensione e con loro, grazie a donatori volontari, ho bevuto sangue regolarmente per qualche anno. Per vari motivi ne sono stato lontano per più di un decennio ma è da un paio d'anni che questa ossessione si è rifatta sentire.
Ho deciso di non nascondermi e per questo le persone che mi sono vicine lo sanno ed ho anche un gruppo di nuovi amici con i quali portiamo avanti questa pratica. Sono al corrente di tutti i rischi che posso correre e data la mia particolare passione ho fatto ricerche a 360°, dalla psicologia all'antropologia e l'uso del sangue come "alimento" in varie parti del mondo. So per certo di non essere un caso singolo, al di la dei ragazzini che giocano a fare il vampiro ci sono molti insospettabili, e so che dai tempi di Richard Noll nessuno si è mai preoccupato di studiare adeguatamente il fenomeno.
Se bere sangue può essere una pratica bizzarra il non averne crea a tutti gli effetti un'astinenza ed una sofferenza psicofisica.
Se ci fosse uno specialista in Lombardia interessato ad approfondire io sono disposto a fare da "cavia". Spero così si possa avviare una ricerca ed ottenere in cambio un aiuto che in altri modi non potrei avere dato che non posso permettermi le sedute.
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
non si comprende bene la richiesta che lei fa.
Per quanto attiene al problema descritto sappiamo che, per quanto non inquadrato nel Manuale Statistico Diagnostico dei disturbi psichiatrici, il problema è considerato psichiatrico almeno fin dal 1922 con la descrizione che ne fece il Dr. R. Noll. Generalmente questo tipo di patologia è più frequente nel sesso maschile, ad esordio generalmente nell'infanzia ed evolve, in genere, attraverso tre differenti stadi (succhiare il proprio sangue, successivamente quello di animali e infine quello di propri simili solitamente consenzienti). Tali pratiche possono essere associate ad eccitazione sessuale e ad autoerotismo. Nei casi più gravi si può giungere ad atti criminali che possono sfociare nell'omicidio.
E' verosimile che a tale pratica possa essere associata a tratti patologici di personalità o a veri e propri disturbi di personalità.
Certamente, com'è implicito nel suo post, non si finisce mai di imparare, per cui se qualche collega in Lombardia vorrà approfondire questa tematica, ben venga.
Cordialità

Dr. Roberto Di Rubbo

[#2]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Buongiorno Dottor Di Rubbo, la mia richiesta è quella di una collaborazione. Ci sono momenti nei quali farei veramente a meno di questa mia pulsione e se ciò può essere in qualche modo curata io sono disposto a provarci. Non posso permettermi il costo delle sedute e dei trattamenti e certamente non posso pretendere che si lavori gratis per me. Credo, anzi sono sicuro, che il poter imparare qualcosa, il poter studiare una patologia come la mia e magari dar vita ad un nuovo trattato, possa essere una valida moneta di scambio e possa soprattutto aiutare altre persone, per lo meno a farsi avanti.
Quanto descritto ne La sindrome di Renfield è per quanto mi riguarda una cozzaglia di casistiche varie: feticisti, autolesionisti, sadici, ossessivo compulsivi e schizofrenici che hanno in comune solo la fascinazione per il sangue.
Difficilmente persone come me si affiderebbero ad uno psicologo/psichiatra se queste sono le basi di partenza. Considerate che i soggetti sono spesso persone che hanno una loro carriera professionale ed una famiglia.