Nell'immaginario collettivo

Buongiorno, vi pongo un quesito relativo a mio padre, 76enne cardiopatico, che da circa 14 mesi lamenta sintomi discontinui di fiacchezza e dispnea. Gli esami diagnostici del caso non hanno rilevato nessuna patologia organica che potesse giustificarne l'insorgenza. Noi familiari abbiamo inoltre notato frequenti manifestazioni di tensione, preoccupazioni immotivate o sproporzionate alla causa, emotività esagerata (nodo alla gola, pianto improvviso anche se di portata ridotta), abulia e perdita di interesse verso le attività ordinarie, fissazioni, incapacità nel descrivere il suo stato d'animo. Nell'immaginario collettivo, un quadro del genere rimanderebbe a quella condizione che viene, talvolta in maniera frettolosa, chiamata "depressione".
Il nostro medico di base, già nella seconda metà dell'anno precedente ha prescritto una cura a base di Prazene (3 compresse al giorno) e ha ci ha suggerito di contattare uno psicologo. La terapia intrapresa con quest'ultimo, protratta per alcuni mesi e quindi interrotta, non ha determinato gli effetti sperati. Nonostante sia acclarato che i risultati della terapia della parola siano nel medio e lungo termine, ritenevamo che già dopo 8-10 sedute potessimo rilevare un lieve miglioramento. Lo stesso dicasi per la cura a base di Prazene, che ha provocato sonnolenza, stordimento, e non ha, almeno per il momento, agito sui sintomi descritti. Da qui la decisione di individuare un altro specialista cui rivolgerci. Gradirei valutare le opinioni mediche del caso in funzione della scelta che dobbiamo affrontare e per conoscere a quale patologia possano ricondursi i sintomi. Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione. Saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Una "terapia della parola" in un paziente di 76 anni non ha alcuna indicazione di eleggibilità. È solo un luogo comune dell'immaginario collettivo che si possa risolvere una questione così delicata con queste premesse.

Anche l'uso di una benzodiazepina non ha indicazione in un paziente così anziano.

Sarebbe il caso che suo padre si rivolga ad uno specialista in psichiatria, anche se preventivamente andrebbe escluso un inizio di demenza, in modo che sia approntata una terapia adeguata alla situazione.

Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Grazie mille per il consulto, dottore.