Dispnea, strani sintomi al petto sinistro e/o allo stomaco, solo di notte

Buongiorno a tutti, medici di medicitalia. Spero di aver inserito il consulto nella sezione adatta.
Da circa un mese, in quasi ogni sessione di sonno, prima di addormentarmi sento più volte strane e terribili sensazioni: calore tra il petto sinistro e lo stomaco, accelerazione del battito, dispnea, fino ad arrivare a vedere rosso con gli occhi chiusi nei momenti più acuti. Tutto questo mi succede e si risolve in una frazione di secondo, lasciandomi ovviamente un grande spavento soprattutto dopo il primo "attacco", solitamente il più forte. Può arrivare a ripetersi anche per una decina di volte, dato che ci metto già tanto ad addormentarmi di base e questi sintomi non fanno che peggiorare la situazione.
Nei periodi precedenti a quelli caratterizzati da questo quadro ho avuto vari segnali dal mio corpo che non sono riuscito a capire, come un sapore strano in bocca al risveglio, tra il dolce e l'amaro (pensando così subito a qualche forma di diabete), o un dolore/oppressione al petto destro per qualche minuto durante un concerto di forte impatto emozionale per me.
C'è da dire che, a neanche 25 anni, mi ritrovo con i ritmi circadiani completamente sfasati e instabili da anni (almeno dagli ultimi delle superiori), che ovviamente mi portano problemi nell'organizzarmi i pasti, le lezioni all'università e perfino eventuali controlli medici; fumo un pacco di sigarette al giorno da altrettanto tempo; da piccolo mi è stata diagnosticata l'ipertensione parossistica, tanto che al giorno d'oggi non riesco a farmela misurare senza farla schizzare come minimo a 160 di massima per la tensione che mi porta il controllo; ho i battiti a circa 90 a riposo; ho dovuto risollevarmi da una psicosi da cannabis di qualche anno fa tramite antipsicotici, antidepressivi e terapia psicologica. In questo momento la mia terapia "farmacologica" continuata consiste in qualche goccia di Ansioten come rimedio naturale (su consiglio medico comunque) alla presunta ansia che mi porterebbe i picchi di pressione e battiti.
Non so a chi rivolgermi per capire il problema notturno e risolverlo.
Spero di non aver annoiato con la storia pregressa ma l'ho inserita perché non so quanto potrebbe essere correlata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Si direbbero sintomi che hanno a che fare con la sfera del panico, per cui vien da chiedersi come mai non sia in atto una terapia.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini,
la ringrazio per la pronta risposta.
Non ho mai sofferto di attacchi di panico propriamente detti, neanche durante il periodaccio che ho avuto. Tutt'ora non ne soffro e, ripeto, quel quadro si presenta solo durante le sessioni di sonno, mai durante la vita quotidiana. Poi potrei sbagliarmi ma l'attacco di panico non dovrebbe durare più di mezzo secondo ininterrottamente?
Tra l'altro io avevo inserito il consulto in Cardiologia, proprio perché vorrei capire che tipi di esami fare, che figure mediche incontrare per escludere cause più direttamente legate al fisico, dato che da ignorante in materia credo che quantomeno pressione tendente all'alto, battiti non proprio tranquilli, tabagismo e sonno sfasato non siano proprio un toccasana per il cuore.
Per il resto sto proseguendo il percorso psicologico col terapeuta.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 106.6k 3.6k 3
I suoi disturbi non sono di pertinenza cardiologica.
Certo e' che se fuma 20 sigarette al di prima o poi potrebbero diverntarlo.
Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Utente
Utente
Gentile Dr. Cecchini
spero di non aver capito male ma se lei esclude per il momento la pertinenza cardiologica dei disturbi mi sento momentaneamente sollevato. Per il fumo sto pensando seriamente a trovare il modo di smettere, se riducessi mi prenderei in giro da solo.
Quindi non dovrei sottopormi nell'immediato ad ECG o esami simili, giusto?
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 106.6k 3.6k 3
Non ne vedo necessita'.
Arrivederci

cecchini
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per le risposte.
Contatterò al più presto il mio terapeuta per capire che posso fare per star più tranquillo, anche se ribadisco, già escludere la possibilità imminente di restarci secco mi tranquillizza parecchio ;)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

La tranquillizzazione però dura poco. Non faccia l'errore di cercare una soluzione con tranquillizzazioni ripetute, anzi, in quel caso peggiora la preoccupazione.
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Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini
mi dispiace essermi espresso male, forse in modo troppo rilassato. Volevo intendere che col terapeuta vorrei capire che fare per arginare quantomeno la questione. A fronte di problemi come quello del sonno irregolare, che ancora devo risolvere per bene, posso assicurarle che, grazie alle sue capacità, ho ottenuto grandi benefici, a partire dal quotidiano, dalle piccole cose, trovandomi nella condizione di non esserne neanche dipendente, per fortuna.
Poi la tranquillità, in senso più stretto, mi viene dal fatto di sapere che non ho da temere per quanto riguarda il cuore, almeno nell'immediato presente. Come può immaginare questa preoccupazione aggrava la situazione del sonno e del panico, come lei lo ha definito; venendo meno questa spero di poter permettermi di stare un minimo più sereno.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Sì, ho capito bene. Le malattie vanno curate quando danno fastidio. A volte rientrano, a volte non sono gravi, a volte lasciano spazio per vivere con un po' di limiti.
Non ci si cura da soli, non si controllano da soli i sintomi. Questo è illusorio.
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Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini
credo di averla capito e sono abbastanza d'accordo con lei: senza gli strumenti di un esperto, che siano farmacologici, psicologici, magari combinati, non se ne esce fuori. C'è da dire, però, che molti accolgono questa sua affermazione nel senso di accettare la passività del paziente, e di questo purtroppo sono ben consapevole. Non sarò un addetto ai lavori ma credo non si possa curare un muro di gomma, spero di essere riuscito a farmi capire e credo lei sappia come fare il proprio lavoro.
Grazie ancora per tutto, a lei e al Dr. Cecchini :)