Problema psicologico

Salve ho un problema sono il papà di un ragazzo di 36 anni era da circa sei anni in cura da uno psichiatra junghiano e prende 0,75 ml di risperdal al giorno.Il ragazzo appena andato in cura credeva di avere essere costituito nella sua fantasia da una parte buona e una cattiva,aveva paura di attraversare la strada,non prende gli autobus a tutt'oggi,ed è ipocondriaco ha paura delle malattie e vive qualsiasi dolore corporeo come minaccia alla sua vita,ha in sostanza paura di morire,ed è anche fobico:tipo paura di essere omosessuale,di aggredire le persone,di togliersi la vita cosa che non farà mai,ma teme questa ideazione intrusiva,o vissuta come tale.Inoltre mette in discussione l'autenticità dell'altra persona,dice a volte che sente il suo pensiero(proprio del soggetto,non dell'altra persona)con un timbro diverso,come se la voce del suo pensiero fosse diversa, ma n'è cosciente nel senso capisce bene che qualcosa non va,sembra depersonalizzato a tratti. Ha difficoltà a riconoscere le sue incapacità,anche se adesso sembra che riconosca alcuni sintomi e riesca a gestirli,fa abuso di alcool nei fine settimana.Non ha una vita sessuale stabile,visto che non fa mai sesso e ha paura dell'intimità,ma ha molte relazioni amicali,sia maschili e moltissime femminili,a casa porta sempre ragazze.Studia moltissimo,si occupa di filosofia,teologia,psicologia,e sta per prepararsi ad un possibile lavoro come grafico pubblicitario,si occupa anche di comunicazione pubblicitaria,ma da poco.Poichè non mi fa parlare con il suo medico vorrei chiedere cortesemente a voi di che patologia possa trattarsi,e se quando il soggetto dice che sta bene è il caso di crederlo,visto che io non sono molto competente in ciò.A volte,dimenticavo di dirvi,per la sua attività giudicante e sospettosa dell'identità altrui,fa qualche litigio con gli amici e poi se ne pente amaramente,tanto che la settimana scorsa mi fa papà:ma che ne so io di come si possa sentire un'altra persona e la giudico amaramente?Sono stato molto soddisfatto di ciò,sembra che riconosca alcune sue idee distorte.Adesso il problema è questo: è da mesi che si fa seguire da un life coach e non va più dal suo medico junghiano,e vuole lasciare il farmaco,il che la cosa mi preoccupa.Vorrei un consiglio da voi specialisti sulla diagnosi della patologia,cioè di cosa mio figlio possa essere affetto da questi pochi elementi descrittivi e se è il caso di interrompere il farmaco,lo so che non è la sede adatta che mi permette di valutare cambiamento o una sospensione della terapia farmacologica ma desidererei un vostro serio consulto.
Cordialmente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Non è possibile fornire risposta a ciò che chiede, sia per la descrizione per interposta persona sia perché non è consentito.

Chiarisca con suo figlio gli aspetti della sua preoccupazione.

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