Disturbo di identità
Buon pomeriggio scrivo a seguito di un momento abbastanza complesso e difficile che sto vivendo.
ho 32 anni. Le giornate sono caratterizzate da un risveglio in cui il solo pensiero è quello di che sta per iniziare una nuova giornata e sarà faticoso. Già dal mattino rimugino sui miei pensieri quelli di scrivere dettato da una voce femminile anziché maschile, da percepirmi (o avere la percezione sbagliata o giusta che sia) di ricordare più una donna che un uomo. Nel dormiveglia percepisco già li la sensazione che provo ogni volta che sono costretto ad ‘’ascoltare’’ il mio corpo, che percepisco come un contenitore di sensazioni talvolta femminili, a volte maschili e la domanda che mi perseguita. Sarò un uomo che contiene all’interno una donna?
Dopo il risveglio rivedo quel volto, quel corpo che ho visto miliardi di volte ma che non ritrovo sempre come mio. Mi è familiare, ma è come se qualcosa dentro mi dicesse e si dicesse ‘’ma io non sono quello!’’..cioè sono quello ma non sono io..
Ho sempre vissuto cosi da 32 anni ed ho avuto solo relazioni con donne. I miei mi ricordano come un maschiaccio ed io anche ed i miei ricordi sono di un ragazzo irrequieto non tanto diverso da tanti bambini vivaci. Giocavo a calcio, 1000 serate in discoteca alla ricerca di ragazze ed attualmente vivo una relazione (piu di sesso che di amore) con una ragazza che è al corrente di tutta la situazione e che mi dice di smetterla e che è un momento di passaggio. Anche la mia voce che ormai ascolto sempre mentre parlo ( in realtà non sono io ad ascoltarla ma è come se ci fosse qualcuno che ascolta me quando parlo) sembra diversa.. Le persone che mi conoscono alla ‘’spiegazione’’ della cose mi parlano di ‘’un momento’’ che passerà ma io non trovo modo di uscirne. La mia psicologa mi parla di nevrosi…ma a volte sembra che sia solo io a capirmi e nessunaltro. Ho letto alcuni articoli sul DOC e sulla Disforia e la cosa mi preoccupa molto. Ho da anni una pressione allo stomaco che non mi fa vivere bene, sopratutto il mattino quanto dopo sveglio inizio a pensare. L’ansia e lo stato di malessere accompagnano le mie giornate ormai da tempo (forse anni) finché non è sfociata in un attacco di panico in Febbraio. Mia madre invece ne soffre da anni. Prima la difficoltà di allontanarmi da casa con l’auto poi la difficoltà a fare gallerie in auto (superate) ed ora ansia, pensieri, mi sento in un perenne stato di ''chi sono’’ che senso ha la vita, Ansia del futuro e del tempo che passa. poca voglia di uscire, di vacanze, di mare, di sole. Gli ansiolitici e l’antidepressivo che mi è stato prescritto dalla psicologa dalla quale vado da 3 mesi sembrano mantenermi in un perenne stato di ‘’calma apparente’’ accompagnata da domande che prendono il sopravvento nella mia testa.
Grazie per il vostro consulto.
ho 32 anni. Le giornate sono caratterizzate da un risveglio in cui il solo pensiero è quello di che sta per iniziare una nuova giornata e sarà faticoso. Già dal mattino rimugino sui miei pensieri quelli di scrivere dettato da una voce femminile anziché maschile, da percepirmi (o avere la percezione sbagliata o giusta che sia) di ricordare più una donna che un uomo. Nel dormiveglia percepisco già li la sensazione che provo ogni volta che sono costretto ad ‘’ascoltare’’ il mio corpo, che percepisco come un contenitore di sensazioni talvolta femminili, a volte maschili e la domanda che mi perseguita. Sarò un uomo che contiene all’interno una donna?
Dopo il risveglio rivedo quel volto, quel corpo che ho visto miliardi di volte ma che non ritrovo sempre come mio. Mi è familiare, ma è come se qualcosa dentro mi dicesse e si dicesse ‘’ma io non sono quello!’’..cioè sono quello ma non sono io..
Ho sempre vissuto cosi da 32 anni ed ho avuto solo relazioni con donne. I miei mi ricordano come un maschiaccio ed io anche ed i miei ricordi sono di un ragazzo irrequieto non tanto diverso da tanti bambini vivaci. Giocavo a calcio, 1000 serate in discoteca alla ricerca di ragazze ed attualmente vivo una relazione (piu di sesso che di amore) con una ragazza che è al corrente di tutta la situazione e che mi dice di smetterla e che è un momento di passaggio. Anche la mia voce che ormai ascolto sempre mentre parlo ( in realtà non sono io ad ascoltarla ma è come se ci fosse qualcuno che ascolta me quando parlo) sembra diversa.. Le persone che mi conoscono alla ‘’spiegazione’’ della cose mi parlano di ‘’un momento’’ che passerà ma io non trovo modo di uscirne. La mia psicologa mi parla di nevrosi…ma a volte sembra che sia solo io a capirmi e nessunaltro. Ho letto alcuni articoli sul DOC e sulla Disforia e la cosa mi preoccupa molto. Ho da anni una pressione allo stomaco che non mi fa vivere bene, sopratutto il mattino quanto dopo sveglio inizio a pensare. L’ansia e lo stato di malessere accompagnano le mie giornate ormai da tempo (forse anni) finché non è sfociata in un attacco di panico in Febbraio. Mia madre invece ne soffre da anni. Prima la difficoltà di allontanarmi da casa con l’auto poi la difficoltà a fare gallerie in auto (superate) ed ora ansia, pensieri, mi sento in un perenne stato di ''chi sono’’ che senso ha la vita, Ansia del futuro e del tempo che passa. poca voglia di uscire, di vacanze, di mare, di sole. Gli ansiolitici e l’antidepressivo che mi è stato prescritto dalla psicologa dalla quale vado da 3 mesi sembrano mantenermi in un perenne stato di ‘’calma apparente’’ accompagnata da domande che prendono il sopravvento nella mia testa.
Grazie per il vostro consulto.
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"Ho letto alcuni articoli sul DOC e sulla Disforia e la cosa mi preoccupa molto."
Perché ? Cosa vuol dire disforia, il DOC è una diagnosi, disforia detto così non si capisce cosa voglia significare.
Perché ? Cosa vuol dire disforia, il DOC è una diagnosi, disforia detto così non si capisce cosa voglia significare.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Buon pomeriggio Dottore.
grazie per la sua risposta.
Mi perdoni per la poca attenzione sui termini.
DOC Omosessuale
in quanto ho avuto alcuni episodi duranti i quali l'ossessione di essere omosessuale è venuta fuori e quel che ho ritrovato in alcuni siti che ne parlano sembrano parlare in parte di ciò che mi è successo.
DISFORIA DI GENERE
in quanto a volte ho la sensazione di percepirmi donna ed il fatto di non riconoscermi allo specchio mi fa parecchio preoccupare.
Per quanto viva una relazione con una donna, alcune volte (molto spesso quando sono da solo) ho la profonda convinzione di percepirmi come donna.. non saprei.
spero di essere stato più esaustivo.
grazie per il suo tempo.
grazie per la sua risposta.
Mi perdoni per la poca attenzione sui termini.
DOC Omosessuale
in quanto ho avuto alcuni episodi duranti i quali l'ossessione di essere omosessuale è venuta fuori e quel che ho ritrovato in alcuni siti che ne parlano sembrano parlare in parte di ciò che mi è successo.
DISFORIA DI GENERE
in quanto a volte ho la sensazione di percepirmi donna ed il fatto di non riconoscermi allo specchio mi fa parecchio preoccupare.
Per quanto viva una relazione con una donna, alcune volte (molto spesso quando sono da solo) ho la profonda convinzione di percepirmi come donna.. non saprei.
spero di essere stato più esaustivo.
grazie per il suo tempo.
[#3]
Gentile utente,
Adesso è chiaro disforia (di genere), ma perché ha paura dell'uno e dell'altro ?
Se avesse un doc, ad esempio, che cosa la spaventa ? E anche se avesse una disforia di genere, lo spavento a cosa è rivolto ?
Adesso è chiaro disforia (di genere), ma perché ha paura dell'uno e dell'altro ?
Se avesse un doc, ad esempio, che cosa la spaventa ? E anche se avesse una disforia di genere, lo spavento a cosa è rivolto ?
[#4]
Utente
Buon pomeriggio Dott.re e grazie per la sua risposta.
La paura nasce dal fatto di essere totalmente incapace di gestire la cosa, qualora cosi fosse.
Oggi ho ripreso a lavorare e le cose sembra vadano leggermente meglio, ma ho sempre quella sensazione di irrequietezza dentro. Mi guardo allo specchio (forse prima non ci facevo caso) ed è come se comprendessi razionalmente di essere io ma non so.. qualcosa mi indispone..
Sarà frutto del mio narcisismo? Mi capita (e mi è capitato spesso) di guardarmi allo specchio.
Ogni immagine di me è come se venisse ''catturata'' ed a seconda dell'immagine che vedo vivo divento quella persona, vivo quello stato d'animo. Mi vedo bello, divento la persona che penso dovrebbe essere quello che vedo, mi vedo poco curato, divento quella persona. Chi sono veramente?
forse ho dato alla mia immagine troppa importanza che oggi non riesco a sapere chi sono?
grazie per il tuo tempo.
La paura nasce dal fatto di essere totalmente incapace di gestire la cosa, qualora cosi fosse.
Oggi ho ripreso a lavorare e le cose sembra vadano leggermente meglio, ma ho sempre quella sensazione di irrequietezza dentro. Mi guardo allo specchio (forse prima non ci facevo caso) ed è come se comprendessi razionalmente di essere io ma non so.. qualcosa mi indispone..
Sarà frutto del mio narcisismo? Mi capita (e mi è capitato spesso) di guardarmi allo specchio.
Ogni immagine di me è come se venisse ''catturata'' ed a seconda dell'immagine che vedo vivo divento quella persona, vivo quello stato d'animo. Mi vedo bello, divento la persona che penso dovrebbe essere quello che vedo, mi vedo poco curato, divento quella persona. Chi sono veramente?
forse ho dato alla mia immagine troppa importanza che oggi non riesco a sapere chi sono?
grazie per il tuo tempo.
[#5]
"La paura nasce dal fatto di essere totalmente incapace di gestire la cosa, qualora cosi fosse."
Questo già indica una contraddizione intrinseca del pensiero. Come appunto sembrava anche inizialmente.
Questo tipo di disturbi in cui si è ossessionati da pensieri più o meno preoccupanti, fino al paradosso di essere preoccupati di non saper gestire cose che corrisponderebbero ad uno stato naturale, è curabile.
In generale l'idea è quella di perdere il controllo, di perdere i connotati, di perdere i parametri di ciò che si conosce etc.
La rassicurazione, il ragionamento non migliorano la cosa. Se non recede, si interviene col trattamento.
Questo già indica una contraddizione intrinseca del pensiero. Come appunto sembrava anche inizialmente.
Questo tipo di disturbi in cui si è ossessionati da pensieri più o meno preoccupanti, fino al paradosso di essere preoccupati di non saper gestire cose che corrisponderebbero ad uno stato naturale, è curabile.
In generale l'idea è quella di perdere il controllo, di perdere i connotati, di perdere i parametri di ciò che si conosce etc.
La rassicurazione, il ragionamento non migliorano la cosa. Se non recede, si interviene col trattamento.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 23/07/2017.
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